Photo Credit: Francesco Passaretta - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Il Como Women ha cominciato bene il ritorno della Prima Fase di Serie A, dato che ha sconfitto in trasferta 1-0 il Milan, ottenendo la quinta vittoria stagionale e il quinto posto in classifica.
La squadra di Stefano Sottili si sta preparando alla sfida di domenica contro la Juventus leader del campionato e, in attesa di quest’importante match, abbiamo intervistato Astrid Gilardi, portiere classe ’03 che veste la maglia lariana per la seconda stagione.

Astrid, cos’è per te essere una calciatrice?
«Per me, essere una calciatrice è aver realizzato un sogno che ho fin da quando ero piccola. Riuscire a vivere della mia passione è un motivo di orgoglio».

Cosa ti ha portato a diventare un portiere?
«Sono diventata portiere perché mi è sempre piaciuto provare cose nuove e tra le mie compagne ero quella più “pazza”. Tutto è iniziato quando in una partita mi sono offerta di andare in porta in assenza di una compagna in quel ruolo e da allora non mi sono tolta più i guantoni. Anche quando l’Inter mi ha preso, mi chiese se volessi essere una giocatrice di movimento o il portiere e io ho scelto quest’ultimo ruolo. Perché, come ho detto prima, rispecchia un po’ la mia personalità, e la voglia di differenziarmi dagli altri».

Da due anni sei al Como Women. Perché hai deciso di rimanere in questo club?
«Ho deciso di rimanere in questo club grazie al progetto di crescita che mi è stato proposto, sia a livello individuale che a livello di squadra. Poi, anche grazie al legame che ho stretto nell’ultimo anno con le mie compagne».

La Serie A ha da poco fatto il giro di boa e il Como, dopo dieci partite, si trova al quinto posto. La Poule Scudetto può essere alla portata?
«Sono convinta che abbiamo a disposizione tutte le carte per farlo, è il nostro obiettivo: le ultime partite ne sono state la dimostrazione».

Guardando le statistiche, il Como Women è quasi in pareggio: al momento la squadra ha fatto sedici reti e ne ha subite ben quindici…
«Abbiamo iniziato il campionato non nel migliore dei modi sotto questo punto di vista, però nell’ultimo periodo siamo molto migliorate».

Parliamo del successo arrivato in casa del Milan: quanto valgono i tre punti arrivati in casa delle rossonere?
«I tre punti in casa del Milan valgono oro, perché proprio con loro ci contendevamo il quinto posto temporaneo. Poi, maggior soddisfazione per il fatto che non avevamo mai vinto in casa delle rossonere».

Poi, c’è un ulteriore dato da non sottovalutare: il Como Women ha tenuto la porta inviolata per la terza volta in questa stagione, in particolar modo due di queste sono arrivate proprio contro il Milan…
«Siamo riuscite a tenere la difesa compatta, nonostante diversi infortuni in quest’ultima gara».

Ma adesso c’è il match contro la capolista Juventus e l’obiettivo sarà quello di cancellare il 4-2 dell’andata…
«Si ovvio, l’obiettivo è di fare meglio rispetto all’andata. In settimana, abbiamo lavorato tanto per questa partita. Portare a casa i tre punti sarebbe una grossa soddisfazione a livello di club, ma sappiamo anche che abbiamo davanti una squadra importante e una rosa altrettanto di alto livello come quella della Juventus».

Come valuti il format attuale della Serie A con la prima fase e le Poule Scudetto e Salvezza?
«L’attuale format con Poule Salvezza e Poule Scudetto non mi convince molto. Preferirei un campionato con andata e ritorno con un numero maggiore di squadre, come sarà dall’anno prossimo; anche se a parer mio potremmo arrivare anche a sedici squadre».

Qual è la formazione di Serie A che ti ha sorpreso sino a questo momento?
«Al momento non c’è nessuna squadra che mi ha sorpresa particolarmente. Credo che la classifica attuale rispecchi le effettive qualità di ogni rosa».

Cosa deve fare il calcio femminile italiano per crescere ancora di più?
«Per crescere, il calcio femminile dovrebbe avere più visibilità sui media. È un movimento in crescita, ma bisognerebbe dar più visibilità alla parte “rosa” dello sport più amato in Italia».

Com’è la tua vita fuori dal campo?
«Nel mio tempo libero mi piace stare con gli amici, guardare film. Ora l’obiettivo è decidere a quale facoltà universitaria iscrivermi».

Che sogni ti sei posta di voler realizzare?
«Il mio sogno calcistico è vincere, partendo da un campionato con la squadra di club per arrivare a giocare in Champions League e chi lo sa… anche un Mondiale».

Cosa vorresti dire alle tue compagne del Como Women in vista della sfida con la Juve?
«Quello che ci diciamo sempre prima di ogni partita. Di giocare come sappiamo e di pensare sempre a far bene e a portare a casa il massimo del risultato».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia il Como Women ed Astrid Gilardi per la disponibilità.

Elia Soregaroli
Nato il 12 luglio del 1988 a Cremona, Elia ha sempre avuto una grande passione per il mondo del giornalismo, in particolar modo a quello sportivo. Ha tre esperienze lavorative in questo settore, IamCalcio, ManerbioWeek e BresciaOggi, un workshop con l'emittente televisiva Sportitalia, e uno stage curricolare con il Giornale di Brescia. Si avvicina al calcio femminile nel 2013 grazie ai risultati e al percorso del Brescia CF e da allora ha cominciato ad occuparsi anche del movimento in rosa.

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