Correva l’anno 1964 quando Fabrizio De André diede vita a quella poesia, ballata, filastrocca o canzone, opera di denuncia contro le atrocità del conflitto armato, tanto semplice dal punto di vista stilistico quanto estremamente ricca di ritmo, armonia e significato, dal titolo “La guerra di Piero”. La guerra ha un suo colore: è quell’orribile tonalità di grigio spento che pervade cieli, città e interi Paesi quando missili e grida di dolore misto a disperazione rimbombano, sostituendosi al suono delle risa spensierate dei fanciulli e delle stridenti minacce delle nonne, a ramazza alzata, quando le pallonate di quei bambini, dallo sguardo “diabolicamente” soddisfatto, frantumano i loro tanto amati, più dei mariti, vasi di fiori. La parte inferiore della bandiera ucraina, di colore giallo, ricorda i campi di grano di cui il Paese è ricco e la cui spiga è segno di prosperità. Allora ne prendiamo una e, per il momento, la custodiamo gelosamente in tasca.
La protagonista che analizziamo in questa puntata di Hall Of Talent è nata in Ucraina, nella oggi tristemente nota città di Odessa, ed è stata acquistata a titolo definitivo dalla Sampdoria nell’estate del 2022. Centrocampista centrale classe 2004, proveniente dalla formazione ucraina del Kryvbas, è dotata di uno spiccato senso della posizione che le permette di governare il centrocampo sia orizzontalmente che verticalmente ed ha una buona visione di gioco con particolare percezione dei movimenti delle esterne di centrocampo. Fisicamente ben impostata, usa la propria forza per proteggere il pallone quando si trova sotto pressione nel momento del possesso.
Se la cava con grande abilità nello stretto, mettendo in mostra tanta qualità e finezza nel controllo della palla, abile a sfruttare leggere e quasi impercettibili finte di corpo che disorientano la diretta avversaria, così da mandare in fumo qualunque tentativo di “scippo”. Nel controllo e gestione della sfera si distingue come una spiga di grano in mezzo a un prato verde, quello del rettangolo di gioco.
Si propone in ricezione della palla sulle rimesse laterali a favore per poi impostare e alimentare la fase di costruzione; sulle rimesse a sfavore, si posiziona tra le avversarie o in marcatura stretta su una di esse ad ostacolarne la ricezione ed un’eventuale giocata.
Tatticamente presenta, in fase di non possesso, una capacità di lettura difensiva tale da posizionarsi nel punto corretto per non lasciare eccessivi margini di manovra alla formazione avversaria. Da centrocampista completa, supporta in interdizione il reparto arretrato frapponendosi, in prossimità della propria area di rigore, su conclusioni e assist delle attaccanti avversarie, e andando persino in contrasto senza alcun timore per recuperare palla e avviare il contropiede; supporta anche il reparto avanzato come regista con l’intento, più volte nel corso del match, di servire le esterne d’attacco o premiare i movimenti delle punte con palloni filtranti e lanci in profondità a scavalcare la difesa avversaria. Centrocampista di sostanza, sa quando commettere il cosiddetto “fallo tattico” in caso di necessità, a difesa scoperta o momentaneamente disorganizzata, e pondera l’idea di rischiare il dribbling in zone pericolose del campo solo quando è conscia di avere dietro di sé una difesa attenta e ben schierata.
Degno di nota e positivo è anche l’atteggiamento in campo dal punto di vista comportamentale: in rispetto delle compagne, chiede scusa in caso di errore in una giocata o in un semplice passaggio rasoterra e, dopo essersi disimpegnata della sfera indica, alla compagna che l’ha ricevuta, a quale altra compagna di reparto indirizzarla.
L’orizzonte è grigio sopra Odessa e su tutta l’Ucraina, ma quel cielo blu rappresentato dalla parte superiore della bandiera nazionale, così come la pace che lo stesso blu simboleggia, ritornerà più luminoso che mai. Al momento, per il blu, ci accontentiamo dell’acqua del mare.
La guerra… La vedevamo così lontana da noi. E’ tanto anacronistica che ci riporta indietro nel tempo fino a rendere attuale il capolavoro di De André. Da lassù ci perdonerà l’artista genovese se scomodiamo il suo Piero, ma l’immagine di quel corpo inerme che giace nel sonno eterno, sepolto in un campo di grano, si addice perfettamente ai giorni nostri. Non ci sono rose o tulipani a vegliare sui caduti: quei fiori non ci sono più e, il perché, chiedetelo alle nonne se si sono calmate… A fare veglia sui caduti restano le spighe di grano.
Genova e Odessa distano 2.431 km, ma Calcio Femminile Italiano ha posato sulle rive del Mar Ligure, agli ordini di uno splendido esemplare di guardiano del mare, la nostra spiga che abbiamo custodito in tasca, perché la tua bandiera che porti orgogliosamente cucita sugli abiti e la tua Odessa, Mariia, possano sembrare a te e a tutto il tuo popolo molto più vicine.