Il nostro viaggio esplorativo tra i campi della Serie A Femminile non si ferma. Oggi facciamo tappa ad Empoli e ci concentriamo su una pedina fondamentale per il centrocampo della squadra allenata da Fabio Ulderici. Stiamo parlando di Cecilia Prugna: nata a Pisa, laureata in Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo, maglia n. 7 dell’Empoli Ladies.
Fisicamente alta e ben strutturata, nella prestazione la contraddistinguono duttilità e dinamicità: la tenacia e la resistenza tipica di un esterno, il dinamismo e lo spirito di adattamento che deve avere una mezzala o un centrocampista centrale, la visione di gioco e la capacità di lettura difensiva distintive di un mediano, fanno di lei una centrocampista a tutto tondo, con qualità tali da poter ricoprire tutte le posizioni del reparto.
Capace di controllare anche palloni complessi, usa abilmente piede sinistro e destro: materiale per gli amanti del biliardo è il rigore messo a segno in buca d’angolo, alla destra del portiere, nella gara di andata contro il Pomigliano.
In posizione di mezzala, quando la squadra avversaria è in possesso della sfera, aumenta personalmente il pressing avanzando fino alla trequarti campo e, a palla recuperata, raggiunge l’area di rigore per raccogliere un eventuale assist e concludere l’azione.
Per finalizzare un’azione costruita dal basso o un ribaltamento di fronte, è brava a servire le compagne nell’ultimo passaggio: sono due gli assist firmati nella prima mezz’ora del derby toscano di Coppa Italia che hanno contribuito al passaggio del turno e al raggiungimento di una storica semifinale.
In contropiede attacca gli spazi, con o senza palla, indicando se preferisce riceverla sui piedi o sulla corsa: chiamare palla suggerendo un passaggio sui piedi o sulla corsa a seconda delle situazioni non è banalità, ma intelligenza tattica.
Attraverso l’esecuzione di cross ben indirizzati all’altezza dell’area piccola, crea seri pericoli alle difese avversarie quando batte i calci d’angolo e, ad azione terminata, rientra velocemente in posizione per non lasciare scoperto il reparto.
Nei 90 minuti la heatmap dei movimenti la vede “riscaldare” orizzontalmente tutta la metà campo e, in senso verticale, quasi tutto il terreno di gioco coast to coast. Partecipa attivamente e in maniera ottimale anche alla fase difensiva dove si dimostra capace di andare in contrasto e di intercettare verticalizzazioni, cross o semplici passaggi. Dopo essersi disimpegnata del pallone non ferma la sua corsa, ma accompagna l’azione: in questo modo non lascia mai distanza tra i reparti e ne funge da collante perfetto. L’unione fa la forza, ma è lei con la sua onnipresenza ed i suoi posizionamenti funzionali e mai casuali, a fare l’unione.
Se scorgere un bacio tra amanti all’ombra del muro di Berlino ha ispirato il successo planetario più celebre di David Bowie, osservarti giocare e metterci cotanto impegno, Cecilia, può essere di ispirazione per i più importanti successi del calcio femminile e per la crescita numerica e sportiva di questo movimento fatto di Heroes, senza virgolette.
Hall Of Talent torna su Calcio Femminile Italiano la prossima settimana con una nuova protagonista!
Manolo Montalti