La curiosità e la voglia di analizzare i talenti più rappresentativi del nostro massimo campionato ci portano oggi in terra ligure, alla scoperta di una giocatrice con esperienza internazionale che in carriera ha vestito, tra le altre, le maglie di Huelva e Real Madrid.
Annoverata tra le attaccanti della Sampdoria Women, la guatemalteca Ana Lucía Martínez Maldonado è l’esterno offensivo della squadra allenata da Antonio Cincotta, una calciatrice di movimento molto dinamica e mai statica che non aspetta il pallone, ma che valorizza il contromovimento spalle alla porta per poter arrivare anzitempo su passaggi brevi o lenti.
Elegante nel controllo di palla e negli appoggi col destro, può giocare sia sulla fascia sinistra del campo, dalla quale tende ad accentrarsi, che destra: da quest’ultima sa rendersi molto pericolosa servendo palloni alti o bassi all’interno dell’area di rigore. Nei calci piazzati a favore si posiziona al limite dell’area, pronta a sfruttare una ribattuta o a rincorrere le avversarie su eventuali ripartenze.
Esercita un buon pressing offensivo mettendo a punto efficaci azioni di disturbo per bloccare, sul nascere, qualsiasi tentativo di costruzione dal basso avviato della difesa avversaria.
Nelle fasi di transizione positiva, quand’anche limitato a un mero e semplice movimento in avanti, il suo apporto diviene fondamentale per la capacità di attaccare velocemente gli spazi. Se vede campo davanti a sé, lo aggredisce: quando è in corsa e acquisisce velocità, diventa imprendibile portando scompiglio alla difesa avversaria, speranza alle proprie compagne ed anche soddisfazione al preparatore atletico Mariani.
Attacca gli spazi anche quando avanza a palla al piede fino ad “auto lanciarsi” per prendere in controtempo e saltare una o più avversarie con un solo tocco, consentendo alla propria squadra di riequilibrarsi tatticamente: a palla lontana, la difesa può avanzare la propria linea fino alla metà campo e accorciare le distanze tra i reparti, favorendone la collaborazione. Quando è personalmente in possesso della sfera e si trova nello stretto, non rinuncia al dribbling dove si dimostra abile nello sfruttare le finte di corpo.
Tra i suoi punti di forza traspaiono velocità e intuizione: il melting-pot tra la rapidità nella corsa e la capacità di prevedere le giocate delle proprie compagne, le permette di partire in anticipo rispetto alle rivali (sportive, ça va sans dire) e guadagnare su di esse un tale vantaggio da ritrovarsi in campo aperto e all’uno contro uno col portiere, come nel caso del gol realizzato all’esordio stagionale in casa della Lazio.
Intuizione e rapidità di scatto sono parametri fondamentali per chi ricopre ruoli offensivi, ma è la somma dei due a renderla un punto di riferimento per le centrocampiste, un’occasione di lancio in profondità e di azione offensiva ogni qualvolta la squadra, nei momenti di difficoltà o di maggior pressione passiva, necessiti di spazzare via il pallone. La sua capacità intuitiva è la prova di quanto l’aspetto mentale incida nel rendimento di qualsiasi atleta.
Il tempo scalfisce più velocemente di quanto le intemperie possano erodere, ma Ana Lucía è riuscita ad annullarne gli effetti, mantenendo intatte le proprie caratteristiche e riuscendo persino ad affinarle.
Si dice che il genere maschile del Pharomachrus Mocinno, più noto come Quetzal splendente, sia caratterizzato da colori maggiormente vivaci e sgargianti rispetto all’esemplare femminile. Questa supposizione, per quanto vera, non trova corrispondenza sui campi della nostra Serie A, dove nel campionato femminile e di blucerchiato vestita spicchi il volo tu, Analu, che per velocità e intuizione splendi in campo agli occhi degli spettatori, come sotto il sole del Guatemala e all’obiettivo di un fotografo splendono i colori di un Quetzal.
Una nuova puntata di Superquark… No, rifacciamo.
Una nuova puntata di Hall Of Talent e una nuova protagonista ci aspettano prossimamente su Calcio Femminile Italiano!