Sui libri di scuola, con l’intramontabile ma cancellabile Papermate Replay, non potevamo collegare la parola “calcio” all’immagine di un paio di guanti perché gli unici disegni che raffiguravano il nostro sport erano due semplici scarpini e un pallone. Hall Of Talent oggi cambia pagina con l’intento di riscrivere il compito e bussa “alla porta” del Sassuolo Femminile, tra i cui pali e nella cui area di rigore padroneggia la belga Diede Lemey, talento numero 1 e titolare delle neroverdi che vanta presenze anche in nazionale.
I dati statistici che la riguardano ci svelano una percentuale di parate riuscite del 75% e un numero di incontri stagionali pari a 7 in cui è riuscita a mantenere la rete inviolata.
La muscolatura delle gambe ci suggerisce potenza fisica e ne abbiamo prova nelle uscite alte, dove stacca bene da terra per poter respingere il pallone coi pugni o bloccarlo al volo.
Caratteristiche distintive di questa calciatrice sono la prontezza nello scegliere i giusti tempi di uscita e la capacità di chiudere in maniera ottimale lo specchio della porta, avanzando con grande rapidità di passo verso l’avversaria in procinto di scoccare il tiro: è lei stessa a raccontarcelo sul campo mediante una super-parata, con la punta delle dita, al 27′ minuto del match disputato in trasferta contro la Lazio. L’esecuzione in scioltezza e velocità di piccoli passi in avanti per preparare un’uscita, all’indietro per ritornare tra i pali e lateralmente per caricare un tuffo, le consente di trovarsi sempre nella posizione più consona per far fronte ad ogni tipo di situazione.
Il ruolo richiede abilità tecniche per poter andare in presa sui palloni insidiosi che assumono rimbalzi irregolari e, tali abilità, a Diede non mancano: in questi interventi cerca correttamente di non irrigidire il corpo per ammorbidire l’impatto del pallone, assecondandone l’approdo tra le braccia.
Possiede abilità tecnica anche con i piedi. Si affida al destro per i rinvii, è in grado di controllare la sfera e di orientarla, predisponendola per la giocata successiva: qualità che non sono usuali per un portiere, ma che sono di fondamentale importanza per la sicurezza mentale di tutta la difesa, cosciente di avere un punto di riferimento ed un appoggio sicuro nei frangenti di maggior difficoltà.
Dopo aver effettuato un passaggio non si astiene nel dare suggerimenti alla squadra e guidare la costruzione della manovra, indicando dove e a quale compagna dirigere il pallone. Collabora tatticamente con la difesa, per la quale si propone con costanza nei 90 minuti: se non c’è possibilità di giocata, lei c’è, pronta a ricevere palloni dalle colleghe del reparto difensivo, così come dalle centrocampiste e per questo viene chiamata in causa molto spesso durante l’incontro.
Legge bene le situazioni di pericolo ed esce con decisione, tempestività e tempismo: nelle uscite basse si distende bene a terra sui piedi delle avversarie, senza paura e prendendosi il rischio, allungando le braccia e l’intero volume del corpo per conquistare palla o semplicemente allontanarla.
Attraverso la tecnica “trompe-l’œil”, adatta ad indurre in chi osserva l’idea di tridimensionalità, René Magritte era in grado di rappresentare al meglio gli elementi, conferendo loro verosimili forme e proporzioni. Eppure a detta del pittore belga, tra i massimi esponenti della corrente surrealista, “quella” non era una pipa. Al contrario, nell’arte dello sport non vi è nulla di surreale: è la realtà del campo a parlare e il campo ci indica che la tua costante concentrazione nei 90 minuti anche a palla lontana, la grinta e il coraggio che caratterizzano le tue uscite basse, Diede, insieme alla tua capacità di guidare la difesa tanto nelle marcature e nei posizionamenti, quanto nelle manovre in fase di possesso, fanno di te una vera, o forse anche di più, gardienne de but.
Il racconto dell’arte calcistica femminile ed in particolare dei capolavori sportivi delle nostre “artiste” tornerà a breve con un nuovo nome, un nuovo numero ed una nuova maglia su Calcio Femminile Italiano.