La Rubrica “Focus Sul Territorio” approda in Basilicata, dove abbiamo il Matera in Serie C, mentre il campionato di Eccellenza ha avuto la collaborazione con il comitato regionale della Calabria e a trionfare è stato il Cosenza.
Quali sono gli obiettivi per il calcio femminile lucano? A queste domande le abbiamo rivolte al Responsabile Settore Femminile LND Basilicata Antonio De Bonis.
Antonio le va di presentarsi ai nostri lettori?
«Io sono entrato nel Comitato Regionale Basilicata nel 2005 e fino al 2012 ho rivestito diversi incarichi all’interno del comitato, facendo prima il Commissario di campo, poi il Delegato Provinciale e nel 2012 sono stato eletto come Consigliere Regionale all’interno del Comitato, dopodiché da due anni e mezzo assumo l’incarico come Responsabile del calcio femminile».
Quali sono i risultati che lei ha che ha ottenuto per il movimento?
«Diciamo che siamo riusciti a mantenere il numero delle società che partecipano ai campionati perché, essendo la Basilicata una piccola realtà, abbiamo numeri abbastanza risicati e abbiamo attualmente quattro squadre. All’interno del nostro campionato di Eccellenza sta crescendo comunque il movimento perché comunque ci sono società che si stanno aprendo a questo mondo. Però è chiaro che noi come Comitato stiamo cercando di dare una maggiore propensione nel pubblicizzare il calcio femminile».
Il campionato di Eccellenza di quest’anno ha avuto anche la partecipazione di club provenienti dalla Calabria. Che giudizio dà su questa scelta?
«Quest’anno abbiamo sperimentato una collaborazione con il Comitato LND Calabria che, chiaramente, aveva qualche numero leggermente un po’ più basso rispetto ai nostri, ma proprio nell’ambito di far crescere il movimento a livello regionale abbiamo di buon grado intrapreso questo campionato interregionale che ha permesso anche alle nostre società di potersi confrontare con le squadre calabresi e questo ha portato sicuramente anche una crescita e una maturazione dei nostri club che si sono resi conto che bisogna ancora più lavorare per far crescere il movimento. Nel complesso lo abbiamo valutato positivamente perché comunque ha permesso sia alle ragazze lucane che alle ragazze calabresi di poter portare avanti il calcio, fermo restando che chiaramente c’è anche una crescita del movimento del calcio femminile a 5, perché comunque esiste anche la possibilità del doppio tesseramento permette comunque la possibilità di poter avere più squadre e questo, sicuramente, può aiutare nella crescita del calcio femminile».
Tuttavia, la Seventeen Potenza ha vinto la Coppa Regionale e ha affrontato la fase nazionale del torneo, dove è uscita nella fase a gironi dove c’erano squadre come Foggia, Siracusa e lo stesso Cosenza. Come considera le prestazioni del club lucano?
«Ho parlato coi dirigenti della Seventeen e, al di là di com’è andata la fase Nazionale della Coppa, l’hanno valutato positivamente. Certo, la squadra ha giocato contro realtà che hanno delle esperienze diverse e ha sofferto il fatto di aver giocato le sfide con Siracusa e Foggia fuori casa, ma non ha sfigurato in questo percorso, perché ha permesso sicuramente alle ragazze e alla Seventeen di prendere consapevolezza della possibilità di non essere inferiore a nessuno».
In Serie C il Matera non ha sfigurato, non ha caso ha ottenuto il settimo posto finale nel Girone C…
«Il Matera può essere un punto di riferimento per le nostre società. È chiaro che se mettiamo in campo delle sinergie possiamo crescere anche dal punto di vista del settore giovanile scolastico».
Poi, ci sono anche le strutture che possono far crescere il movimento…
«A livello di strutture, in questo momento la Basilicata sta crescendo anche da questo punto di vista. Tante amministrazioni hanno iniziato a investire sulle strutture sportive. È chiaro che il problema della Basilicata è che siamo una piccola Regione ma si possono intercettare tante opportunità».
Come vi state rapportando con le istituzioni sulla crescita del calcio femminile regionale?
«Noi come Comitato cerchiamo di non entrare nelle beghe politiche, se ce la dobbiamo dire tutta. Però è chiaro che stiamo spingendo e stiamo cercando di far crescere il movimento femminile anche entrando nelle scuole, anche con l’aiuto del Settore Giovanile Scolastico che in questo campo è di sua competenza».
La scuola può, per l’appunto, aiutare il movimento?
«È chiaro che il problema delle scuole possono essere le infrastrutture che hanno, perché non tutte le scuole posseggono degli impianti sportivi che possono dare la possibilità di giocare a calcio, perché se parliamo di palestre chiaramente potrebbe esserci eventualmente il calcio a cinque, ma non per quello a undici. Però è chiaro che l’obiettivo è quello di far crescere costantemente il movimento e lo stiamo facendo cercando di mettere in campo anche tante iniziative proprio per avvicinare le bambine e le ragazze a questa attività agonistica».
Il calcio femminile cosa deve fare per tornare ad essere credibile sia a livello nazionale che internazionale?
«Diciamo che qui entriamo in un campo un pochettino più particolare, perché sono competenze che spettano più alla Lega Nazionale Dilettanti che sta pensando e sta ottimizzando numerosi interventi da fare per quanto riguarda il calcio femminile».
Che sogni vorrebbe realizzare per il calcio femminile lucano?
«Diciamo che l’obiettivo sarebbe quello di avere qualche squadra in Serie C, ma anche. di avere qualche società in più nei nostri campionati. Ovvio che crescita del movimento va fatta in maniera graduale, bisognerà continuare a prendere il buono che abbiamo fatto e migliorare. Questo poi ci può portare a fare tate cose, ma senza fare voli pindarici, poiché questo ci aiuterà sicuramente, da qui a qualche anno, a poter dire siamo cresciuti anche a livello regionale».
La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia la LND Basilicata ed Antonio De Bonis per la disponibilità.