Nelle ore scorse abbiamo raggiunto in esclusiva Pamela Conti, attuale CT del Venezuela, in carica dal 2019, apre la chiacchierata sul Mondiale da poco iniziato:
“Nelle competizioni importanti l’Italia metterà fuori sicuramente il suo carattere. Sarà un Mondiale complicato ma sono fiduciosa- La prima partita, poi, sarà la più importante per il morale della squadra, sarà una gara molto combattuta”.
Sull’importanza della manifestazione in chiave Azzurra, e non solo, il tecnico classe ’82 chiosa:
“Non mi piace parlare degli scettici, è più importante capire come continuare a crescere per il bene del movimento. Ormai il calcio femminile è diventa una realtà a livello mondiale, l’Italia deve solo giocare un Mondiale e ha l’obbligo di fare bene. Tra le altre penso che la Spagna sarà la protagonista di questo Mondiale assieme agli Stati Uniti. Credo che anche l’Australia farà una bella figura con la sua stella Sam Kerry”.
La palermitana ex Torres sulla crescita nel Centro e nel Sudamerica, invece, ci confessa:
“Nel Centro e nel Sudamerica, fatta qualche eccezione, si ha ancora tanto da lavorare rispetto all’Europa. Sono stati fatti passi da gigante ma si è ancora lontani da quello che serve per definire il Sudamerica un contesto all’avanguardia nel calcio femminile. Il Messico sta facendo un gran lavoro, investendo molto sul calcio femminile, anche la Colombia. Il Brasile, poi, è una realtà, una potenza davvero importante nel settore”.
Calcio femminile in crescita anche in Venezuela, come evidenzia la Conti:
“Nelle settimane passate per la prima volta nella storia del Venezuela abbiamo pareggiato contro l’Argentina, che ha segnato il gol del pareggio al 90esimo, vincendo poi ai rigori.
Successivamente anche il pari con il Messico è stato storico, peccato aver perso a 117esimo la Coppa. Importante è risaltare come la squadra stia crescendo nonostante ci fossero tante giocatrici giovani nella rosa”.
L’ex fantasista con 94 reti e 26 presenze in Nazionale, tra il ’99 ed il 2013, chiude con una battuta tra la vita da Commissario Tecnico e qualche ricordo da calciatrice:
“Da CT, ovviamente, si ha la difficoltà di non potere vedere le giocatrici tutti i giorni per lavorare. Le gratificazioni, invece, sono sicuramente quelle di crescere una giovane e poi vederla esordire in Serie A o in competizioni importanti. Per quanto riguarda la mia carriera non dimenticherò mai la prima convocazione in Islanda con la nazionale italiana. Realizzavo un sogno”.