Le Matildas escono sconfitte dalla terza gara olimpica contro gli Stati Uniti: 1-2 finale. Non un risultato larghissimo, ma che blocca il cammino del famigerato torneo della stessa formazione dopo la precedente vittoria conquistata (l’unica finora).

La gara andata in scena in data odierna ha visto le Matildas riuscire ad avanzare in area opposta solamente dopo otto minuti dal fischio iniziale: il portiere statunitense più volte impegnato nella difesa. La prima vera e propria mossa pericolosa è idea di Fowler che sfoggia un tiro con conclusione sul secondo palo.
Al 30′ sfiorato si evidenzia un maggiore pressing USA: un pallonetto arriva fortunatamente dritto nelle mani dell’estremo difensore dorato; l’Australia, intanto, riesce comunque a riottenere il possesso palla. Raso trova spazio per un cross pericolosissimo, intercettato dalla difesa opposta. Bene, però, qui la reazione delle matildas che cercano di trovare il vantaggio.

Poco dopo arriva un azione su contropiede delle americane, impegnata qui Arnold che spazza via con i guantoni pronti, sventando la potenziale minaccia.
Sarà solamente a ridosso del 45′ del primo tempo che il tabellone segnerà l’1-0 a favore delle statunitensi (convalidato dopo un sospetto fuorigioco). Questa mossa ha anticipato l’annuncio dei 10 minuti di recupero, proseguiti con una attenta formazione statunitense che non ha lasciato vie aperte per la difesa avversaria.

Sulla ripartenza, dopo il ritiro delle due formazioni negli spogliatoi, l’Australia pare più agguerrita: subito è Haley Raso a farsi avanti molteplici volte tentando di sorprendere l’estremo difensore USA. Anche Torpey, poco dopo, crossa in area senza, però, trovare una soluzione positiva.

Si, l’Australia in questo secondo tempo ci prova davvero a cambiare le sorti della gara: USA in leggera difficoltà (almeno comparando le due fasi).
I ritmi sono evidentemente sempre più veloci, entrambi i gruppi vogliono in qualche modo spuntarla. È l’Australia ad avvicinarsi al goal con un colpo di testa di Catley che finisce appena fuori dal secondo palo. Peccato perché sarebbe stato veramente difficile da intercettare!

Il raddoppio per gli USA al 77′ è solo una conseguenza di una difesa che stenta a crederci: l’Australia ha fatto fatica fin da subito a debellare la continua interferenza di gioco opposta, reagendo, si, ma non mostrando il suo reale potenziale.
La nazionale di Tony Gustavsson, sotto di due reti, cerca in tutti i modi di rimediare, tant’è che nei due minuti successivi van Egmond tenta il colpaccio, senza trovarlo.

Chi troverà la rete accorcia distanze? Alanna Kennedy! Il difensore anticipa Emily Sonnett e riesce ad insaccare, regalando un momentaneo sollievo alla propria compagine.
La gara terminerà, poi, col risultato di 2-1 a favore delle statunitensi.

Tardiva la reazione delle Matildas.
In termini di classifica si trovano ora stabili al terzo posto nel gruppo B, tenendo conto anche della vittoria della Germania sullo Zambia.

La speranza era quella di trovare continuità, visto il 6-5 trovato durante la scorsa fase.
Quella attuale è una situazione che impensierisce: chissà cosa riserva loro il futuro più imminente; bisognerà tenere d’occhio il Canada e la Nuova Zelanda per saperne di più.

Olimpiadi di Parigi 2024 – Fase a gironi Gruppo B
Australia/Stati Uniti
Orange Velodrome, Marsiglia ore 18:00.
Marcatrici: 43′ Rodman (USA), 77′ Korbin (USA), 90+1′ Kennedy (A)

AUSTRALIA (4-2-3-1): Arnold, Carpenter, Kennedy, Hunt, Catley, Gorry (60′ van Egmond), Torpey (59′ Heyman), Raso 85′ Yallop), Cooney-Cross (46′ Wheeler), Foord, Fowler.
A disposizione: Micah, Polkinghorne, van Egmond, Yallop, Heyman, Vine.
Allenatore: Tony Gustavsson

USA (4-1-2-3): Naeher, Fox (66′ Krueger), Girma, Sonnett, Dunn (46′ Nighswonger), Coffey, Horan, Lavelle (66′ Korbin), Rodman (65′ Williams), Swanson (80′ Bethune), Smith.
A disposizione: Murphy, Krueger, Nighswonger, Sams, Korbin, Bethune, Williams.
Allenatore: Emma Hayes

Arbitro: Letexier
Ammonite: 4′ Coffey (USA), 67′ Korbin (USA)