Dieci calciatrici della Nazionale si mettono in gioco e si confrontano, con sincerità e coraggio, su diverse tematiche legate all’empowerment femminile per abbattere i pregiudizi che caratterizzano un mondo tuttora considerato prettamente maschile. È questo l’obiettivo della webserie ‘Il futuro è donna’, il progetto della FIGC lanciato oggi sulla piattaforma sostenabilia.it, creata per valorizzare e raccogliere in un unico contenitore tutte le iniziative sviluppate nell’ambito della strategia di Sostenibilità Sociale e Ambientale della Federazione.
Un format semplice e dinamico: in ognuna delle sei puntate due Azzurre raccontano il proprio vissuto e approfondiscono un argomento – dal professionismo alle scelte affettive, passando per abusi, bodyshaming e pari opportunità – nella convinzione di poter contribuire a una crescita di consapevolezza dell’intera società. Ogni giovedì su sostenabilia.it verrà pubblicata una nuova puntata, diffusa anche attraverso i canali media e social della FIGC. La webserie riflette l’impegno della Federazione nel promuovere valori fondamentali veicolati attraverso le 11 policy della Sostenibilità UEFA, rientrando nella policy numero 3 dedicata all’uguaglianza e all’inclusione.
Nella prima, già disponibile, le protagoniste sono Laura Giuliani e Barbara Bonansea: il tema scelto a sorpresa dal portiere del Milan e dall’attaccante della Juventus – aprendo una delle sei buste posizionate davanti a loro – è il professionismo, la “conquista di civiltà” (come l’ha definita il presidente federale Gabriele Gravina) che a partire dal 1° luglio del 2022 ha rivoluzionato la storia del movimento, premiando i sacrifici delle calciatrici che dopo una lunga attesa hanno finalmente visto riconosciuti i propri diritti. Una svolta epocale resa possibile grazie all’impegno profuso dalla FIGC – la prima e fin qui unica Federazione italiana ad attuare questo passaggio – con il sostegno di club, AIC e AIAC.
“Pensare al professionismo mi rende felice – dichiara Bonansea – è un traguardo che abbiamo inseguito insieme attraverso tante battaglie. Ci siamo unite come ragazze, persone e anche come collettivo, raggiungendo questa grande tutela per noi calciatrici. Ora dobbiamo continuare a lottare, coinvolgendo sempre di più le giovani perché quello che ti viene dato non è mai scontato”. Un assist, quello dell’esterna bianconera, raccolto dalla sua compagna di Nazionale, pronta a ribadire che si tratta di una conquista che va molto oltre lo sport. “Non si può tornare indietro – sottolinea con fermezza Giuliani – da quasi tre anni possiamo identificarci con la nostra professione grazie a un contratto che dice che siamo ‘calciatrici’. È un riconoscimento sociale, che dimostra che anche a livello culturale si sta andando nella direzione giusta”.