La vostra opinione sull’Ajax è cambiata dopo la partita con il PSG?
“La scorsa gara è stata significativa, in quanto l’Ajax ha dimostrato di avere un atteggiamento e una grinta notevoli. Soprattutto, è riuscita a mettere in difficoltà una squadra come il PSG. Quindi, questo è un aspetto da prendere in considerazione. La loro grinta, la loro dinamicità, il loro carattere, si sono visti anche in campionato. Sicuramente, ci sono tantissime giocatrici giovani e il reparto offensivo è molto pericoloso. Però, noi prepareremo al meglio la partita”.
Da giocatrice, che emozioni ti suscita giocare questa Champions in casa vostra? La passione della gente può essere il dodicesimo in campo?
“La scorsa stagione abbiamo sperato tanto di poter giocare questa edizione di Champions in casa nostra, perché andare a Latina per i nostri tifosi era un impegno. Il traffico di Roma è noto… Era tanta strada, e nonostante ciò i nostri tifosi non sono mai mancati. A oggi giocare qui, in casa nostra, dove è nato il nostro cammino, è molto importante. È molto importante giocare a Roma, è molto importante dare la possibilità a tutti i romani di sostenerci. E chiediamo a tutti di venire a sostenerci, perché abbiamo bisogno di loro, abbiamo sempre avuto bisogno di loro. E sì, sono il dodicesimo uomo in campo. Ma al di là di quello, è un orgoglio vedere sempre questi colori sbandierati continuamente, con tutti i cori, qui, in casa nostra, e anche all’estero”.
Come stai vivendo questo dualismo con Korpela?
“Dobbiamo entrare nell’ottica che oggi soprattutto la Roma gioca tantissime partite, partecipa a tante competizioni. Quindi, è molto importante per lo staff e per noi avere tante compagne al 100%. La stagione è lunga, quindi è importante dimostrare di essere tutte importanti: nessuna lo è di più, nessuna lo è di meno. Non ci sono dualismi, ci sono solo gestioni fatte per il bene della squadra, nel breve e nel lungo termine. Perché l’obiettivo è fare bene e andare il più avanti possibile in tutte le competizioni”.
Questa squadra può ancora crescere? E se sì, dove?
“Sono stati fatti dei progressi importanti, e dire ‘ci fermiamo qui’ sarebbe poco stimolante e poco produttivo. La crescita deve essere l’ambizione primaria in ogni allenamento, in ogni partita. Senza fare calcoli, senza fasciarci la testa per dire che per forza dobbiamo arrivare lì, con serenità e con la consapevolezza nei nostri mezzi, pensando allenamento dopo allenamento e partita dopo partita, giocando con determinazione. Il percorso in Champions ci sta facendo crescere tanto, a livello di mentalità, di maturità e di consapevolezza. E questo ce lo porteremo dietro anche in campionato.E poi si vedrà. Ma la crescita deve essere l’ambizione primaria”.
Qual è la vostra arma in più in questa stagione?
“Secondo me, è importante che ognuna di noi avverta la fiducia e senta di essere importante, sia che scenda in campo dal primo minuto, sia che subentri. Perché durante una partita le sostituzioni possono cambiare il ritmo. Dobbiamo entrare in questa ottica, dove tutte siamo importanti: ognuna di noi, anche se gioca cinque minuti, può risolvere una partita. Dobbiamo essere consapevoli che siamo tutte importanti e che ognuna di noi può risolvere le partite, in qualsiasi momento, in Champions League e in campionato. Perché poi il percorso è lungo e c’è bisogno di tutte”.
Con il Bayern, grande prestazione. Ti sei fatta trovare pronta, come Korpela. Ma c’è stato un salvataggio di Minami sulla linea, senza il quale sarebbe stato gol. Qual è l’aspetto, difensivamente parlando, dove la Roma può migliorare?
“Chiaramente, durante queste partite di Champions League dove l’intensità è molto alta, possono esserci dei momenti nei quali viene a mancare un po’ di lucidità, perché sono partite veramente dispendiose, dove cerchi di spingere. In quel momento, a Monaco, stavamo cercando di recuperare il risultato, e ci eravamo riuscite. Quindi avevamo veramente speso tantissimo per andare in avanti, ed è normale che quando questo accade, qualcosa lasci dietro. È difficile in partite così essere al 100% perfette in fase offensiva e difensiva. Non penso che dipenda da qualche fattore in particolare, ma che rientri in una normale gestione della partita, quando provi a portare a casa il risultato”.