Nelle ore passate abbiamo avuto il piacere di intervistare in esclusiva Alice Parisi. Abbiamo strappato qualche battuta all’ex calciatrice, che ha vestito la maglia della Nazionale, che sulla prossima Serie A ci dice:
“Negli ultimi anni la Serie A italiana è cresciuta davvero molto, il livello si è alzato e ora ogni squadra è competitiva. Sono molto curiosa di vedere il Milan. Ha avuto il coraggio di cercare un’allenatrice estera che sicuramente porterà qualcosa di nuovo nel nostro campionato. Sono molto affascinata anche dal progetto del Como. La nuova proprietà è entrata forte nel nostro panorama, credo sia ciò di cui il nostro movimento ha bisogno. Mi aspetto un campionato molto più equilibrato rispetto le ultime due stagioni soprattutto nelle zone alte della classifica, non vedo l’ora che inizi”
L’ex centrocampista, con oltre 100 reti in A, poi sulla Nazionale ci confida:
“Credo che la Federazione abbia fatto una scelta coraggiosa nel puntare su un profilo come Soncin. Ho apprezzato molto il lavoro che ha fatto, e che sta facendo con la nostra Nazionale. Credo abbia avuto l’impatto giusto prima di tutto con le ragazze, anche da fuori credo si possano apprezzare la sincerità e coerenza nelle scelte. Ha in mano una squadra giovane, piena di talenti emergenti che si stanno affermando nel panorama italiano e non solo. Credo che in Svizzera la Nazionale potrà davvero puntare a giocarsela con tutte, forse per la prima volta nella nostra storia”
La classe ’90 nata a Trento, poi, sul movimento femminile evidenzia:
“Che l’interesse stia aumentando è sotto gli occhi di tutti, parlano i numeri. La finale di Coppa Italia Fiorentina-Roma, ad esempio, ha avuto un numero di ascolti pari alla media di una partita di A maschile. Oggi, a mio avviso, è fondamentale lavorare sui settori giovanili ed il numero di tesserate, soprattutto tra le under 15 che stanno aumentando. Servono strutture che sappiano valorizzare le nostre giovani per quello che poi troveranno crescendo. La mia generazione si è costruita da sola, infatti avevamo un gap importante con le altre nazioni. Tra qualche anno, se riusciamo a coltivare i talenti nei nostri settori giovanili, potremo davvero raggiungere un livello talmente alto che porterà ad aprire scenari diversi anche per i diritti tv”.
Parisi, che nei mesi scorsi ha salutato il calcio giocato nella Fiorentina, guardando indietro nella sua carriera ricorda:
“La mia è stata davvero ricca, lunga e molto formativa. Come ogni sportivo ho vissuto momenti molto alti ed altri molto difficili. Oggi mi rendo conto che ho sempre vissuto il calcio come ‘strumento’. Un mezzo che mi ha fatto diventare la donna che sono. Credo che i risultati sportivi in un certo senso passino, lo sport è un contesto dinamico ed è giusto che ci si goda ciò che ci offre il presente, il passato resta un ricordo. Quello che mi porto dietro è ciò che sono diventata grazie a tutte le persone che ho incontrato, tutti gli ambienti che ho vissuto, grazie agli infortuni, alle partite giocate e anche a quelle viste solo dalla panchina o dalla tribuna. Mi porterò sempre dietro il ricordo del principio, da dove sono partita. Ciò che era il calcio femminile quando ho fatto il mio primo campionato di A nel 2006 ed il ricordo di dove invece ho finito, nel centro sportivo più bello del mondo, nella città più bella del mondo, potendo rispondere a chi mi chiedeva che lavoro fai? Faccio la calciatrice professionista”.
L’ex di Tavagnacco, Fiorentina, Sassuolo e Verona, con oltre 300 presenze in massima serie, evidenzia alcune delle protagoniste dei tanti duelli in campo:
“Delle avversarie che ho affrontato come dimenticare Manuela Giugliano. Lei da quando ha iniziato giovanissima nel Pordenone ha fatto una crescita impressionante, arrivando ad essere la calciatrice più forte in Italia ad oggi. La crescita non è stata solo da un punto di vista tecnico-tattico o atletico ma soprattutto di mentalità e caratteriale. Per me oggi è una delle poche che potrebbe tranquillamente andare in campionati esteri ed essere protagonista. La compagna invece con la quale ho legato di più è sicuramente Clelland. Lei è stata, ed è tuttora, il mio punto di riferimento perchè condividiamo tanti valori nel modo di vedere il calcio e il gruppo. Vorrei che ogni squadra potesse avere una come lei in spogliatoio e in campo”.
La chiusura di Parisi, che vanta 80 presenze e 10 reti in Azzurro, è sul suo futuro legato al calcio:
“Spero tanto di riuscire a ritagliarmi il mio spazio in questo mondo. Sto dedicando il mio tempo per finire di formarmi a 360 gradi, ho già fatto il corso da team manager e direttore sportivo, ora sto facendo il corso UEFA B a Coverciano grazie all’Associazione Italiana Calciatori e ne farò uno da segretario amministrativo ad ottobre. Sento che ho ancora tanto da dare a questo mondo e ho un bagaglio di esperienza importante da mettere a disposizione. Non vedo l’ora di trovare la dimensione adatta per me”.