L’estate “sta finendo, e un anno se ne va” cantavano i Righeira, ma siccome ci siamo già giocati questa carta nel nostro Fantallenatore, dobbiamo trovare un’altra scorciatoia, ma “Spiagge” è un brano fin troppo malinconico, e noi qua abbiamo tanta voglia di divertirci. Anche perché tra due settimane precise inizierà una nuova edizione di UEFA Women’s Champions League (l’ultima con il format da due turni preliminari e fase a quattro gironi da quattro squadre ciascuno) e la Fiorentina tornerà a calcare i terreni europei dopo tre stagioni. Ma quante possibilità hanno le Viola di passare il turno?
Perché la Fiorentina può superare il turno
La Fiorentina ha un piccolo vantaggio: sostanzialmente, si trova in un girone alla portata.
Il Brøndby non rappresenta quasi più quello spauracchio che è sempre stato per le italiane, già dai tempi del Bardolino Verona, anche se in tempi recenti ha eliminato la Juventus alla sua prima esperienza europea. In questo avvio di campionato peraltro, le Gialloblù hanno incassato un pesante 3-0 dalle storiche rivali del Fortuna Hjørring, e non sono andate oltre lo 0-0 con il neopromosso Odense (club che ha comunque vinto due campionati ad inizio anni 2000, ma attualmente deve ancora lavorare per tornare su quei livelli).
L’Ajax invece, resta l’ostacolo più grande, ma va considerato che – cambiata Bakker, e perse Chasity Grant (Aston Villa) e Romée Leuchter (PSG) – la squadra può risultare indebolita soprattutto nel reparto offensivo. Quindi è una squadra temibile ma molto meno fuori portata, considerando che avrà molta più pressione dello scorso anno, dato che dovrà confermarsi.
Perché la Fiorentina non può superare il Primo Turno
La difficoltà più grande che affronterà la Fiorentina riguarda il mercato svolto sinora, che ha rinforzato in parte la rosa, ma ha lasciato invariate le lacune della passata stagione. A centrocampo manca ancora un po’ di dinamismo, che in Europa è fondamentale perché si agisce più in fretta, non solo nell’esecuzione dell’azione ma anche nello sviluppo del pensiero stesso.
La difesa inoltre, avrebbe necessitato di un innesto che portasse centimetri e fisicità al centro, e l’attacco manca di una punta completa, che svolga anche il ruolo di riferimento centrale facendo salire la squadra. Con queste premesse, se la gara con il Brøndby non sembra comunque troppo proibitiva – occhio alla freschezza delle giovani leve danesi, e la loro fisicità in generale – quella con l’Ajax può diventare una sfida veramente ostica.