Eleonora Maria Goldoni, centrocampista della Lazio, è tra le migliori giocatrici al mondo per i gol di testa, ma la testa la utilizza sia in campo che fuori poiché della sua figura e della sua bella presenza la porta giorno dopo giorno a valorizzare il suo tempo libero nei migliori dei modi, del resto la carriera calcistica di una giocatrice è limitato: a volte anche meno del comparto maschile, e dopo la transazione sportiva occorre non fare spegnere l’interesse mediatico ed usare al meglio l’immagine per il futuro.
La bellissima Eleonora questo lo sà benissimo, come un po’ tutte le sue colleghe, dove trascorso qualche anno a calciare un pallone, e terminati gli studi universitari, si vedono costrette a cercare una posizione sociale che più le appaghi: chi in televisione (ma gli spazi, aimè, non sono molti) chi in ambito pubblicitario (ma anche qui sono dei semplici spot e poi..) e chi resta in ambito sportivo ad allenare o da dirigente sportivo legato alle proprie società.
Credo che molte calciatrici possono paragonarsi a delle vere e proprie “modelle”, dove la cura del proprio corpo e del proprio fisico è esemplare: sempre ben truccate, mani curate anche sul quadrante di gioco, capelli in perfette condizioni anche dopo cento minuti di corsa, una vera è propria passarella dove il tifoso (forse incredulo di tanta bellezza) ammira ancora di più le proprie beniamine.
Mi è capitato molte volte di notare questi particolari ed è questo che valorizza e caratterizza ancora di più tutto il fantastico mondo del calcio femminile. Non importa la categoria, dall’eccellenza alla serie A le giocatrici posseggono il loro sex appeal, è giusto sottolineare che certe ragazze in campo sono delle vere e proprie “top model”: fin sciupate per indossare scarpe con i tacchetti ed ha sudare dietro ad una sfera.
Grinta, caparbietà, genio e sregolatezza entrano in campo con Eleonora e ci regalano il suo sorriso quando mette a segno un gol, o quando il suo assist è proficuo per la stessa realizzazione, ma basta anche il solo sguardo dalla panchina (quando magari è in procinto d’ingresso in campo) per capire quanta passione c’è dietro a questo movimento femminile.