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L’inno della Juventus recita così: “È la Juve, storia di quel che sarò”, e niente potrebbe descrivere meglio Martina Rosucci e il suo percorso indossando la maglia bianconera.

Si sa che tutte le storie d’amore partono subito a gonfie vele, e infatti la carriera di Martina Rosucci alla Juventus è decollata alla grande. La torinese classe 1992 veste la maglia della sua città dal 2017, anno in cui la squadra è nata, e da allora è sempre stata punto cardine del progetto. Molte calciatrici sono arrivate e tante altre se ne sono andate, nel corso degli anni, ma lei, una delle senatrici, è sempre rimasta, e ha occupato stabilmente il centrocampo, dimostrando partita dopo partita di voler dare tutto per la maglia bianconera.

Ha segnato il primo goal della storia delle Juventus Women nel derby contro il Torino, un pallone che ha calciato in rete senza neanche rendersi conto di aver appena fatto la storia del club: “Ho segnato il primo goal della Juventus Women senza accorgermene”, ha ammesso incredula nel post-partita.
Ha vinto tutti e cinque gli scudetti finora conquistati dalla società dal suo approdo in Serie A, ha giocato la Champions League all’Allianz Stadium, ha collezionato le 100 presenze con la maglia della squadra della sua città nel match contro il Milan nel 2022, che lei ha commentato dicendo: “100 presenze con la squadra della mia città non era neanche immaginabile.”

Ha, in poche parole, tagliato tutti i traguardi che la squadra è riuscita a raggiungere nel corso della sua breve, ma davvero mastodontica, storia nel calcio femminile italiano.
A febbraio 2023, ha poi rinnovato il suo contratto fino al 2025: “Quando ami profondamente, non servono promesse.”

Poi, in quello stesso mese, l’infortunio. Come ogni storia d’amore che si rispetti, fatta di alti e di bassi, l’infortunio al crociato è stato il momento più buio nel suo rapporto con la Juventus. Rimasta fuori dal terreno di gioco per oltre 500 giorni, ma sempre presente con la sua grinta, la sua forza di volontà per rimettersi in forma e la sua esperienza, Martina Rosucci non si è mai allontanata per davvero, perché era come se fosse lì, con le sue compagne, a spronarle, a dare loro la giusta carica, ad allenarsi giorno dopo giorno per rendere la sua lontananza dal prato meno dolorosa.

Dopo uno scampolo di partita contro la Lazio da subentrata nel finale di gara, nel match vinto in casa contro la Fiorentina, Martina ha avuto la sua rivincita, ed è tornata al goal su assist di una generosissima Vansgaard, che le ha regalato il goal, come ha ammesso proprio Martina, più importante della sua carriera. Quella rete, del tutto “ininfluente” sul risultato, ormai ipotecato, ha però rappresentato per lei la rinascita e il ritorno sulle scene del calcio che conta, con la maglia che le ha donato e per cui ha donato tutto.

L’ultima tappa, fino a questo momento, del suo cammino in bianconero è stato il raggiungimento delle 150 presenze per le Juventus Women, lo scorso mercoledì in Champions League contro il Valerenga.
Martina ha dichiarato, dopo il ritorno al goal, che l’infortunio l’ha cambiata e che adesso è una persona nuova.
Quello che non è cambiato, però, è che Martina “è stata”, “è” e “sarà” bianconera, fino alla fine.

Ilaria Cocino
Nata a Torino nel 1998, si appassiona al calcio e all'atmosfera magica degli stadi fin da ragazzina. Laureata in Traduzione presso l'Università degli Studi di Torino, attualmente è traduttrice freelance dall'inglese e dallo spagnolo e si occupa anche di editoria. Da sempre affascinata dal mondo del giornalismo sportivo, prova a coniugare la sua passione per il calcio femminile con quella per le lingue per immergersi anche in quello internazionale.