Credit photo: Bluenergy

Sarà il futuro? No, stiamo parlando del presente e non una iniziativa di facciata ma di impianto di energia rinnovabile che promette di produrre una media di circa 3.000 kWh al giorno: per intenderci è esattamente il consumo giornaliero di circa 1.000 famiglie italiane.

E’ questo che l’ Udinese, grazie al suo patron Giampaolo Pozzo, ha da pochi giorni cambiato la filosofia aziendale del suo Club. La società calcistica ha infatti firmato l’iniziativa con Bluenergy per lo Stadium bianconero che darà un chiaro indizio su dove devono andare i Club calcistici in Italia: verso la sostenibilità ambientale.

Un passo da gigante verso l’autosufficienza energetica della struttura, che si traduce in un significativo abbattimento delle emissioni di CO2.

Quando si parla di calcio sostenibile ci si riferisce quasi esclusivamente ai bilanci dei club e alla necessità, soprattutto per quelli italiani, di far pareggiare i conti ed è anche in questa prospettiva che l’ Udinese ha aderito a questo progetto.

Lorenzo Casini e Luigi De Siervo, rispettivamente presidente e amministratore delegato della Lega Nazionale di Serie A, dopo l’ottima iniziativa del patron dell’ Udinese  hanno elogiato l’iniziativa green, augurandosi che altri club seguano l’esempio della famiglia Pozzo.

Il “Bluenergy Stadium” (nuovo nome dello stadio) si appresta a diventare un vero e proprio polo di produzione energetica grazie all’installazione di oltre 2.400 pannelli solari di ultima generazione. Inoltre l’inserimento dei pannelli in modo integrato, degli ingegneri che hanno curato il progetto con il supporto del Politecnico di Milano, hanno reso ancora più dinamico e paesaggisticamente l’intera opera dando vita ad un vero e proprio sistema di produzione di energia virtuosa.

Franco Collavino, Direttore Generale di Udinese Calcio, non nasconde l’entusiasmo all’evento di presentazione: “Questa iniziativa rappresenta un nuovo capitolo nella nostra costante ricerca di sostenibilità e innovazione. Il calcio ha una potenza mediatica senza paragoni, e abbiamo il dovere di utilizzarla per sensibilizzare i nostri tifosi e la comunità nel suo complesso sull’importanza della lotta al cambiamento climatico”.

Ma c’è di più: è al vaglio l’opportunità di integrare un parco batterie di accumulo da 330 kW, che permetterebbe di ottimizzare ulteriormente l’utilizzo dell’energia prodotta.

I vantaggi attesi in termini di emissioni sono impressionanti: l’ energia proveniente esclusivamente da fonti rinnovabili, da parte del Club sui precedenti interventi aveva  già realizzato in termini contabili in un risparmio di 5.620 tonnellate di CO2, e con l’aggiunta del nuovo impianto fotovoltaico, il Bluenergy Stadium si avvicina rapidamente al traguardo della neutralità carbonica.

Per comprendere la portata di questo risultato, basti pensare che 5.620 tonnellate di CO2 equivalgono alle emissioni annuali di circa 1.000 auto di media cilindrata. È come se la società di Calcio avesse tolto dalla strada mille veicoli inquinanti per un intero anno.

L’iniziativa dell’Udinese non è solo un esempio di responsabilità ambientale, ma anche un caso di studio per l’intero movimento calcistico italiano ed europeo. In un momento in cui la sostenibilità è diventata un imperativo per ogni settore, il calcio non può più permettersi di restare indietro.

Altri club stanno seriamente pensando a questa iniziativa green, anche la Juventus ha recentemente annunciato un piano per rendere l’Allianz Stadium completamente carbon neutral entro il 2030, mentre  l’Atalanta che attualmente sta trasformando il suo Gewiss Stadium, ha già in fase progettuale predisposto un suo modello di efficienza energetica.

Ma sebbene ci sia ancora molta strada da fare qualcosa si muove e direi nella giusta direzione. Se poi pensiamo alle mille possibilità, agli infiniti impianti calcistici di media o piccole strutture presenti su tutto il territorio nazionale che potrebbero dare non solo il loro contributo in termini di risparmio di emissioni, dove si potrebbero diffondere in modo esponenziale su tribune o impianti ex-novo dando ossigeno anche in termini economici (risparmio luce ed acqua calda spogliatoi).

Staremo a vedere se l’ottima iniziativa dell’ Udinese sarà la bandiera (bianco-nera) del nostro sistema calcio.

Paolo Comba
Paolo Comba, giornalista pubblicista iscritto all’Ordine dei Giornalisti di Torino, dopo il conseguimento del Tesserino ha collaborato per varie testate giornalistiche seguendo il Giro d’Italia (per cinque edizioni), i Campionati del Mondo di SKI a Cortina, gli ATP FINALS di Tennis a Torino, i Campionati Italiani di Nuoto ed ha intrapreso, con passione e professionalità, dal 2019 a Collaborare con Calcio Femminile Italiano. Grazie a questa Testata ho potuto credere ancora di più a questo Movimento, sia nelle gare di Serie A che in Nazionale maggiore, ed a partecipare di persona all’ Argarve Cup ed ai Campionati Europei in Inghilterra. Ad oggi ricoprendo una carica di molta responsabilità, svolgo con onore questa mia posizione, portando ancora di più la consapevolezza di poter dare molto per lo sviluppo e la vibilità del Calcio Femminile in Italia e all’estero poiché lo merita per la sua continua crescita.