Con la globalizzazione del calcio femminile, anche i Paesi dove l’emancipazione delle donne non è una priorità stanno iniziando ad investire in questo sport. Come in Arabia Saudita dove da qualche giorno è ripartita la Women’s Super League. Le squadre partecipanti saranno ben 24 tutte suddivise tra Jeddah (sede della Supercoppa Italiana maschile nel 2019), Riyadh Dammam. La vincitrice del campionato riceverà anche un premio economico dal valore di $ 133.000. 

Abdullah Alyami, allenatore di calcio saudita e reporter sportivo, ha affermato: “Questo è un giorno molto felice per tutte le atlete in Arabia Saudita. Con questo nuovo campionato femminile appena iniziato, in futuro vedremo molte altre nostre sorelle che parteciperanno allo sport professionistico”. Un provvedimento importante e rivoluzionario che però ha subito un ritardo a causa della pandemia. “Abbiamo iniziato i preparativi in anticipo e il calcio d’inizio è arrivato in ritardo causa la pandemia”, dice Maram Al-Butairi, direttore generale e capo allenatrice dell’Eastern Flames FC, squadra di Dammam. 

Un aspetto fondamentale della lega è quello di poter dare speranza a tutte quelle ragazze che in futuro vorranno prendere la strada del calcio femminile. Come Najla Ahmed, una sedicenne di Riyadh“Avrò 17 anni tra qualche mese e mi piacerebbe fare un provino per iniziare a giocare nel calcio femminile professionistico”. 

Anche i media importanti hanno iniziato ad interessarsi e trasmettere la Women’s Football League. Il direttore della SFA (Saudi Sports for All Federation) Shaima Al-Hussaini ha espresso il suo interesse nel trasmettere le partite in tv. “Ci sforziamo affinché l’edizione della lega femminile durante quest’anno sia più visibile. Stiamo lavorando con i nostri partner nel settore dei media sul come trasmettere in televisione il campionato”.