Prima di passare all’editoriale del mese di ottobre, in qualità di direttore responsabile di Calcio Femminile Italiano, non posso esimermi dal ringraziare e augurare le migliori fortune ad una calciatrice che per il calcio femminile è stata un faro luminoso che ha messo in luce e fatto crescere tutto quello che noi possiamo ammirare oggi in ogni angolo del mondo. un semplice grazie non basta, ma racchiude bene tutte le parole che si possono spendere. dunque, GRAZIE Carli Lloyd.
Il mese di ottobre è stato ricco di emozioni ma soprattutto ricco del colore azzurro, infatti, tutte le atlete sono state richiamate dalle proprie nazionali, di ogni categoria e le sorprese non sono mancate. Specialmente nelle nostre giovanili.
La nazionale di Bertolini, avviato il cammino verso il mondiale 2023 con i favori del pronostico a settembre, non delude, anzi, si diverte e fa divertire i tifosi. Nel secondo confronto con la Croazia capitalizza il tris vincente, dopo il 5 a 0 messo a segno in terra croata, proiettandosi alla gara contro la Lituania con il morale alle stelle e calando il pokerissimo con una certezza in più: Valeria Pirone è nazionale.
La numero 9 della Roma subentra contro la Croazia e segna il definitivo 3 a 0 per poi partire titolare contro le lituane realizzando la seconda rete azzurra, per lei otto presenze e due gol. Ovviamente Valeria da tempo è protagonista nel nostro campionato.
Partita dalla sua Napoli dopo quasi 8 anni vola alla Res Roma, vestendo anche le maglie di Mozzanica, Valpolicella, Hellas Verona, Sassuolo e oggi AS Roma. Nel suo Palmares un campionato di B, uno di A2, una Supercoppa Italiana vinta con le gialloblu e una classifica capocannoniere di B. Un’atleta da 200 gol in carriera, collezionati in diverse categorie, che ha ancora fame e che ogni anno punta sempre più in alto. Chissà se la sua tenacia la porterà a Londra, nel frattempo si gode la Roma e insacca ogni pallone.
Passando alla ”nuova” squadra Under 23 azzurra, le due amichevoli contro Spagna e Olanda mostrano che il divario è ancora ampio e che le azzurre dovranno lavorare sodo in questo Biennio. L’U23 è un mondo a parte, un po’ la terra di mezzo o il serbatoio di riserva della maggiore in caso di necessità, il fatto che alcune ragazze abbiano esordito prima in maggiore prima e poi in 23 è riconducibile alla pandemia, infatti alcune delle 20 convocate hanno saltato letteralmente il biennio precedente è ciò comporta ad avere meno esperienza internazionale e al non migliorare la propria capacità di modularsi a seconda delle varie situazioni. E’ risaputo che Club e Nazionale ti permettono di vivere due esperienze di calcio completamente differenti, in primis per via delle compagne diverse e delle varie situazioni di affinità che si sviluppano rapportandosi e giocando insieme o contro. I risultati dello stop forzato sono evidenti, l’Under 23 fatica e non riesce ad esprimersi al meglio, serviranno mesi di lavoro prima di poter vedere una nazionale tanto bella quanto forte, la qualità non manca assolutamente ma l’affinità si.
Scendendo di categoria troviamo una Nazionale da tener d’occhio, è l’Under 19.
Completa la qualificazione alla fase finale dell’europeo pareggiando 1 a 1 contro le fortissime norvegesi. Il loro cammino è ripartito ufficialmente dopo il covid con la doppia amichevole contro l’Austria, test importante che Sbardella ha utilizzato per scegliere le convocate in vista del mini torneo di qualificazione giocato in Veneto settimana scorsa. A splendere non sono solo le juventine, infatti, dopo l’infortunio sfortunato di Soggiu, tra i pali entra Gilardi che mostra il suo potenziale e per lo più difende l’area di rigore venendo chiamata in causa qualche volta.
L’interista però non viene scelta nelle ultime due sfide contro Azerbaijan e Norvegia, al suo posto un altro grande talento, Beatrice Beretta del Tavagnacco, che specialmente nell’ultima sfida salva più volte le azzurre con parate da vera campionessa.
Azzurrine che si qualificano da testa di serie alla fase finale coronando al meglio il lavoro svolto fino a qui dalle società, infatti, loro rappresentano la prima nazionale dopo l’entrata in vigore dell’obbligo per le società maschili di avere il settore giovanile femminile. Dal 2014 ad oggi gli investimenti e le attenzioni prese hanno portato a questi risultati, atlete che sempre di più annullano il divario di qualità con le top nazionali europee. Si può dire che il futuro della nazionale femminile è in buone mani.
Se le Under 19 sono le pioniere della rivoluzione nel calcio femminile, seguono a passo svelto anche le Under 17 sotto la guida di Coach Grilli. Anche le azzurrine U17 conquistano il pass per la fase finale dell’Europeo di categoria. Nonostante le due sconfitte contro Svezia e Francia, le ragazze mostrano carattere e qualità conquistando i tre punti contro il Galles, vittoria che le sistema a dovere per l’accesso alla seconda fase e che le porterà a dover dare tutto per cercare di arrivare il più lontano possibile.
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