Alex Morgan ha annunciato il suo ritiro dal calcio giocato. L’ha fatto lo scorso 5 settembre attraverso i suoi canali social con gli occhi che le luccicavano dalla commozione, consapevole che un capitolo lungo e meraviglioso per sé e per il calcio femminile sia quasi arrivato alla sua ultima riga, una riga che dovrà scrivere allo Snapdragon Stadium con il San Diego Wave questa domenica, il 9 settembre, insieme all’ultima delle squadre che ha avuto l’onore di vedere una leggenda come lei schierata tra le titolari.

È stata una decisione difficile, ma all’inizio del 2024 ho subito sentito che questa sarebbe stata la mia ultima stagione“, ha annunciato all’inizio del video “Il calcio è stato una parte di me per 30 anni, una delle prime cose che ho davvero amato, e ho dato tutto a questo sport, e quello che ricevuto in cambio è stato più di tutto ciò che avrei mai potuto dare“, ha continuato, in un’ode al calcio a sottolineare il suo amore per questo sport.

Infinito è il suo palmarès, così come è infinito l’impatto che ha avuto e che sta avendo sul calcio femminile professionistico a livello mondiale. La sua popolarità indiscussa ha aiutato il movimento a raggiungere un pubblico che, negli Stati Uniti, è diventato così importante da vedere sold out a quasi ogni partita.
La classe 1985 ha vinto tutto, realizzando i sogni di qualsiasi calciatrice, primo tra tutti il doppio titolo mondiale prima in Canada nel 2015 e poi in Francia nel 2019, nel bel mezzo dell’Età dell’Oro della nazionale statunitense, portandosi a casa il titolo di Miglior Calciatrice del torneo e di Capocannoniere. Ha vinto in due continenti diversi, negli Stati Uniti e in Europa, salendo sul gradino più alto del podio anche alle Olimpiadi di Londra del 2012.

Il suo debutto in National Women’s Soccer League è stato insieme al Portland Thorns nel 2013, squadra con cui ha giocato fino al 2015 e con cui ha vinto un campionato di National Women’s Soccer League, e poi nel 2016 ha militato per la prima volta nell’Orlando Pride, forse la squadra che le ha dato più di tutte, insieme alla sua nazionale statunitense, sua in tutti i sensi possibili.
Con la bandiera a stelle e strisce, oltre ai titoli mondiali, ha conquistato ben 6 SheBelievesCup, 3 Algarve Cup e il Four Nations Tournament, per citarne alcuni, e sono state ben 224 le sue presenze, 123 le reti.
Morgan ha anche avuto una parentesi europea all’Olympique Lyon, con cui ha vinto un triplete che ha coronato la sua carriera anche fuori dagli Stati Uniti; ha poi avuto anche un’altra breve parentesi nel Tottenham Hotspurs di Londra nel 2020 prima di tornare nell’Orlando Pride che, pur essendo la squadra in cui ha militato di più, non le ha regalato trofei. Al San Diego Wave dal 2022, con le californiane ha collezionato 45 presenze e 22 goal, vincendo un NWSL Shield nel 2023 e il suo ultimo, grande trofeo, la NWSL Challenge Cup, conquistato nel 2024 da protagonista assoluta.

Quando Charlie è venuta da me, l’altro giorno, mi ha detto che da grande vuole diventare una calciatrice. Questo mi ha reso immensamente orgogliosa, ma non perché io voglio che lei lo diventi, bensì perché l’impatto che abbiamo sulle nuove generazioni è davvero fenomenale, e sono orgogliosa di aver contribuito affinché tutto questo accadesse“, ha detto spostando la sua attenzione sull’importanza mediatica degli Stati Uniti sulla percezione del calcio femminile a livello mondiale, di fatto il campionato statunitense è tra i più competitivi e i più talentuosi del mondo, nonché quello che quasi supera l’audience del calcio maschile.

Alex Morgan ha fatto parte di una generazione di calciatrici, come Megan Rapinoe e Abby Wambach, che hanno combattuto per i diritti delle donne e delle calciatrici, non nascondendo la propria vita privata e cercando, anzi, di fare in modo che le calciatrici alla ricerca della famiglia durante la propria carriera avessero tutto il diritto di farlo senza dover rimandare o rinunciare la nascita di un figlio, dando dunque ascolto ai propri tempi e non a quelli delle persone esterne.
Morgan ha infatti dato ampio spazio anche alla sua vita privata davanti alle telecamere, ha dimostrato che una calciatrice può riuscire a conciliare alla perfezione la vita dentro e fuori dal campo e, nello specifico, ha portato sempre con sé la figlia Charlie, nata nel maggio del 2020 dalla sua unione con il calciatore Serva Carrasco. È stato proprio in relazione alla sua vita privata di mamma che ha annunciato, oltre al suo ritiro, di essere in attesa del suo secondo figlio, come se volesse lasciar intendere di avere il desiderio di dedicarsi alla seconda faccia dell’Alex Morgan che tutte le fan e i fan hanno visto tutti i giorni, quella dell’Alex Morgan mamma. “La famiglia significa tutto, per me. Non sarei qui se non avessi mio marito e la mia famiglia a supportarmi, a starmi accanto, a fare sacrifici per me, come hanno fatto negli ultimi quindici anni“, ha affermato.

Il successo per me sta nel non arrendersi mai, nel dare tutto quello che hai, e ho semplicemente fatto questo, ho dato tutto di me ogni singolo giorno sul campo, e farò lo stesso per lo sport femminile, perché noi donne ce lo meritiamo. Darò tutto per questo nuovo ambito della mia vita“, ha infatti dichiarato. Sicuramente ha già qualche progetto sulla carta e, così come la sua fondazione, la Alex Morgan Foundation, sarà qualcosa che donerà molto al mondo in termini di equità, alla ricerca della parità di genere nello sport e fuori. La strada, purtroppo, si sa che è ancora lunga, ma una campionessa come lei potrà solo fare del bene perché il cammino diventi meno tortuoso per giungere al traguardo.

Dopo ben 11 anni di una carriera infinita, ricca di soddisfazioni, di vittorie e di gioie, Alex Morgan ha dunque detto “addio” a una parte di sé, facendo divertire tutto il mondo e divertendosi lei stessa a costruire un percorso invidiabile e, forse, impensabile.
Tutti i suoi fan e, più in generale, tutti coloro che amano il calcio femminile, sperano che questo sia solo un “arrivederci”, e che la statunitense torni a far sognare iniziando un altro capitolo sempre nel calcio, il mondo che le ha dato tutto e che, come tutto il mondo, non può fare altro che inchinarsi e ringraziarla per la bellezza della sua carriera.

Voglio solo ringraziare i tifosi per averci supportato, per essere lì giorno dopo giorno a supportare non soltanto le squadre per cui ho giocato, ma la calciatrice che sono. Devo ringraziare anche tutti coloro che stanno dietro le quinte, le mie compagne di squadra, lo staff tecnico, chiunque abbia rivestito un ruolo importante nella mia vita, mi hanno aiutato a diventare quella che sono ora.

Thank you, Alex Morgan. Enjoy yourself as we did thanks to you.

Ilaria Cocino
Nata a Torino nel 1998, si appassiona al calcio e all'atmosfera magica degli stadi fin da ragazzina. Laureata in Traduzione presso l'Università degli Studi di Torino, attualmente è traduttrice freelance dall'inglese e dallo spagnolo e si occupa anche di editoria. Da sempre affascinata dal mondo del giornalismo sportivo, prova a coniugare la sua passione per il calcio femminile con quella per le lingue per immergersi anche in quello internazionale.

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