Sabato due giugno come sappiamo, si è giocata la 37ª finale della “Copa de la Reina” tra Atletico Madrid e Barcellona: stadio abbastanza pieno (dicesi 12.500 spettatori), partita emozionante e vittoria del Barcellona con gol di Mariona Caldentey a 10 secondi dalla fine.
A prima vista sembrerebbe tutto bello e positivo per lo sviluppo del calcio femminile ma in realtà è necessario analizzare alcuni dati, alcuni dettagli che sono stati ben nascosti e che finiscono per cambiare la considerazione della partita giocata tra le due squadre spagnole.
Prima di tutto bisogna analizzare il nome del torneo che è Copa de la Reina.
Questo torneo, che è l’omologo della nostra coppa Italia, venne creato in onore della regina Sofia Margherita Vittoria Federica di Grecia e di Danimarca nel 1983; la regina Sofia è stata in carica dal 22 novembre del 1975 al 19 giugno 2014.
In tutto questo tempo tuttavia la regina Sofia non è mai andata a vedere una sola partita del torneo e l’unica sua apparizione risale al giugno del 2013 quando ricevette nel Palacio della Zarzuela (residenza privata della famiglia reale) il Barcellona, recente vincitrice del torneo. Ora che la regina spagnola attuale è Letizia Ortiz Rocasolano la storia non è cambiata e la giovane regina non si è mai vista allo stadio. Al contrario il re Felipe VI è sempre stato presente alle finali della Coppa del Re e consegna il trofeo nelle mani del capitano della squadra vincitrice. Di conseguenza quello che ci si può facilmente domandare è: perché per la Copa de la Reina si ha una considerazione totalmente differente? perché nessuno della famiglia reale era presente alla finale tra Atletico Madrid e Barcellona?
Il secondo aspetto che fa riflettere è la sede della finale: Mérida.
In Italia la finale della coppa nazionale si gioca a Roma, in Spagna la finale della Copa del Rey si gioca a Madrid. Perché per le giocatrici spagnole la finale si è fatta giocare a Mérida, una città di 57.757 abitanti, semisconosciuta e ai confini con il Portogallo?
Perché far giocare la finale nello stadio Romano di Merida, stadio costruito nel 1953, e non farla giocare in uno stadio con un fascino differente come sarebbe potuto essere il Bernabeu? La Federazione Spagnola di calcio (la RFEF) attraverso l’assemblea generale, stabilisce ogni anno una sede diversa per la finale della Copa de la Reina e proprio per questa decisione collettiva dell’ente sportivo, è difficile da capire perchè non si siano prese in considerazione stadi e città più importanti.
Ed infine, bisogna sottolineare il dato più rilevante della finale tra “Atleti” e “Barça“, e cioè il premio economico che la Federazione spagnola consegna alla squadra vincitrice. La Federazione spagnola proprio come quella italiana, è un ente pubblico gestito dal Consiglio Superiore dello Sport, a sua volta parte del Ministero della Cultura, della Educazione e dello Sport. Quindi ogni discriminazione subita dal calcio femminile è ancora più grave vista la natura di ente pubblico delle federazioni sportive. Inoltre proprio nei giorni della finale della coppa è scoppiato un grave caso all’interno della Federazione spagnola relativo al mondiale russo; il presidente federale uscente come suo ultimo atto benevolo, ha organizzato un viaggio di 2 milioni di € per dipendenti federali e famiglie, della durata di una settimana.
Il viaggio “istituzionale” di super lusso della federazione spagnola è per 155 persone e prevede soggiorno a San Pietroburgo, poi Kazan e infine Kaliningrad (tutte sedi delle partite della nazionale spagnola); a questo bisogna aggiungere, escursioni turistiche, traduttori e spostamenti con auto di lusso[1]. Non sarebbe stato meglio destinare quei 2 milioni al calcio femminile? Questa domanda infatti è collegata al premio economico concesso dalla Federazione: quanto hanno ricevuto le giocatrici del Barcellona per aver vinto la finale della competizione? 0 Euro.
Quanto ha ricevuto la squadra maschile (il Barcellona di Messi) vincitrice della Copa del Rey? 1 milione di €. Quanto ricevono le squadre della primavera maschile per vincere la Copa del Rey? 18.000 €. A quanto ammonta il premio per il vincitore della “Copa Federación“, cioè il torneo organizzato dalla Federazione spagnola per le squadre di Lega Pro e Serie D che non si sono qualificate alla Copa del Rey? 90.000 €. Come possiamo vedere, ancora una volta delle discriminazioni gravi basate sulle norme (regolamenti e statuti) di una federazione. Federazione spagnola che all’art.1, c.5 del proprio statuto stabilisce: “La RFEF non ammette alcun tipo di discriminazione, da lei commessa o dai suoi membri, in base a nascita, razza, sesso, opinione o altre condizioni o circostanze personali o sociali “.
[1] E.C. Castelao, “Rubiales destapa un viaje a Rusia organizado por Larrea de dos millones de euros“, in http://www.elmundo.es/deportes/futbol/2018/06/03/5b140a04ca4741894c8b457f.html
In Spagna sarà così finché il Real non avrà una squadra competitiva nel massimo torneo femminile