Milena Bertolini è una ex giocatrice e attualmente ct della Nazionale femminile di calcio.
Nata a Correggio, il 24 giugno 1966 e diplomata in educazione fisica nel 1993, essa condivide un importante primato con Carolina Morace, sua collega: sono le uniche due allenatrici ad avere il titolo per guidare anche le squadre maschili della Serie A.
Subentrata nel 2017 ad Antonio Cabrini, guida la formazione femminile delle azzurre, ai Mondiali di Francia 2019 ha raggiunto il primato di arrivare fino ai quarti di finale, è riuscita a qualificarsi per gli Europei di Londra del 2022, firmando il suo mandato fino al 2023, e prosegue il suo cammino verso ulteriori traguardi.
Tra le curiosità sul suo conto anche una esperienza in politica: è stata “Assessore allo Sport e ai Servizi sociali”, a Correggio, e consigliere provinciale di Reggio Emilia.
In passato la Bertolini ha espresso il suo parere sul calcio e la femminilità: “Da almeno un paio di anni – ha dichiarato qualche tempo fa – le cose sono diverse e una ragazza può giocare a calcio mantenendo le sue forme di femminilità, che ognuno esprime come vuole. Oggi chi usa la carta del lesbismo per sminuire il valore delle giocatrici risulta ridicolo perché ciò che contano sono i risultati: quello che poi una calciatrice, o un calciatore, fanno nella loro vita privata non deve interessare il discorso sportivo”. “Il calcio femminile – ha aggiunto sempre in quella circostanza – è un movimento che ormai non si ferma più e che è destinato ad avere sempre più adesioni e consensi”.
Ultimamente ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano “La Nazione” dove ha fatto, ancora, alcune riflessioni: “Una donna che gioca a calcio è ancora definita, strana e non sono sparite le battute sui massaggiatori, questo sembra assurdo ma è la realtà sul campo”.
In un calcio femminile che è ormai prossimo al professionismo, finalmente anche per l’ Italia, queste definizioni sono a dir poco ridicole ed assurde. I commenti li lascio ai lettori che saranno certamente più spigliati a capire come il nostro calcio sia ancora troppo mentalmente chiuso!
Bisogna guardare avanti, come ha sempre fatto la ct in questi anni, decisa e convinta sempre più del bel movimento che stava per crescere. Lei ci ha sempre creduto, e meno male, lontana dagli sguardi poco piacevoli dei colleghi maschi e fuori dagli schemi dei pregiudizi non si è mai arresa ed è grazie sopra tutto a persone di valore come lei se oggi il calcio femminile italiano ha questa visibilità mondiale.
Grazie Milena.