La notizia è uscita pochi giorni fa e riguarda una lettera anonima arrivata alla redazione del The Sun in cui sono state inserite le sensazioni e le riflessioni di un giocatore della Premier League rivelatosi omosessuale. La lettera è a dir poco sconcertante e fa capire quanto il mondo del calcio maschile sia ancora ostile a tutti coloro che hanno il suo stesso orientamento sessuale. Il giocatore in questione dice di essere terrorizzato all’idea di poter fare coming out per paura delle reazioni dei suoi colleghi e di tutti gli addetti ai lavori e nel 2020 una cosa del genere non è assolutamente accettabile. Per sostenere la causa di questo ragazzo è intervenuta Merel Van Dongen, nuovo acquisto dell’Atletico Madrid ed una delle prime giocatrici a fare coming out in Olanda. Appena uscita la notizia della lettera Merel tramite il suo profilo Twitter ha lanciato l’hashtag #YouCanCountOnMe retwittato da milioni di persone. La giocatrice olandese ha poi rilasciato le sue riflessioni sulla questione tramite un’intervista al BN De Stem.
Inizia parlando della sua personale esperienza con il coming out: “Ad essere sincera, ho pensato molto prima: ora non spetta a me affermarmi. Forse la gente pensa ora: oh, ecco di nuovo Merel. Ho alcune cose che rappresento davvero e che voglio diffondere. L’accettazione gay nel mondo del calcio è una di queste. Ho letto della sua lettera anonima e mi ha afferrato. Pensavo principalmente: supponete di scrivere una lettera del genere, quindi volete principalmente sentire che le persone vi sostengono. Non ho avuto quella sensazione. Quindi continuava a macinare nella mia testa. Quella sensazione non è scomparsa. Quindi alla fine ho deciso di agire. “
L’hashtag citato precedentemente ha dato una grandissima mano a sensibilizzare tutto il mondo sull’argomento: “Prima volevo solo dire qualcosa al riguardo su Twitter. Ma con un hashtag, la discussione è ovviamente molto più interattiva. Ho pensato che potesse contare su di me. Sono nel mezzo della preparazione nel mio nuovo club, l’Atletico Madrid, quindi ci alleniamo molto e duramente. Ecco perché non ho ancora letto tutte le reazioni. Ma ho visto che il termine era di tendenza nei Paesi Bassi. Questo è figo. Spero soprattutto che lo raggiunga. ”
Poi Daniel Dwarswaard, il giornalista responsabile dell’intervista, chiede a Merel se il giocatore l’avesse contattata: “No. Ma sai, non si tratta di qualcuno che esce dall’armadio. Qualcuno dovrebbe saperlo da solo. È anche molto più difficile per una persona che per l’altra. Lo capisco molto bene. La mia azione riguarda le persone che sentono di essere supportate se vogliono far conoscere la loro omosessualità. Un modo per rendere il mondo un po ‘più bello. Il calcio maschile è una roccaforte dove apparentemente non è così facile. I giocatori che l’hanno fatto sono scarsi, a volte anche con storie tristi.”
La situazione è ben diversa nel calcio femminile: “Ho giocato al Real Betis con la mia amica Ana Romero. Non ho mai avuto reazioni negative a questo. Gli sponsor non sono mai scappati. Ma ascolta, capisco benissimo che il calcio maschile è molto diverso. Con una cultura e una storia diverse. Con altri interessi. Ma dovrebbe essere ancora possibile? Almeno voglio lottare per quello. Eventualmente con molti altri usando l’hasthag #YouCanCountOnMe sui social media. ”
Nel caso in cui il giocatore coinvolto non voglia mai venir fuori, la questione è ben più grande. In una società che si pensa evoluta come la nostra il proprio orientamento sessuale non dovrebbe essere tenuto nascosto per nessuna ragione al mondo. Si spera che questa situazione possa migliorare il prima possibile.
Credit Photo: Instagram Merel Van Dongen