Maureen McGonigle ha lavorato per 10 anni nel mondo del calcio femminile scozzese, in qualità di Executive Administrator per Scottish Women’s Football. Nel 2014 ha poi fondato l’organizzazione Scottish Women in Sport, per occuparsi di tutto il settore sportivo femminile. In quest’intervista esclusiva, ci racconta qual è la situazione del calcio femminile in Scozia. E ci dice qual è il paese che, secondo lei, investe maggiormente nel calcio femminile…
Come è iniziata la sua carriera nel mondo del calcio femminile?
Nel 1993 fu creato il ruolo di Executive Administrator per sostenere l’aumento delle donne che giocano a calcio: Sport Scotland (l’agenzia nazionale per lo sport, ndr) ha accettato di finanziare uno stipendio, mentre la Scottish Football Association (la federazione calcio scozzese, ndr) ha accettato di fornire uno spazio per l’organizzazione. Avevo lavorato part-time per Scottish Women’s Football e ho fatto domanda per il ruolo a tempo pieno: sono stata molto felice di riuscire ad ottenerlo.
Quali erano le condizioni delle calciatrici, all’epoca?
Fino a quel momento, il calcio femminile era organizzato da volontari e il rapporto con la Scottish Football Association era estremamente teso. Scottish Women’s Football aveva risorse molto limitate, le condizioni per le giocatrici non erano affatto buone. Addirittura, le atlete della Nazionale dovevano raccogliere fondi per poter permettere a se stesse di rappresentare il proprio paese nelle competizioni internazionali!
Che cos’è cambiato, in questi anni?
Dal 1993, le calciatrici hanno ottenuto molte più possibilità, e le cose si sono sviluppate a una velocità che non mi sarei mai aspettata. La Scottish Football Association ha assunto la responsabilità di molte aree del calcio femminile, e la Scottish Football Association ha esteso le proprie scuole calcio anche alle bambine. In generale, la società non aveva mai accolto positivamente le ragazze che volevano giocare a calcio: invece adesso il calcio femminile è molto più diffuso, abbiamo centri regionali, allenatrici donne qualificate, giocatrici professioniste… anche se le calciatrici scozzesi devono tuttora cercare lavoro all’estero per ottenere un salario ragionevole. Anche l’attitudine della società è cambiata nei confronti delle donne che giocano a calcio, e spero che l’interesse dei media continui a crescere e che le nostre calciatrici e i club ottengano il riconoscimento che meritano.
Secondo lei, perché il calcio femminile non attrae tanto quanto quello maschile?
Ci sono diversi fattori: il calcio in Scozia tradizionalmente era molto orientato al maschile e, siccome il calcio femminile è nato solo nel 1970, ci vuole tempo prima che cambi l’attitudine. Anche i media sono stati dominati per anni da una visione maschilista, ma anche questo sta cambiando rapidamente. Infine, ci è voluto del tempo per sviluppare gli standard del calcio femminile: il duro lavoro e gli investimenti economici che sono stati fatti negli ultimi 10-15 anni adesso stanno dando i risultati, rendendo questo sport molto più appassionante e divertente da seguire.
Le donne che giocano a calcio non sono pagate tanto quanto gli uomini. In molti sostengono che sia giusto così, in quanto ciò dipende esclusivamente dalle preferenze del pubblico. Che cosa ne pensa?
Bisogna trovare un equilibrio. Per quel che riguarda il fatto di rappresentare il tuo paese tramite il calcio, le differenze di genere non dovrebbero essere prese in considerazione, per cui uomini e donne dovrebbero essere pagati allo stesso modo. In Scozia il calcio non è uno sport “ricco”, e ci sono anche tanti club maschili che stanno attraversando momenti di crisi economica: questo ha un impatto anche sul calcio femminile. Credo che una maggiore interazione a livello locale tra club maschili e femminili potrebbe aiutare. Qualche mese fa Scottish Women’s Football ha reso nota l’intenzione di creare una women’s football league scozzese semi-professionistica entro tre anni.
Secondo lei, quali sono i paesi che investono maggiormente nello sport femminile?
È molto difficile rispondere, perché gli investimenti non sono l’unico elemento necessario per misurare il successo. Un altro indicatore molto importante, ad esempio, è la tradizione. Comunque la nostra vicina, l’Inghilterra, ha investito molto nello sport femminile. La Federazione calcio inglese ha grandi ambizioni nei confronti del calcio femminile: sono stati investiti, in questo settore, soldi, tempo e risorse.
Ringraziamo Maureen McGonigle per averci concesso quest’intervista.
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Maureen McGonigle has worked for 10 years as Executive Administrator for Scottish Women’s Football. In 2014 she then founded Scottish Women in Sport. In this interview, she talks about women’s football conditions in Scotland. And she tells us which country, according to her, invests the most in women’s football.
What brought you to deal with women football in 1993?
The role was created to support the increase in women playing football and sportscotland agreed to finance a salary whilst the Scottish FA agreed to provide office accommodation for the organisation. I had been working on a part-time bases for SWF and applied for the full-time role and was delighted that I was successful.
How were Scottish players’ conditions back then?
The game was basically for senior players and to be fair there were not many conditions at all. Until that time the game was organised by volunteers and the relationship with the Scottish FA had been extremely strained. All aspects of football were the responsibility of Scottish Womens Football and as they had very limited resources, conditions for the players were not good. The national players had to fund raise to enable them to represent their country in International games.
What has changed since 1993?
There have been many changes since 1993 and some have happened at a pace that I would not have predicted. The Scottish FA have taken responsibility of many areas of the womens game, The National Team, Development to name two and the Scottish Schools FA have taken over the responsibility of schools football for girls. Participation was mainly adult, there were no youth leagues at that point, and in general society were not very welcoming to those females who wanted to play football. We now have a player pathway, regional centres, qualified female coaches, professional players, although the Scottish girls still have to travel abroad to get a reasonable salary. Also society’s attitude to women playing football has changed and I hope that interest continues to grow within the media and that our elite players and clubs gain the recognition and rewards they deserve.
According to you, why do women in sport still not attract as much as men?
There are many different factors that impact on this. Traditionally football in Scotland was very male orientated and as women have only been involved in football since the 1970, it takes time to change attitudes. We also have had a very male dominated media with male decision makers which again is changing rapidly. Also it has taken time to raise the standard of the game for women playing football. The hard work and finance that has been invested into the women’s side of the game over the past 10-15 years is now paying dividends and the product is so much more entertaining and exciting.
Women who play football aren’t paid as much as men. Some people argue that it all depends on people preferences and that women cannot insist on being paid more if they don’t get more followers: what do you think about it?
There is a balance here that has to be found. In terms of representing your country at football, your gender should not come into this and both should be paid the same amount. In Scotland football is not a ‘rich’ sport and there are many long established male clubs who are experiencing financial hardship, this has an impact on the womens side of the game. To sustain their clubs they have to change and I believe more interaction on a community level with womens clubs would help. Scottish Womens Football stated a few months ago that it is their intention to have a semi-professional football league for women in Scotland within 3 years.
In your opinion, which countries invest the most on women in sport?
This is a difficult question to answer, as investment isn’t the only yardstick required to measure success. The traditional of the country is an important indicator to success. However Scotland’s near neighbour, England have invested well in the womens side of the game. The FA have ambition for all levels of girls and womens football from growing the game through to success of their national squads and they have invested, money, time and resources.
Thank you to Maureen McGonigle for this interview.