Il 2023 è stato l’anno in cui lo sport femminile è diventato un business da miliardi di dollari.

L’evento più fragoroso dello scorso anno è stato senza ombra di dubbio il Mondiale Femminile in Australia e Nuova Zelanda, ma pochi sportivi e appassionati sono a conoscenza di altrettanti momenti sportivi rosa degni di nota, come il 50° anniversario della parità retributiva agli US Open o il lancio della World Rugby’s WXV, il nuovo torneo internazionale di rugby femminile dedicato a squadre nazionali a cui ha preso parte anche l’Italia.

Il progresso dello sport femminile va di pari passo con quello del marketing, sempre molto attento e vigile a seguire i trend in voga in un dato momento storico; il blog Team Heroine ha raccolto le dieci migliori campagne sportive femminili condividendo spunti accattivanti per sportivi e non:

10° posto: Liverpool X Play On e “Hope Dream” Presidente della Fifa

Standard Chartered e Liverpool hanno evidenziato i preoccupanti tassi di abbandono delle ragazze nello sport sfruttando le stelle delle squadre maschili per mostrare il motivo per cui le ragazze smettono di praticare sport. È stato un modo efficace e un buon utilizzo della squadra maschile per veicolare un messaggio sociale. La colossale banca con sede a Londra ha inoltre offerto strumenti e supporto per lavorare alla risoluzione del problema tramite il proprio hub “Play On”.

A condividere il decimo posto è stata la brillante campagna tecnologica che ha visto l’esperta di calcio generata dall’intelligenza artificiale, Hope Dream, candidarsi per l’ipotetica presidenza della FIFA. Questo pensiero fuori dagli schemi ha evidenziato la mancanza di donne al timone della governance dello sport e ha lavorato per mostrare come la situazione potesse essere gestita in modo diverso. Hope Dream è un’IA interattiva con cui dialogare in tempo reale e lei fornisce risposte che includono le voci e le esperienze di donne influenti nel calcio, tra cui l’amministratore delegato di Lewes, Maggie Murphy, e l’ex Nazionale australiana, Moya Dodd. Alla domanda se sia una donna simbolica o meno, Hope Dream risponderà: “No, non sono una donna simbolica. Sono una candidata qualificato ed esperta che si candida alla presidenza della Fifa sulla base dei miei meriti e del mio impegno nel promuovere l’uguaglianza di genere e la trasparenza nello sport”.

9° posto: Mastercard X Our Game Makers

Our Game Makers è una campagna sotto forma di libro, composta da immagini e testi accattivanti che celebra le rugbiste pioniere. È prodotto dall’ex capitana di rugby dell’Inghilterra, Paula George, e dalla fotografa sportiva, Jo Caird, con illustrazioni della stella del calcio neozelandese, Hannah Wilkinson. L’autentica partnership commerciale con Mastercard, sponsor di rugby femminile di lunga data, ha supportato la produzione del libro, il lancio e la creazione di una serie di video. Mastercard si è sentita coinvolta nel progetto durante tutto il percorso, dall’avere il proprio logo sulla copertina del libro fino al sostegno genuino e autentico al cuore della comunità.

8° posto: Jill Scott e Gary Neville x Heineken

La campagna che ha visto le ex stelle della Nazionale inglese Jill Scott e Gary Neville scambiarsi commenti sui social media, all’insaputa dei fan, ha mostrato abilmente il sessismo che le donne nel calcio affrontano. In particolare, sui social media con commenti inquietanti come “Meglio lasciare il calcio ai ragazzi, amore” e ” Tornate in cucina”. Questa campagna è riuscita ad affrontare un problema serio in modo leggero e divertente, dando continuità alla campagna “Fresher Football” di Heineken lanciata durante gli Europei femminili lo scorso anno.

7° posto: Orange x Les Bleus

Orange, una società di telecomunicazioni francese, ha affrontato i pregiudizi sul calcio con un uso intelligente ed efficace della tecnologia. Il video pubblicato su YouTube ha messo in mostra le eccezionali abilità sul campo della squadra di calcio maschile francese che hanno entusiasmato gli spettatori, per poi rivelare solo alla fine che in realtà è stata la squadra femminile francese ad essere responsabile degli impressionanti gol e delle abilità calcistiche. Il tocco di classe finale è lo slogan di sostegno per entrambe le compagini, con la finalità di affrontare questioni specifiche della Francia relative agli stereotipi calcistici diffusi nel paese.

6° posto: PUMA X OG

PUMA ha celebrato le pioniere del calcio australiano e neozelandese, rendendo le prime donne che hanno rappresentato il loro paese nel calcio dal 1975 protagoniste di una campagna che ringraziava le giocatrici originali (OG significa proprio original players). PUMA pubblicò un video con al centro della scena le OG, molte delle quali con un’età compresa tra i 70 e gli 85 anni, in divisa sportiva, mentre leggevano lettere di ringraziamento per il loro contributo al calcio femminile australiano. Non solo è stata una celebrazione accattivante delle pioniere che hanno inaugurato il progresso del calcio femminile fino al livello contemporaneo, ma è stata anche un’eccellenza intellettuale poiché PUMA non deteneva diritti di sponsorizzazione per la Coppa del Mondo femminile FIFA, o per le squadre dei tornei. Ciononostante, il brand ha saputo creare un simpatico contenuto, catturando il passato, il presente e il futuro.

5° posto: US Tennis Association, 50 anni di parità retributiva

Gli US Open hanno celebrato 50 anni di parità di premi in denaro con una vivace campagna che ha visto protagonista la leggenda del tennis e dell’uguaglianza di genere Billie Jean King. Le immagini distintive hanno segnato il momento storico del 1973 in cui la tennista statunitense chiese la parità salariale al pari dei suoi colleghi maschi, cambiando il corso del tennis femminile e degli US Open. L’edizione del torneo del ’73 passò alla storia per essere la prima con la stessa somma di montepremi, sia per gli uomini che per le donne. Difficile descrivere un’immagine così potente audace. In ogni caso, essa venne diffusa tra i canali dei media durante i 9 mesi precedenti al torneo e, durante gli US Open, venne impiegata come tema chiave e grafica iconica.

4° posto: Allianz Premiership Women’s Rugby X Powered Differently

La campagna “Powered Differently” ha accompagnato il rilancio della principale lega di rugby femminile del Regno Unito, rinnovatasi, appunto, l’anno scorso con una nuova denominazione “Premiership Women’s Rugby” (o PWR). Tara Moore di Getty Images ha curato la parte fotografica con un obiettivo inclusivo, ovvero mostrare e celebrare la gamma di tipi corporei ed etnie all’interno della competizione ed evidenziare la potente diversità che esiste nella PWR. Le dieci atlete protagoniste hanno mostrato la loro autentica personalità e le immagini hanno creato una perfetta combinazione tra sport e cultura pop; inoltre, la sigla PWR dava enfasi al titolo della campagna “Powered”;

3° posto: Le Matildas e la campagna Til It’s Done

Australia e Nuova Zelanda hanno ospitato i Mondiali del 2023 e, per l’occasione, l’account social Football Australia ha accompagnato l’avvicinamento alla competizione con la campagna “Til It’s Done”. Oltre a riprendere i soprannomi della Nazionale australiana, Matildas o Tillies, lo slogan enfatizzava il carattere resiliente delle atlete australiane e la loro fiducia in sè stesse. Un video su YouTube e la pubblicazione di un libro hanno aggiunto ulteriore personalità alla campagna, ma il tocco di classe è stato un post condiviso sui social dopo l’eliminazione dai Mondiali: esso celebrava i loro numerosi successi, elencandoli in una lunga lista. L’elenco si concludeva con allusioni ai prossimi impegni della Nazionale e con il potente messaggio “We’re not done #tilitsdone”;

2° posto: Deloitte X Supporters Of Professional Women Everywhere

La campagna di Deloitte ha visto protagoniste le star della Women’s National Basketball Association Diana Taurasi, Sydney Colson, TP e Sylvia Fowles. Le interpretavano tre donne in carriera, celebrando in modo esilarante le donne nel mondo degli affari come se fossero le più grandi star del gioco. Il video faceva perno su due concetti chiave dello sport femminile: le donne che praticano sport acquisiscono competenze che le aiutano ad avere successo nel mondo aziendale e la comunità sportiva femminile è un collettivo unico di donne che sostengono incessantemente altre donne. Contemporaneamente, Deloitte ha lanciato un rapporto di ricerca intitolato “Impatto dello sport sul successo professionale delle donne”. I risultati pubblicati mettevano in risalto che il 69% delle intervistate che ricoprono ruoli dirigenziali o di leadership praticano sport agonistici;

1° posto: Correct The Internet

Correct the Internet puntava ad aumentare la visibilità dello sport femminile su Internet ed è stato lanciato con un video emozionante durante la partita di calcio USA vs Nuova Zelanda all’Eden Park che ha posto ai motori di ricerca una domanda diretta; “Chi ha segnato più gol nel calcio internazionale?”. I motori di ricerca, come la maggior parte del pubblico, affermano erroneamente che si tratta di Ronaldo, quando la risposta corretta è la leggenda del calcio femminile canadese, Christine Sinclair. La campagna ha adottato un duplice approccio, in primo luogo sensibilizzando sui pregiudizi nei confronti delle atlete su Internet, ma poi ha anche lavorato per risolvere il problema consentendo agli utenti di inviare feedback ai motori di ricerca su larga scala tramite uno strumento semplice su www.correcttheinternet.com. La campagna merita il primo posto per il risultato centrato in pieno: ha contribuito a promuovere il cambiamento con i motori di ricerca, con Google annunciò successivamente di aver implementato una serie di modifiche per rendere lo sport femminile più visibile.

Niccolò Larocca
Nato il 6 agosto 1995. Laurea triennale in Lingue e letterature straniere presso l’Università degli studi di Milano conseguita nel 2019 e master di giornalismo multimediale presso la 24 Ore Business School completato nel 2024. Da sempre appassionato di calcio e sport, con le sue dinamiche e le sue storie da raccontare. Credo nei valori che accompagnano il calcio femminile e nella sua potenziale crescita.