Nelle settimane scorse Francesca Di Giuseppe, giornalista con la passione per il calcio femminile, ha lanciato in libreria il suo ultimo lavoro dedicato al calcio a tinte rosa “L’evoluzione del gioco e il calcio femminile”. Abbiamo raggiunto proprio la scrittrice Francesca Di Giuseppe, redattrice anche del portale postcalcium.it, per conoscere meglio il libro in questione, acquistabile sui Amazon.
Francesca quando è nata la tua passione per il calcio femminile?
“Per il calcio direi. La mia famiglia da sempre segue il calcio, sono tifosa e guardare le partite è sempre un momento entusiasmante per me. Certo, rispetto alla mia adolescenza molto è cambiato, infatti mi definisco una romantica del pallone. Il calcio femminile è entrato per la prima volta nella mia vita quando vidi in tv Carolina Morace con la maglia della Nazionale, ma ero ancora troppo piccola per capire cosa avrebbe significato per me”.
La tua tesi di laurea era incentrata proprio sul calcio femminile? Ce ne parli brevemente?
“Non solo; è infatti un percorso sociologico, in particolare, storico e culturale sul gioco, su come esso si è trasformato da ‘ludens’ a ricerca del record per citare il sociologo Allen Guttmann. Dall’evoluzione del gioco, ovviamente, non si possono escludere le donne e tutte le profonde trasformazioni che hanno vissuto nel corso dei secoli in termini di diritti di accesso alle pratiche sportive e tipi di sport che potevano, possono praticare. L’attenzione è caduta sul calcio femminile proprio perché appassionato di calcio; a tal proposito ringrazio ancora il mio docente di Sociologia dell’università degli Studi di Teramo, Everardo Minardi, che all’epoca mi diede carta bianca per cercare materiale e redigere la mia tesi”.
Da poche settimane è uscito “L’evoluzione del gioco e il calcio femminile” di cosa si tratta?
“Luglio 2020 per la precisione, in piena pandemia. Un vero e proprio regalo da parte dell’editore Jacopo Lupi di Sulmona. Il saggio è la mia tesi laurea, senza nessuna modifica né integrazione. Ho voluto lasciare tutto così per far conoscere ai lettori le trasformazioni e i cambiamenti che il mondo sportivo ha vissuto nei secoli e come anche il calcio femminile ha vissuto grandi mutamenti. La tesi si ferma ai primi anni 2000. Le uniche novità, rispetto all’originale, sono la prefazione e la poesia ‘La Calciatrice’ edita nel 2018 nella collana Ispirazione (Edizioni Pagine)”.
Quando hai iniziato a lavorarci e quanto è durata la stesura?
“Questa è una bella domanda…perché, avendo discusso la tesi nel 2004 non ricordo benissimo le tempistiche! Ti posso comunque dire che quei mesi di preparazione e ricerca del materiale, non è stato affatto un peso ma una gioia in quanto stavo lavorando su ciò che amavo di più: il pallone”.
Cosa pensi del calcio femminile di oggi? In cosa è cambiato rispetto a quello di qualche anno fa?
“Il calcio femminile italiano oggi è una meravigliosa realtà che le ragazze mondiali nel 2019 hanno contribuito a far esplodere tra la gente. Merito a loro e a tutte quelle pioniere che per anni hanno lottato per vedere il movimento crescere. In cosa è cambiato? Sicuramente nella visibilità e nella maggiore cura ai dettagli che il calcio femminile richiede; è altrettanto vero che la strada è lunga, tanto c’è da fare e si può fare”.
Nei mesi passati avete ideato anche un contest pittorico dedicato al calcio femminile giusto?
“Si, ‘Calcio e Arte‘ è nato in maniera spontanea, parlando con la Presidente dell’Associazione ‘Le Ali della Vita’ di Silvi, Lucrezia Di Francesco. Insieme abbiamo deciso di iniziare questo progetto per capire come si sarebbe potuta sviluppare la vena artistica dei pittori per dare vita a dei quadri a tema. Sono curiosa di scoprire come l’arte si possa unire al calcio. Apparentemente possono sembrare due mondi molto diversi ma a mio parere non lo sono perché anche un bel goal o una bella parata possono essere considerati opere d’arte. Sportive, ma sempre opere d’arte. Spero in un’ampia partecipazione degli artisti, ma anche di chi ha semplicemente l’hobby della pittura; spero che in tanti saranno stimolati e incuriositi da questo progetto che mi auguro possa andare in porto”.