Se Leonardo Da Vinci fosse contemporaneo e magari pure bianconero, credo che dipingerebbe volentieri un quadro intitolandolo a Lisa Boattin ed al suo urlo.
Si, lo scarico della tensione al gol risolutore di Echegini contro il Sassuolo dice molto su quanto sia lei che la squadra temessero di buttare alle ortiche un’occasione unica come quella di accorciare sulla Roma sconfitta a Milano il giorno prima.
L’abbraccio collettivo sulla nuova arrivata, in gol al minuto 89 e risultato decisivo per la vittoria ci fa capire due cose: la squadra non molla mai e non ha certo intenzione di abdicare per il secondo anno consecutivo in Campionato. Che questo combaci con prestazioni esaltanti e gioco spumeggiante al momento e un altro paio di maniche perché anche stavolta la voglia di vincere è sembrata più delle singole che non frutto di schemi provati in settimana.
La 169ma vittoria, 29ma della storia con la divisa da trasferta ci porta in dote anche il positivo esordio in Serie A di Viola Calligaris che, da centrale difensiva ha contribuito ad azzerare le finalizzazioni avversarie limitandole ad un solo tiro in porta.
Se mai fossero diventati due, al cento per cento il colpo di testa all’incrocio dei pali della splendida Daniela Sabatino sarebbe entrato in rete. Scampato il pericolo che a tutti ha ricordato la beffa di Bragonzi con la Doria allo Sciorba quasi allo stesso minuto, è partito l’arrembaggio finale sostenuto dai sempre presenti supporters che non hanno mai smesso di crederci nel mai banale “Fino alla Fine” che anche stavolta ha pagato. E’ così arrivato il 75mo gol segnato negli ultimi cinque minuti di gara più recuperi ed il 13mo gol partita decisivo per l’esito degli incontri.
Ne ha giovato anche la nostra PPM che con il suo 32mo clean sheet personale porta a 111 quelli realizzati in totale dalla squadra. La Fiorentina è già alle porte e per il proattivo Montemurro è il momento di valorizzare gli elementi che quest’anno hanno giocato troppo poco, solo così si può arrivare alla fine della stagione al massimo della forza sia di squadra che di gruppo.
DIEGO FRANCHINO
