Irina Giurgiu ha conosciuto tardi il mondo del calcio femminile, perché in Romania era una realtà quasi inesistente. Ma dopo averla scoperta a 18 anni, ci è rimasta per sempre: dal campo è passata alla panchina, arrivando ad allenare la Nazionale rumena. Oggi, Irina Giurgiu è Women’s Football Coordinator presso la Federazione Calcio Rumena. In quest’intervista esclusiva, ci racconta come si sta sviluppando il calcio femminile nel suo paese e in Europa. E ci rivela come è vista la Nazionale italiana all’estero…

Quando è cominciata la sua esperienza nel mondo del calcio?
Già quando ero una bambina amavo giocare a calcio, ma purtroppo ho cominciato a praticare seriamente questo sport solo all’età di 18: fino ad allora, ho giocato per sei anni a pallamano. Certo, mi sarebbe piaciuto se mio padre, anziché portarmi a giocare a pallamano, mi avesse fatto giocare a calcio, ma il fatto è che non sapevamo nemmeno che esistesse un calcio femminile. Se mio padre lo avesse saputo, mi avrebbe senz’altro permesso di farlo, perché il calcio è sempre stato una sua grande passione. Dopo due anni che giocavo a calcio, Marcel Popa, executive president del club A.S. Independenţa Baia Mare, mi propose di allenare la squadra giovanile e io accettai immediatamente. Quello fu il mio primo passo importante nella mia carriera di allenatrice.

Quali sono le condizioni del calcio femminile in Romania?
Il calcio femminile in Romania è classificato come dilettantistico e la maggior parte delle calciatrici deve svolgere un altro lavoro per potersi mantenere. Attualmente, il calcio femminile si suddivide in Lega I, Lega II, Lega III e Campionato Giovanile Under 15.

Qual è stato il più importante risultato da lei raggiunto in qualità di Women’s Football Coordinator presso la Federazione Rumena?
Il calcio femminile in Romania ha cominciato a svilupparsi nel 2012, quando è partito il nostro progetto «Il Calcio e le Donne». All’epoca avevo cominciato a partecipare al progetto come volontaria, e dopo due anni sono stata assunta dalla Federazione. Nel 2012 avevamo meno di mille calciatrici tesserate, adesso abbiamo superato le cinquantamila!

Lei è stata vice allenatrice della Nazionale rumena: ci parli di questa esperienza.
Allenare la Nazionale è stata l’esperienza più emozionante della mia vita.  Ho cominciato nel 2014 come vice allenatrice dell’Under 19, poi dopo un anno sono stata chiamata ad allenare la Nazionale Maggiore (sempre come vice) e a guidare come main coach l’Under 15. Il calcio femminile in Romania è in costante sviluppo: l’anno scorso la Nazionale rumena ha dato un’ottima prova di sé nelle Qualificazioni agli Europei: siamo arrivate vicinissime a una qualificazione storica! Del resto, nell’Under 15 ci sono tante ragazze di grande talento, che fanno ben sperare per il futuro.

Che cosa pensa della Nazionale italiana?
L’anno scorso abbiamo giocato due partite contro l’Italia, e abbiamo sempre perso. L’Italia che ho potuto vedere è una squadra di grande esperienza e in continuo miglioramento. Noi abbiamo imparato molto da quei due match.

Quali sono i prossimi passi che dovrebbe fare la Uefa per lo sviluppo del calcio femminile?
Il primo obiettivo, a mio parere, dovrebbe essere quello di promuovere la trasmissione televisiva di quanti più match possibili. In questo modo sempre più persone potranno conoscere e appassionarsi al calcio femminile.

Ringraziamo Irina Giurgiu per la disponibilità e le auguriamo un grande in bocca al lupo per il suo futuro!

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Irina Giurgiu got to know women’s football world only when she was 18: but from that moment, she never left this world: she started as a player and then she became a coach, finally getting to train the National Rumenian team. Nowadays, Irina Giurgiu works as Women’s Football Coordinator in the Rumenian Football Federation. In this interview, she talks about women’s football development in Romania and Europe. And she also explains how our National team is considered abroad…

First of all let’s talk about you: when did you start your experience in women’s football world?
Since childhood I liked playing soccer, but unfortunately I came to practice this sport in an organized setting only at the age of 18, until this age I practiced 6 years of handball. I’m sorry to say that I would have liked that at the time my dad took me to the handball to know that there was also female football. Certainly, if he knew, he would choose that we practised soccer because it is also his great passion. Two years after my first training as a football player, Mr. Marcel Popa (the Executive President of the club A.S. INDEPENDENȚA BAIA MARE) proposed to coach the junior team of the club, and I was very pleased to accept his proposal immediately. In the same time, I was playing at the women’s team and train and the junior group. This was the first important step in my coaching career.

How are female players’ conditions in Romania?
The Romanian women’s football is classified as “amateur football”, most of the players also work in other areas to support themselves. At this moment we have: League I, League II, League III and Youth Championship U15.

You’ve been women’s football coordinator in Romania: what is your greatest achievement?
Women’s football in Romania started to develop in 2012 when our biggest ,,Football and Femininity” project started. Back then, I participated as a volunteer in this project, and after 2 years, I was hired by the Romanian Football Federation. In 2012 we had less than 1000 players and this year we have passed 50,000 practitioners.

You have been vice coach of Romania for 3 years: what can you tell us about this experience?
My experience as a coach at the National Teams was the most enjoyable experience of my life. I started in 2014 as a secondary coach at U19 and after one year I was proposed to the National Team of Seniors and main coach at the U15 National Team. The women’s football in Romania is constantly developing, last year I got the furthest with the National Team of Seniors and here I refer to the European Championship Qualification Dam, I was very close to a historical qualification. At the U15 National Juniors Team I can say that we have more and more talented girls and the selection area is growing.

What do you think about our national team?
Last year, together with the Seniors team, we played two matches against Italy, unfortunately we were not the ones that won. I met an experienced Italian team, also taking part in last year’s European Championship final in the Netherlands. I have studied your team very much, but the experience has spoken in those two matches. My opinion is that Italy is in a continuous growth, we are very keen to learn from these experiences and in the future we can meet the teams with tradition in this sport.

What should be UEFA’s next goal in women’s football development?
The next goal that UEFA could implement is to promote and deliver as many games as possible, both on TV and online. I think it is important for many people to hear about female football. Unfortunately, in Romania many people do not know that this sporting phenomenon exists.

Thanks to Irina Giurgiu for her kindness. Good luck for your career as Women’s Football Coordinator!

Chiara Martinoli
Sono nata a Milano l’11 aprile 1993. Appassionata di calcio fin da quando era bambina, a 11 anni inizia a giocare nell’Atletico Milano e ci rimane a lungo. Abbandonata poi quest’esperienza si dedica alle altre sue passioni, la letteratura e il giornalismo. Dopo la laurea in Lettere e la collaborazione con diverse testate, ha deciso di far ritorno (da una prospettiva diversa) a quel mondo in cui ha lasciato un pezzo di cuore: il calcio femminile.