La due volte campionessa del mondo ed ex calciatrice Hope Solo ha rivelato nel podcast della BBC “The Players” come furono i suoi inizi nella Nazionale Femminile degli Stati Uniti e di come rimase sorpresa dai costumi e modi al primo impatto.
“Ti imbatti in un club di ragazzacce. La maggior parte delle giocatrici proviene da ricche famiglie bianche. Questa è la cultura della squadra nazionale femminile. È una cultura bianca molto privilegiata“, ha detto. “Ricordo Carli Lloyd e io dicevamo sempre: “Dobbiamo cambiare questa cultura”. Lei ed io eravamo molto accoglienti, non eravamo prepotenti. Siamo stati molto gentili con le ragazze che arrivavano”.
Difatti non accadde lo stesso per loro e l’inizio fu difficile, quasi intimidatorio. “Le persone non erano gentili con noi. Non erano accoglienti, non ti invitavano a sederti al tavolo. Era difficile crescere in Nazionale sotto l’aspetto sociale“, aggiunge Solo.
Vi è stato però un cambiamento anche generazionale e l’ambiente ora è cambiato molto, diventando più accogliente ed aperto. Nonostante ciò, l’ambiente duro e competitivo è venuto a meno.
“Ora le giovani donne hanno la strada spianata per la maggior parte del tempo. Non puoi spingerle nello stesso modo in cui spingevi prima per essere davvero competitive. È un ambiente completamente diverso. E non penso che sia sempre una buona cosa. Penso che crei atleti più morbidi“.
Anche l’attaccante Carli Lloyd ha sostenuto le dichiarazioni della sua ex compagna di squadra negli Stati Uniti e ha anche sottolineato che la durezza di quello spogliatoio l’ha aiutata a essere più forte. “Adesso è un ambiente molto più accogliente per loro. Prima combattevi con gli artigli. Ma è questo che ha reso grande la squadra per così tanti anni. Non è stato facile”.
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Credit Photo: Pagina Facebook di Hope Solo