Si concretizza un altro passaggio importanti in vista del professionismo. Nel consiglio dei ministri odierno è stata varata ufficialmente la riforma dello sport ideata da Vincenzo Spadafora. A partire dalla stagione 2022/2023 le calciatrici italiane saranno professioniste. Il provvedimento sarebbe scaduto il 28 febbraio prossimo con la conseguenza che l’iter sarebbe dovuto ripartire da zero. Sarebbe stato uno schiaffo per le ragazze che hanno appena conquistato l’accesso all’Europeo inglese del 2022, che sarà l’ultima competizione che affronteranno con lo status di “dilettanti”.
La svolta è stata decisa dallo stesso Premier, Mario Draghi, che ha ancora in mano le deleghe allo sport non avendo nominato nessun sottosegretario. I cinque decreti che compongono il testo della riforma sono arrivati in consiglio senza passare per l’approvazione delle commissioni sport e cultura delle due Camere. Un colpo di coda voluto dallo stesso Draghi ispirato dalle parole pronunciate nel discorso per la fiducia al Senato. Nel corso del suo intervento, l’ex presidente della BCE ha voluto sottolineare l’importanza di arrivare alla parità di genere.
Con il varo deciso dall’esecutivo, si apre ora una strada tortuosa per molti club femminili. il governo precedente ha già stanziato delle risorse per accompagnare il passaggio dal dilettantismo al professionismo. La palla passa alle società che dovranno strutturarsi in vista di questo importante cambiamento. Oltre a questo punto, la riforma consentirà la caduta definitiva del vincolo sportivo e consentirà agli operatori del settore di essere riconosciuti quanto tali, con tutti i diritti e le tutele del caso.