L’arrivo di Alisha Lehmann in bianconero non è passato in sordina. La calciatrice svizzera, dopo l’annuncio dell’avvenuto acquisto insieme a quello del compagno Douglas Luiz, entrambi in forza all’Aston Villa prima del loro arrivo a Torino, si è da subito inserita sia nella squadra, sia nei feed social di tifose e tifosi; buona parte di loro, comunque, conosceva già, anche solo per sentito dire, il suo nome. Alisha Lehmann ha infatti un profilo social seguitissimo, tanto da conferirle il titolo di “persona più seguita di Svizzera”, ma non si può relegare il suo nome al mondo virtuale: ha infatti avuto modo di giocare realmente sul terreno di gioco, seppur in poche occasioni, e con prestazioni via via più determinanti.
Lehmann veste la maglia numero 7 bianconera, ed è sempre stata schierata sulla fascia per andare a supporto delle attaccanti e per creare occasioni da goal. Al suo esordio con la Juventus Women, avvenuto alla prima di campionato contro il Sassuolo, si è subito distinta segnando la sua prima rete in bianconero, e la squadra neroverde è diventata la sua ‘vittima’ preferita, visto che ha di nuovo segnato proprio al Sassuolo la sua seconda rete, capitalizzata nella partita in cui ha dato prova della sua miglior prestazione in Serie A, con incursioni a viso aperto e tiri nello specchio che hanno dimostrato quanto possa diventare determinante.
La svizzera ha poi avuto modo di giocare un tempo contro il Verona in Coppa Italia per aggiungere minutaggio nelle gambe e, contro il Bayern Monaco, il tanto atteso esordio nella competizione più importante a livello europeo per Club, vale a dire la Champions League; pur giocando uno scampolo di partita, la classe 1999 ha potuto aiutare le compagne a evitare che il passivo diventasse ancora più importante e, soprattutto, prendere parte a un match di caratura internazionale per la prima volta nella sua carriera.
Resta ancora la gara contro le norvegesi di Valerenga a chiudere il ciclo di Champions’ League della Juventus Women per quest’anno, e c’è ancora tutto il “girone di ritorno” del campionato, poule scudetto compresa, per vedere i frutti del suo lavoro in bianconero. Dopotutto, per fare bene ci vuole tempo.