E’ caos. Si attendeva solamente la firma del decreto da parte del Presidente Giuseppe Conte che avrebbe dato il via alla Fase 2. L’annuncio è arrivato ma non la certezza sul proseguimento dei campionati di calcio. Andiamo per ordine: cos’è successo? Ieri sera intorno alle 20.30 il Primo Ministro è tornato in conferenza stampa per aggiornare gli italiani sul decreto che condurrà il Paese alla fase successiva. Conte ha parlato anche della questione degli allenamenti per gli atleti. A detta del Premier, dal 4 maggio si potrà tornare a svolgere attività sportive individuali, mentre dal 18 maggio sarà la volta di squadre e gruppi sportivi.
Tutto sembra risolto, ma non è così. Il Premier ha sottolineato che tutti gli allenamenti dovranno essere sostenuti rispettando le norme di sicurezza. E ha aggiunto, da appassionato di calcio, che la ripresa potrebbe essere un segnale di ripristino della normalità. Il Presidente del Consiglio dei Ministri però si è anche detto pronto a sigillare tutto nuovamente qualora il contagio tornerà a salire, con la conseguente cancellazione di tutti i campionati.
Dopo le parole del Primo Ministro, sono arrivate le dichiarazioni del Ministro per lo Sport Vincenzo Spadafora ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa. Il titolare del dicastero sportivo ha però frenato gli entusiasmi. Gli è stato presentato un piano di ripresa da parte della FIGC che Spadafora e il comitato tecnico scientifico hanno giudicato inadatto. La bocciatura del piano sanitario presentato potrebbe ritardare ancora di più la ripresa, e la UEFA ha dato direttive precise sul limite temporale.
Non c’è ancora certezza. L’Italia entrerà presto nella Fase 2 ma non è dato sapere se i campionati sportivi riprenderanno o meno. La situazione è abbastanza complicata.
Spadafora ha poi chiuso il suo intervento in RAI parlando anche della situazione legata al mondo femminile. “La cosa straordinaria che ho scoperto è che questo mondo non ha tutele per i suoi lavoratori” – aggiungendo – “c’è un fondo da 100 milioni del Credito Sportivo per tutte le attività sportive che in questo momento sono chiuse e non hanno altre agevolazioni”. La telenovela non è ancora finita.