Si intravede la luce alla fine del tunnel e la conseguente ripresa delle attività sportive. La necessità di concludere a tutti i costi i campionati per evitare un collasso economico, sta spingendo affinché si ricominci tutto. E’ inevitabile però che si sollevi qualche voce in opposizione a questa decisione. A scendere in campo, metaforicamente parlando, è stato il dottor Giovanni Rezza, direttore dell’Istituto Superiore di Sanità nonché membro del Comitato Tecnico Scientifico.
Nel corso di uno dei bollettini quotidiani emessi dalla Protezione Civile, Rezza ha risposto ad una particolare domanda su un eventuale reinizio delle attività sportive. Le parole del medico italiano sono state eloquenti: “E’ uno sport che prevede contatti e il rischio di trasmissione del contagio c’è. Se dovessi dare un parere ora non sarebbe positivo”. L’epidemiologo pertanto, non sarebbe favorevole a riprendere le attività agonistiche, asserendo anche che ciò diverrebbe una forte attività di stress nei confronti degli atleti.
La riapertura dei campionati, comporterebbe la necessità di attuare test a distanza di pochi giorni con costanza. Tuttavia lo scienziato ha tenuto anche a precisare che: “la decisione è politica. Io ho solo espresso un parere personale”. Pertanto la scelta di riprendere gli allenamenti a partire dal quattro maggio prossimo, rimane in vigore. La situazione potrebbe comunque anche ricambiare nuovamente se la curva epidemiologica non dovesse iniziare a scendere come da previsione.