Nei giorni passati Federica Cappelletti è stata eletta come come presidente della Divisione serie A femminile. La stessa giornalista nata a Perugia, in seguito, è stata raggiunta dai microfoni del Corriere della Sera. Questo un estratto delle parole rilasciate alla nota testata:
“L’idea di candidarmi, ed amplificare il movimento femminile, è stata mia e mi intrigava già da un po’. Siamo arrivati al professionismo al quale serve l’autonomia sostenibile della serie A, il coinvolgimento dei club, il riconoscimento da parte del Governo dell’avviamento al professionismo, la crescita dei vivai, una maggiore visibilità e, quindi, introiti più alti da distribuire alle società. La prossima sarà una stagione di passaggio importante, ci aspetta un lavoro enorme. Lo sviluppo del calcio femminile è più lento e faticoso, la prima forte resistenza è accettare che la donna indossi i pantaloncini. Nel 2023, io credo che siamo pronti ad andare oltre. La svolta non è paragonare ma collaborare, perché i milioni di tifosi del calcio maschile non possono sostenere quello femminile?
“La comunicazione è fondamentale. Vorrei portare il nostro calcio fuori dai confini nazionali, trasformare le partite di campionato in piccoli eventi, allargare il bacino d’utenza. Né prevenzione né scetticismo. Anzi. Mi auguro di potermi confrontare spesso con loro, durante il campionato. Più che ispirarmi a delle icone, ho deciso di fare un procedimento inverso. Scenderò in campo in prima persona, viaggerò per andare a conoscere club e ragazze, studierò la storia del nostro calcio femminile. Non sarò un presidente da scrivania. Ascoltare e osservare saranno il mio mantra: solo conoscendo le cose dall’interno, si possono cambiare”.