Federica Cappelletti, vedova dell’amato Paolo Rossi, dal giugno 2023 Presidentessa della Divisione di Calcio Femminile FIGC, ha rilasciato una intervista alla “Gazzetta dello Sport”, ricordando così l’ex attaccante della Juventus a pochi giorni dall’anniversario della sua scomparsa.
“Il pregio di Paolo era vedere sempre tutto in positivo,afferma la moglie Federica ricordando il grande Paolo, cercava e trovava il bello delle cose, anche quelle più travagliate, più contraddittorie. Solo così è riuscito a fronteggiare tutto quello che gli è capitato, dagli infortuni al calcioscommesse. Il difetto è che si fidava troppo delle persone, forse l’altra faccia del suo pregio. Ho misurato dopo la sua morte quanto molti si siano approfittati di lui e abbiano usato il suo nome”.
Momenti certamente strazianti per una famiglia, dove si deve convivere con un dolore immenso per una malattia che non trova rimedio, e la forza di Federica nel ricordare e trovare la forza di esprimere questi pensieri su di un dolore personale è certamente lodevole.
“Aveva dei dolori alle ossa, ma da calciatore si era rotto tutto. Le analisi erano tranquillizzanti. Andammo a febbraio 2020 in viaggio alle Maldive, gli avevo organizzato, con le bambine, il rinnovo a sorpresa del nostro matrimonio. Al ritorno ho visto che gli calavano i pantaloni, tanto era dimagrito. Alla tac i medici sbiancarono e io capii. Aveva un tumore al polmone, già con metastasi alle ossa. Facemmo tutte le terapie. Stava meglio, riusciva a fare i collegamenti con le tv. Furono due mesi difficili ma intensi, di condivisione e intimità. Poi si ruppe il femore e tutto precipitò. Era consapevole, anche se io ho sempre cercato di tenere viva una speranza, ho continuato a fare progetti. Alla fine abbracciò le due bambine e il figlio maggiore, Alessandro, e poi si addormentò sulla mia spalla”.
Il grande calciatore della nostra Nazionale, era mancato all’ospedale di Santa Maria alle Scotte di Siena la sera del 9 dicembre 2020, all’età di 64 anni, a causa di un tumore ai polmoni che l’aveva colpito mesi addietro. Il funerale si è svolto tre giorni dopo presso la cattedrale di Santa Maria Annunciata a Vicenza, dove la salma di Rossi è arrivata portata dai suoi storici compagni. Il giorno precedente, pur tra le restrizioni dettate dalla contemporanea pandemia di COVID-19, migliaia di persone gli avevano reso omaggio presso la camera ardente allestita eccezionalmente sul terreno dello stadio Romeo Menti. Dopo i funerali, il feretro è giunto a Perugia, città di origine della vedova Federica, per delle cerimonie più riservate dapprima al cimitero monumentale e poi allo stadio Renato Curi, prima di ricevere definitiva sepoltura a Bucine.