“L’estate sta finendo, e un anno se ne va“, cantavano i Righeira nella loro hit senza tempo. E l’estate, almeno per noi, sta volgendo al termine, con i panni che intanto vengono riposti con calma nella valigia, almeno quelli che siamo certi non indosseremo più, e si cerca di liberare il residence che sin qui ci ha ospitato, lasciando meno orpelli in giro per un più comodo sgombero l’ultimo giorno. La pioggia fuori, che ci nega il mare, ci dà ancora più nostalgia, con la paura di sprecare un giorno a non fare niente. E mentre ci sediamo sul letto pensierosi, la mente ritorna agli eventi del passato, quando ci eravamo sentiti spensierati e felici, anche se non ce ne rendevamo conto. E sono soprattutto i nomi a farci commuovere. Abbiamo avuto tutti quel ricordo felice alla pronuncia di quel suono, che ci ricorda un’emozione indimenticabile.
Hasegawa, Boquete, Rask, Dowie, Salvatori Rinaldi, Šimić… sì, magari a voi è venuto in mente un ricordo più romantico, ma cosa c’era più romantico di quel Milan? Secondo posto, prima storica qualificazione alla Champions League, e finale di Coppa Italia persa ai rigori con la Roma che iniziava a porre le basi per le vittorie degli anni successivi. E per molti aspetti la squadra rossonera si è bloccata lì, non riuscendo più a proporre con convinzione il progetto, e non riuscendo più ad attrarre nomi pesanti, vista anche la crescita delle rivali principali.
E l’ultimo 6° posto ha confermato questa sensazione. Quest’anno c’è una nuova allenatrice, di moderne idee, ma al momento alla squadra milanista mancano fantasia e dinamismo a centrocampo, punto nevralgico nonché reparto fondamentale per un successo. Ci rialziamo ora più carichi dal letto. Magari la giornata è rovinata, ma i ricordi più belli sono ancora al di là di arrivare. Dunque, rimbocchiamoci le maniche, prendiamo un ombrello, e intanto ecco tre nomi che possono rialzare il morale e la qualità della squadra di Bakker.
Fantasia: c’è un solo nome che possa garantirla
Andiamo a gamba tesa, rinfrancati nello spirito. C’è un nome su tutti che garantisce fantasia assicurata, tagli tra le linee, movimenti su tutto il fronte offensivo. È Dalila Ippólito, la talentuosa classe 2002 ex Juventus, che a Pomigliano ha fatto vedere di che pasta fosse fatta, anche e soprattutto nell’ultima stagione, quando peraltro ha rischiato di decidere il secondo Pomigliano-Milan, terminato 0-0 il 28 gennaio. Giocatrice assolutamente da top team, sarebbe molto utile alla squadra.
Dinamismo a centrocampo
Un nome per dare dinamismo a centrocampo, con il benestare dell’Arsenal, è Kathrine Kühl, 10 presenze e un assist nell’ultima WSL in prestito all’Everton (e 1 gol in FA Cup). Al Milan avrebbe più spazio per le sue qualità, e sarebbe sicuramente d’aiuto per velocizzare la manovra. Un altro nome, pesante ed esperto, è quello di un’ex Rosengård, ora al Chelsea. Jelena Čanković, questa l’identità della centrocampista. Classe 1995, spesso impiegata dalle Blues nelle coppe, sarebbe il profilo perfetto per alzare la qualità della rosa rossonera, rinforzandone i punti deboli.