“Non sono sicura che siano stati compiuti progressi. Penso che quando si guarda alla rappresentanza in tutta la squadra femminile inglese, sia preoccupante”. Così Eniola Aluko ha voluto evidenziare una problematica importante all’interno di tutto il movimento del calcio femminile inglese. Sempre a difesa delle donne e della comunità nera, l’ex Juventus ai microfoni di Sky Sports EN ha lanciato il guanto di sfida alla Federazione.
I dati parlano chiaro: la rosa delle Leonesse per la partita più recente (contro l’Irlanda del Nord a febbraio) conteneva soltanto una giocatrice non bianca; Ebony Salmon, attaccante del Bristol City chiamata per sostituire Demi Stokes e Nikita Parris. Sicuramente la situazione è cambiata rispetto a qualche anno fa. “Non dico che qualcuno dovrebbe essere scelto solo per la sua razza, ma di certo penso che in un paese come l’Inghilterra ci si debba chiedere perché non c’è così tanta rappresentanza come sicuramente c’era prima, sotto manager come Hope Powell”.
Rimanendo in tema allenatrici, all’inizio di marzo anche la coach del Manchester United Casey Stoney ha denunciato un problema di diversità nella Super League femminile “bianchissima”, citando testualmente. A giugno 2020, solo il 10-15% circa delle giocatrici del campionato erano neri, significativamente meno rispetto al Premier League maschile, dove rappresentano circa un terzo di tutti i giocatori.
“Penso che ci siano una serie di ragioni per questo”, continua l’attuale dirigente dell’Aston Villa, “forse c’è una disconnessione tra le accademie. Dove il gioco si sta professionalizzando, c’è un distacco tra i talenti del centro città e le accademie che si allenano nelle periferie”.
La tre volte campionessa d’Inghilterra conclude lanciando un messaggio di speranze. “Penso che ai massimi livelli ci debba essere un apprezzamento per assicurarsi che ogni giocatrice abbia la migliore opportunità di essere giudicata in base alle proprie prestazioni. Penso inoltre che dobbiamo assicurarci di valutare oggettivamente tutti, indipendentemente dal background da cui provengono ed indipendentemente dall’esperienza che hanno avuto”.