Photo Credit: Rahma Mohamed - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Scrivere di storia significa osservare gli eventi che accadono, selezionare quelli più importanti e riportarli affinché tutti possano venirne a conoscenza, e si annovera tra le mansioni degli storici. Scrivere la storia è, invece, compito di coloro che quegli eventi li vivono e fanno in modo che accadano.

Un evento storico per il calcio femminile italiano e, più nel dettaglio, della Juventus Women, ha avuto luogo proprio ieri al JMuseum, il museo della Vecchia Signora, dove vengono raccolti tutti i cimeli più importanti della storia del Club. Il movimento calcistico in rosa ha una storia recente, ma è già di estrema rilevanza nel panorama italiano; tutto questo non sarebbe possibile senza le giocatrici bianconere e i risultati e le prestazioni maturati sul campo, e quanto accaduto ieri è un evento molto speciale.

La numero 10 Cristiana Girelli e la numero 11 Barbara Bonansea, due delle giocatrici più rappresentative della Juventus (la prima arrivata nel 2018, la seconda in bianconero fin dalla fondazione della squadra), sono infatti andate a consegnare la loro maglia alla storia: una maglia con il loro numero stampato sulle spalle, quella che indossano al momento di scendere in campo, ma che si può ormai associare al “200”, quello delle presenze totali che tutt’e due hanno già conquistato sul terreno di gioco con la squadra bianconera, raggiungendo Lisa Boattin e Arianna Caruso, colei che detiene il record assoluto di presenze.

Come comunicato dalla Società attraverso i canali social come Instagram e il sito ufficiale, Girelli e Bonansea hanno potuto trascorrere un pomeriggio che, di sicuro, rimarrà per sempre impresso nella loro memoria, così come lo sarà nella memoria di tifose e tifosi che stanno al loro fianco fin dall’inizio. Nelle foto caricate sul profilo ufficiale Instagram le due calciatrici sorridono reggendo tra le mani un talismano prezioso che non esisterebbe senza di loro, la maglia che rappresenta nero su bianco (letteralmente) un traguardo a cui tutte le calciatrici aspirano: diventare una bandiera per la propria squadra.

Il loro pellegrinaggio al JMuseum è avvenuto insieme, così come insieme hanno vinto tanto con la squadra bianconera: dal 2018 a oggi, le due calciatrici hanno infatti potuto affiggere in bacheca ben quattro Scudetti, 3 Coppa Italia e 4 Supercoppa italiana, trofei che anche molti corrispettivi maschili possono soltanto sognare. Insieme hanno affrontato la Champions League, l’hanno conosciuta e hanno familiarizzato con lei, e insieme stanno trascinando la squadra dall’inizio della stagione. Nel campionato in corso, si sono rivelate, come sempre, due perni attorno cui far ruotare il gioco, due leader attorno cui costruire il gruppo, due calciatrici che, se non sono indispensabili, poco ci manca.

Qualcuno diceva: “Chi si accontenta gode così così”, una massima che si potrebbe ricalcare su Girelli e Bonansea con la carta carbone, perché nessuna delle due ha mai scelto di accontentarsi. Né Cristiana Girelli né Barbara Bonansea avrebbero, forse, mai pensato di diventare esempi per le bambine che, anziché pensare a un attaccante della controparte maschile, adesso vedono loro come modello e sognano di diventare loro, e di mettere gli scarpini prima di entrare in campo con la possibilità concreta di trasformare la professione in un lavoro.
Si sa che, dopotutto, chi è appagato di vivere a metà non scrive la storia, e né Cristiana Girelli né Barbara Bonansea vogliono stare a guardare mentre le cose fanno loro corso, diventando invece artefici del loro destino, della loro storia e di quella della loro squadra. Verso altri traguardi.

Ilaria Cocino
Nata a Torino nel 1998, si appassiona al calcio e all'atmosfera magica degli stadi fin da ragazzina. Laureata in Traduzione presso l'Università degli Studi di Torino, attualmente è traduttrice freelance dall'inglese e dallo spagnolo e si occupa anche di editoria. Da sempre affascinata dal mondo del giornalismo sportivo, prova a coniugare la sua passione per il calcio femminile con quella per le lingue per immergersi anche in quello internazionale.