Cristiana Capotondi, attrice e vice presidente della Lega Pro, è una delle tante donne che stanno entrando nel mondo dello sport a tutti gli effetti andando a ricoprire ruoli importanti. Lei, grande appassionata di calcio, nel 2018 diventa vice presidente della terza serie calcistica maschile italiana ed abbiamo avuto il piacere di poterla intervistare in esclusiva.
Ciao Cristiana, con ancora il preconcetto del calcio come sport prettamente maschile ben radicato nella nostra società, l’entrata nel mondo calcistico da parte di una donna nella maggior parte dei casi è visto ancora come un fattore negativo, specie se in ruoli dirigenziali come il suo.
Come ha combattuto questi pregiudizi se ne è stata vittima?
“Onestamente non sono stata vittima di pregiudizi legati al sesso ma di simpatiche schermaglie che, prendendo in prestito il lessico militare, potremmo annoverare nel nonnismo. In ogni caso, fatti di poco conto che non mi hanno certo “intimorita”. Oggi nelle Leghe così come nelle Federazioni ci sono molte donne, gli uomini stanno apprezzando sempre di più il lavoro femminile e questo mi piace molto. Poi, spero di vedere sempre più donne candidate a ruoli politici nel mondo dello sport. Noi donne siamo ancora in cammino, c’è molto da fare ma la strada è tracciata.”
La Lega Pro sta negli anni acquisendo sempre più popolarità e più fascino essendo visto come il calcio più vicino al popolo a livello professionistico.
Tutto ciò grazie ad una serie di provvedimenti messi in atto dalla giurisdizione Ghirelli di cui lei fa parte. Quali sono i valori principali su cui si fonda lo sviluppo di questo campionato?
“Le riforme sono andate in due direzioni: tenere lontani dalle proprietà dei nostri club personaggi poco raccomandabili e costituirci come la Lega della formazione calcistica con la nuova politica sul minutaggio. Il tutto senza rinunciare alla qualità del torneo. I nostri valori oggi sono scritti in una carta etica. Tra i tanti valori che ci rappresentano a me piace pensare che l’umiltà sia uno tra i più importanti.”
Inoltre lei ha una delega speciale per il settore giovanile e scolastico.
Quanto è importante già in un’età giovanissima introdurre i ragazzini e le ragazzine nel mondo dello sport? E quali benefici potrebbe portare in futuro?
“Lo sport è uno straordinario strumento di formazione. Come Lega Pro gestiamo, in modo diretto coi nostri club e indirettamente con delle società affiliate, circa quindici mila giovani tra i 6 e i 19 anni. I nostri tecnici sono a tutti gli effetti dei formatori che sentono questa responsabilità sociale forse ancor più di quella tecnica. Lo sport allena alla socialità, al rispetto dell’altro, all’essere testimoni gioiosi del talento altrui, alla crescita delle proprie capacità, alla consapevolezza che per ottenere dei risultati ci vuole impegno, sacrificio e sudore.”
Oltre a ricoprire un ruolo importante per il calcio italiano, è anche una tifosa sfegatata della Roma.
Come si è avvicinata al mondo del calcio?
“Sono una tifosa della Lega Pro, anzitutto. Questa Lega mi ha fatto innamorare del suo calcio (è molto duro e competitivo…) e delle storie bellissime che attraversano questi club, con imprenditori mossi da grande passione. L’amore per il calcio è un’eredità di mio nonno paterno. Non ha avuto nipoti maschi…e così condividere con lui questa passione è toccato a me. Gliene sono grata. “
Con gli Europei di calcio femminile in Inghilterra spostati nel 2022, il calcio in rosa si è ritagliato il suo spazio nel calendario calcistico.
Crede che possa portare dei vantaggi al movimento calcistico femminile?
E dove crede possa arrivare la nostra Nazionale?
“La nostra Nazionale sta crescendo molto in qualità tecnica, gioco e notorietà. È un momento molto buono che le nostre ragazze sapranno massimizzare perché la donna ha la forza di far crescere le cose con pazienza e sacrificio. Sono orgogliosa della nostra nazionale. Non vedo l’ora di vederle tornare in campo.”
Con l’ultimo Mondiale, il calcio femminile italiano ha toccato il cielo con un dito affermando questo sport anche nel nostro Paese, ma proprio perché è esploso tardi qui da noi siamo rimasti indietro rispetto agli altri Paesi europei.
Cosa servirebbe per colmare questo gap?
“Servirebbero più tesserate, dunque una campagna di “chiamata al calcio” per le ragazzine e poi servirebbero anche sostegni alla base del sistema calcio. La LND e la Lega Pro sul territorio possono svolgere un grande lavoro di recruting e formazione per lo sviluppo del movimento affinché nei club femminili di Serie A giochino più italiane possibili. Certamente le grandi squadre hanno accelerato un processo già iniziato dal basso, dobbiamo essere grati a tanti club che hanno scelto di investire nel movimento femminile, accendendo un grande riflettore sulle ragazze!”
In Italia sei soprattutto conosciuta per la tua straordinaria carriera da attrice con capolavori come “Notte prima degli esami” e “La mafia uccide solo d’estate”. Come fa a coniugare sia la vita da attrice che quella da vicepresidente ?
Sono fortunata perché entrambi i lavori prevedono momenti più intensi e momenti meno intensi e questo mi consente di fare entrambe le cose con grande cura.
Com’è Cristiana Capotondi fuori dai set cinematografici e fuori dagli uffici della Lega?
“Sono un’appassionata di cinema e di calcio, mi dedico molto alla mia associazione culturale e ai miei affetti. Amo molto il mare, sono una velista.”
Concludendo, quali sono i suoi progetti futuri?
“Tornerò sul set appena potremmo ripartire. Interpreterò la storia di una donna forte che è riuscita a fare della sua stessa vita un’opera di conciliazione. In questa epoca di divisioni e contrasti mi sembra un bellissimo messaggio!!”
La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia Cristiana Capotondi e la Lega Pro per la loro disponiblità.