Photo Credit: Elia Soregaroli - Calcio Femminile Italiano

La Pro Palazzolo ha iniziato la sua avventura nel femminile vincendo le prime tre gare di Eccellenza Lombardia, battendo la Doverese 4-1, il Crema per 6-2 e il Mantova Women per 3-0 ed è al comando del campionato, insieme alla Polisportive Erbusco, a punteggio pieno.
Da qualche settimana, è stata tesserata una calciatrice che porta esperienza sia dentro che fuori dal campo: stiamo parlando di Alice Pignagnoli, portiere classe ’88 che, dopo esperienze alla Torres (con cui ha vinto un campionato), ACF Milan, Cesena e Ravenna, ha deciso di vestire la maglia biancazzurra.
La nostra Redazione ha raggiunto Alice, che oltre ad essere una calciatrice è anche mamma di due bambini, per risponderci ad alcune domande.

Alice, cosa ti ho portato a vestire la maglia della Pro Palazzolo?
«Ho capito subito che, quando mi hanno chiamato, il progetto era molto ambizioso e c’erano già nomi importanti. Nonostante avessi deciso di restare vicino a casa (Alice è di Reggio Emilia, ndr) ho notato che qui c’è l’idea di fare calcio come si deve: infatti, veniamo trattate veramente come delle professioniste, indipendentemente dalla categoria. Poi, una volta fatto l’allenamento con le ragazze, ho deciso di firmare».

Quanto sarà fondamentale la tua esperienza per aiutare il Palazzolo a raggiungere gli obiettivi?
«La squadra è molto forte e cercherò di essere utile alle mie compagne per guidarle, visto che loro corrono, ma anche per trasmettere i miei tanti anni di carriera».

Per te una sfida totalmente nuova, perché passi dalla Serie B all’Eccellenza…
«Non è facile, perché è proprio un altro calcio: mi sto accorgendo che molte cose sono diverse, però credo che le giocatrici più esperte debbano portare a questo gruppo quel qualcosa in più e io spero di poter essere utile alla causa quando sarà il momento».

A maggior ragione del fatto che, nel corso della stagione, dovrai fare numerosi spostamenti…
«Devo ringraziare la società perché, una volta contattatami, ho fatto presente che avevo questa situazione a casa e loro mi hanno messo nelle condizioni di fare scelte migliori per poter fare calcio come si deve da un lato, ma allo stesso tempo non mancare alla mia famiglia, non a caso mio marito mi supporta sempre e sono tanto fortunata di questo».

Tu che sei calciatrice e mamma di due figli, pensi che ci sono stato dei passi in avanti sulla vita di giocatrice dentro e fuori dal campo?
«Di passi avanti sono stati tanti, non a caso sono cambiate alcune tutele. Però non è abbastanza, perché i casi di Pomigliano e di altre situazioni che stiamo vedendo ancora troppo spesso ci dimostrano che le tutele le stiamo conquistando con fatica. Però c’è ancora tanto da fare».

Torniamo a parlare di calcio. Come valuti la Serie B di quest’anno?
«Non la seguo tantissimo, ma col fatto che ci siano tre promozioni dirette in Serie A renderà un campionato bellissimo fino alla fine, anche se il livello è sempre più alto e credo che questo ne benefici tutto il movimento. Tuttavia, ho visto anche un livello qui in Eccellenza molto e penso che il movimento stia facendo un grosso salto avanti».

Secondo te, quali sono le pretendenti per la vittoria finale della Seria A?
«Secondo me, l’Inter potrebbe fare finalmente la stagione che stava aspettando, la Roma è sempre la squadra da battere, mentre la Juve è da sempre una squadra ben allestita».

Parliamo della nostra Nazionale che, dopo l’infelice Mondiale, ha ottenuto diretto l’accesso a Euro 2025, ottenendo la qualificazione davanti a squadre come Olanda e Norvegia.
«Penso che sia cambiato un po’ il vento, nel senso che, ad un certo punto, non c’era più fiducia nei confronti dell’allenatrice e si è dato fiducia a Soncin che, sebbene sia stato accolto un po’ con scetticismo, si è calato bene nella realtà e le ragazze lo seguono tanto. Mi piace l’atteggiamento che mostra e del calcio che sta proponendo, poi in competizioni come Europei e Mondiali sono le piccole cose che fanno la differenza».

Cosa manca, dal tuo punto di vista, al calcio femminile italiano per diventare ancora più importante?
«Mancano tante cose. Purtroppo, ancora manca il fatto che ci siano persone che credano davvero nel calcio femminile e non perché debba essere vista come una moda: qui a Palazzolo ho la fortuna di essere una realtà dove c’è una dirigenza proveniente da una storia del femminile che conosce bene le realtà e le problematiche, a cui si aggiunge una proprietà proveniente dal maschile che ci crede davvero e penso che questo sia il massimo, perché ti permette di avere delle possibilità economiche importanti. Insomma, ci vuole ancora del tempo, perché noi, col nostro sacrificio e con la nostra determinazione, stiamo dimostrando che siamo la parte bella del calcio».

Che sogni vorresti ancora realizzare?
«Io ho il sogno di portare ancora un po’ avanti questo movimento che la mia generazione l’ha preso quando ancora non era niente: mi ricordo che quando avevo scelto d’indossare la maglia del Napoli, i miei genitori si vergognavano di dire che avevano una figlia che era andata a giocare lì e, adesso, le bambine possono sognare di fare la calciatrice e questo è un grande orgoglio per la mia generazione e tutte quelle che con me hanno lottato per fare questo passo avanti. Quindi, spero ancora di fare un passettino avanti a questo movimento insieme alle mie compagne e alle giocatrici più rappresentative, per consegnare davvero un mondo che può fare la differenza anche a livello sociale. Credo che il calcio femminile sia veramente una grande metafora della nostra società: se in Italia una bambina o una donna può giocare a calcio e viene rispettata, allora credo che possa fare qualsiasi cosa».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia la Pro Palazzolo ed Alice Pignagnoli per la disponibilità.

Elia Soregaroli
Nato il 12 luglio del 1988 a Cremona, Elia ha sempre avuto una grande passione per il mondo del giornalismo, in particolar modo a quello sportivo. Ha tre esperienze lavorative in questo settore, IamCalcio, ManerbioWeek e BresciaOggi, un workshop con l'emittente televisiva Sportitalia, e uno stage curricolare con il Giornale di Brescia. Si avvicina al calcio femminile nel 2013 grazie ai risultati e al percorso del Brescia CF e da allora ha cominciato ad occuparsi anche del movimento in rosa.

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