Photo Credit: Francesco Passaretta - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

250, come i chilometri che separano Torino dalla bella cittadina francese di Annecy. 250, come i milioni di copie di dischi venduti dai Beatles, da Elton John e dai Queen. 250, come le migliaia di persone scese in piazza a Milano in occasione del Pride del 2018. 250, come le partite vinte da Roger Federer in carriera sul sintetico; questa cifra, pur sembrando piccola, piccola non è, men che meno se si parla di partite di calcio.

250 è, infatti, anche il numero di partite ufficiali giocate dalla Juventus Women a partire dalla sua nascita, nel 2017. Il primo calcio d’inizio della formazione bianconera è stato dato il 22 agosto 2017, in Coppa Italia, in occasione del derby contro il Torino, un match che non è mai scontato e che ha sempre un sapore diverso per la città della Mole e per i tifosi. Quel giorno, in particolare, ha avuto un sapore ancora più speciale: a vincere è stata la Juventus, e a segnare la prima rete della sua storia la sua numero 8, Martina Rosucci. A distanza di anni, la centrocampista ricorda quel momento con gioia e un pizzico di nostalgia.

190 vittorie, 30 pareggi, 30 sconfitte. Tutte cifre tonde, dove a dominare sono le vittorie, che riescono a mettere a tacere quelle “poche”, ma purtroppo determinanti, sconfitte. 190, se paragonato a 250, per continuare a parlarne in termini matematici, rappresenta esattamente il 76% del totale, in cui vanno inclusi i cinque Scudetti consecutivi cuciti sul petto, le Coppe Italia, le Supercoppe.

Il numero 1, la partita contro il Torino, l’esordio. Il numero 250, il match dal sapore agrodolce contro l’Arsenal all’Emirates di Londra. “Agro”, perché la sconfitta ha sancito l’eliminazione dalla Champions delle bianconere, “dolce” perché è solo l’inizio di una storia destinata a continuare, a piccoli passi, sempre seguendo quel mantra che è “fino alla fine.”

Ilaria Cocino
Nata a Torino nel 1998, si appassiona al calcio e all'atmosfera magica degli stadi fin da ragazzina. Laureata in Traduzione presso l'Università degli Studi di Torino, attualmente è traduttrice freelance dall'inglese e dallo spagnolo e si occupa anche di editoria. Da sempre affascinata dal mondo del giornalismo sportivo, prova a coniugare la sua passione per il calcio femminile con quella per le lingue per immergersi anche in quello internazionale.