Nuovo appuntamento con “A scuola di tecnica”, la rubrica dedicata ai gesti calcistici in collaborazione con il Maestro di tecnica Matteo Pierleoni. Ogni settimana analizzeremo quello che secondo noi è il goal più bello, a livello tecnico, della giornata di Serie A appena conclusa.
7° Giornata di Serie A (30-31/10/2021)
Chi: Ajara Nchout Njoya
Cosa: Goal dell’1-1 (76’)
Squadra di appartenenza: Inter
Match: Inter – Juventus [1-2]
Incontrare le teste di serie non è cosa facile e lo sapeva soprattutto Rita Guarino, pienamente cosciente del valore della rosa che fino a qualche mese fa allenava lei stessa. Serviva una prestazione da 10 per battere l’armata bianconera e l’Inter ha saputo dire la sua, dovendosi arrendere solo a pochi minuti dalla fine. Quello che spicca, nonostante la sconfitta, è la splendida rete di Ajara Nchout Njoya, attaccante vecchio stampo con un potente fiuto per il gol. La numero 33, oltre ad essere stata inserita nella Top 11 della settimana dalla FIGC, è stata anche premiata dalla stessa Federazione: è suo il “Best Gol” della settima giornata.
L’AZIONE
La rete nasce da un’azione corale delle neroazzurre sulla fascia sinistra. Lo scambio Merlo – Pandini avviene sul lungolinea della metà campo avversaria e dà vita a una bellissima giocata ispirata dall’ottima posizione di Njoya. Grande visione di gioco della numero 18 interista, dato che la difesa juventina era ben posizionata e non era facile trovare uno spiraglio: vede l’attaccante al limite dell’area piccola, spalle alla porta, e nasce l’idea. “Pandini si accentra, sposta la palla verso l’esterno destro e con un tocco morbidissimo va a servire la compagna. Il lancio è perfetto – commenta il Maestro di tecnica Pierleoni – e Njoya può controllarlo facilmente. Il suo è uno stop orientato all’indietro che le permette di allontanarsi leggermente dall’avversaria. Controlla con il piede destro, fa una finta con lo stesso piede accennando un movimento alla propria sinistra e poi invece porta via la sfera con il l’interno del mancino”.
IL GOL
Njoya è bravissima a lasciare sul posto la propria difendente senza cercare contatto, andando subito al tiro. “La velocità di esecuzione è perfetta. Quello che le permette di calciare è la rotazione del busto e delle spalle verso sinistra: fa perno con la gamba destra e di spalle, con un solo tocco, riesce a girarsi, a liberarsi della marcatura di Salvai e ad andare in gol con il sinistro, di collo”. Il suo è un movimento da vera punta, spalle alla porta, che non è per niente facile. Di questi gesti se ne vedono pochi ormai, ma secondo Matteo Pierleoni “nel calcio femminile si stanno riscoprendo alcune giocate dei grandi campioni del passato che vediamo poco nel maschile. Questo gol lo farei vedere nei settori giovanili: per trovarsi lì significa che ha attaccato uno spazio, si è posizionata e si è messa davanti al difensore. Quello che nasce, poi, è un gol spettacolare. Mi ha ricordato lo stile di gioco di Vieri e Inzaghi”. Un piccolo appunto va fatto anche alla difesa juventina, in particolare alla a Salvai: “Avrebbe dovuto spostarsi sul fianco, magari tenendo un mezzo braccio sulla schiena dell’attaccante per non permetterle di girarsi; invece, rimane distaccata e non vede la palla: abbocca alla finta e non ha velocità per muoversi e per andare a riprenderla.”
GESTI TECNICI DA EVIDENZIARE
– Parabola morbida disegnata da Marta Pandini
– Posizionamento e movimento del busto di Ajara Nchout Njoya
Credit Photo: Andrea Amato
Tutto giusto. Il goal più bello della giornata di campionato.
È pure vero che Salvai come marcatrice non è molto valida, sempre distante e lenta; basti vedere come ha “accompagnato” Cuthbert in occasione dell‘1-0 del Chelsea a Torino, invece di cercare di chiuderle lo spazio verso la porta.