Primo appuntamento con “A scuola di tecnica”, la rubrica che analizza i gesti calcistici nata dalla collaborazione con il maestro di tecnica Matteo Pierleoni. Oggi andremo a vedere il trattamento palla.

FOCUS TECNICO
Il trattamento palla sta alla base del calcio. Da qui partono e si sviluppano la maggior parte dei gesti tecnici che un giocatore applica nell’individuale e nel lavoro di squadra. Il trattamento palla non prevede un solo gesto tecnico ma comprende un’infinità di gesti, da abbinare e concatenare tra loro in qualsiasi modo, e finalizzati sempre all’obiettivo tecnico dell’allenatore. Permette di apprendere quelle gestualità che trasformano un calciatore in un giocatore completo, in grado di interpretare le situazioni di gioco facendo leva sulle proprie qualità.
Trattamento palla = maestria e confidenza con l’attrezzo (feeling).
Questo meccanismo porta anche ad automatizzare i gesti, a migliorare a livello tecnico, coordinativo, ritmico e per quello che riguarda le articolazioni, rendendole più elastiche. È un tipo di allenamento analitico, cioè volto all’apprendimento di esercizi tecnici scomponendo un movimento nelle sue singole parti. Differisce dall’allenamento globale, che invece lavora più sulle situazioni di gioco e non analizza i dettagli di ogni gesto.

ALLENAMENTO
Con i più piccoli non utilizzo ostacoli all’inizio – afferma Matteo Pierleoni –, parto con allenamenti semplici facendo giochi di equilibrio e tocco palla. Con i più grandi inserisco un minimo di ostacolo e si lavora sulle varie aperture e chiusure, passando poi ai gesti che si vanno a fare quando ragazzi e ragazze si approcciano per la prima volta alla tecnica calcistica (dagli 8 ai 12 anni circa), ad esempio il movimento a uncino, e il movimento crochet”.

Ogni ragazzo fa trattamento palla a sé ma si può anche lavorare in coppia, ad esempio su passaggio e ricezione. Ci sono diverse tipologie di trattamento palla: dalla situazione statica, quindi sul posto, che è la più utilizzata nell’allenamento personale (individual), a quella in movimento, più richiesta all’interno del club.

CONSIGLI
È importante allenare la tecnica già da piccoli, poiché aiuta anche a livello muscolare e delle articolazioni. Secondo me può anche prevenire gli infortuni perché, se fatto bene e iniziato in giovane età, rinforza molto il corpo. Si migliora tantissimo anche nel carattere e si acquisisce più fiducia in sé stessi”. Le ragazze che si approcciano a questo metodo hanno inizialmente un po’ più di difficoltà, ma una volta presa confidenza con la palla sono incontenibili, concentrate e non mollano mai. “Allenare tanto il trattamento palla giova anche al gioco di squadra. Le società chiedono di creare dei giocatori in grado di leggere le situazioni di gioco e per far sì che succeda bisogna puntare sulle individualità”.

Il metodo di allenamento di Matteo Pierleoni è stato testato anche da Alison Rigaglia, fresca di passaggio al Como Women. “Mi ha confermato che il livello tecnico nel femminile è un po’ più basso rispetto al maschile e lo è perché non è stato fatto un lavoro specifico quando erano bambine. Grazie al grande lavoro che fanno oggi le scuole calcio, entro 3 o 4 anni il livello sicuramente si alzerà. Consiglio di allenare tanto la tecnica perché le situazioni non si ripetono mai uguali: meglio dare strumenti e mezzi a ragazzi e ragazze per poi mandarli in campo e far decidere a loro che attrezzo usare per uscire da quella situazione”.
______________________________________________________________________

Calcio Femminile Italiano è sempre attento e sensibile alle richieste e curiosità degli utenti. Per interagire e/o proporre temi da trattare nella nostra rubrica è possibile scrivere una e-mail con oggetto/titolo “Female Training” alla casella di posta dedicata: info@calciofemminileitaliano.it

Credit Photo: Instagram Matteo Pierleoni