Nella seconda giornata del Torneo di La Manga, le nostre azzurrine se la devono vedere contro le coetanee della Norvegia. Un vero e proprio rematch della fase elité dell’ultimo europeo, dove l’Italia vinse per 2-1, grazie al rigore allo scadere realizzato dalla Mascarello, riuscendo a strappare il pass per la fase finale. L’appuntamento è per la giornata di Domenica, intanto andiamo a scaldare i motori conoscendo nel dettaglio le nostre prossime avversarie.
STORIA
Dal punto di vista del calcio femminile, quando si cita la Norvegia si parla di una delle nazionali più vincenti della storia. Dal Mondiale vinto nel 1995 in terra svedese, sull’onda dei gol segnati dal duo Aarones-Riise, passando per i due Europei del 1987 e del 1993, sino ad arrivare all’oro nell’Olimpiade di Sidney del 2000, decisivo il gol della Mellgren nei tempi supplementari per avere la meglio sul colosso USA. Dopo il podio olimpico, però, si è andati incontro ad un lento e doloroso declino, sia a livello di prestazioni che a livello di risultati. Non a caso dal 2000 in poi gli unici successi sono arrivati nel trofeo delle quattro nazioni, organizzato annualmente in Cina, nel 2002 e nel 2013. Per il resto incetta di semifinali e finali (soprattutto agli europei), ma niente trionfi. Una maledizione che sembra aver colpito anche la Norvegia U19, la quale non è mai riuscita a vincere un edizione dell’europeo di categoria. Sino a questo momento lo score è di tre finali perse su altrettante giocate. Il primo dispiacere è arrivato nel 2003, dove nella finalissima fu la Francia ad avere il ruolo di spezzare l’incantesimo trionfando per 2-0 grazie alle reti di Coquet e Traikia. Rewind nel 2008, ricordo invece dolcissimo per noi italiani, con la rete della Parisi che ci corona campionesse d’europa per la prima volta nella storia (in quella spedizione c’erano anche Gama, Rosucci, Gueli e Bartoli). Infine l’ultimo atto, di questa triste trilogia, viene scritto nel 2011, quando la Norvegia arriva sino in fondo ma si deve arrendere di fronte allo strapotere della Germania, successo per 8-1 con doppiette della Schmid e della Lotzen. Quest’anno l’avventura nell’europeo U19 è iniziata bene. Nel girone di qualificazione è arrivato un solido 3 su 3 con allegato primo posto in solitaria; dato impressionante i quindici gol segnati e nemmeno uno concesso. A cadere sotto i colpi delle “Grasshoppene” sono state, in rigoroso ordine cronologico, Cipro (6-0 con doppiette Haug e Linberg), Irlanda del Nord (7-0 nel segno sempre della Haug) e Portogallo (2-0 grazie agli acuti della Eckoff e della Norheim). Adesso attesa per la fase élite, dove le Norvegesi dovranno superare la concorrenza di Polonia, Grecia ed Islanda per poter ottenere il pass per la Svizzera.
TATTICA
Sulla panchina delle norvegesi c’è Nils Lexerød, che guida la selezione U19 da circa tre anni. Ex centrocampista, in passato, ha militato nelle diverse serie norvegesi con le maglie di Kvik Halden, Rakkestad, Kolbotn, Navestad e Borg. Il suo esordio in panchina è stato da assistente nella prima squadra maschile del Sarpsoborg, con cui partecipò alla scalata dalla terza divisione sino alla Eliteserien. Successivamente arrivò la chiamata del Kvik Halden, club in cui ricoprì il duplice incarico di direttore sportivo e allenatore. Infine nell’Agosto del 2014 è stata nominata come successore di Jarl Torske (promosso nello staff della Nazionale A guidata da Per-Mathias Hogmo) sulla panchina dell’U19. Fino a questo momento, parlando di Europei, le sue squadre si sono fermate sempre nel gironcino della fase finale. Terzo posto sia nel 2015 sia nel 2016, mentre lo scorso anno il percorso si è interrotto al secondo turno per mano dell’Italia.
Nel corso del girone eliminatorio dell’europeo U19 sono stati due i moduli usati dalla Lexerød. Nelle due goleade contro Cipro e Irlanda del Nord la Norvegia è scesa in campo con il 3-5-2. Interessante come, nonostante il massivo cambio di interpreti tra un match e l’altro (solo il portiere Sneve, Brenn e Haug sono partite in entrambi gli undici iniziali), non sia mai variata la costanza di rendimento. Dalle sei reti inflitte a Cipro si è passati alle sette della sfida contro l’Irlanda del Nord; il tutto mantenendo la solidità difensiva: 2 occasioni concesse in 180 minuti e zero gol subiti. Dato che si è ripetuto anche nello scontro diretto contro il Portogallo, dove però la Norvegia ha indossato un vestito più adatto, quello del classico 4-4-2 con la solita conferma del trio Sneve-Brenn-Haug. Un passaggio, che non ha creato grossi problemi: dietro sempre pochi sconti (una chance “on target” concessa), mentre davanti si è comunque mantenuta la solita efficienza. Al termine dei 270 minuti giocati, il bilancio è stato di 15 reti segnate e zero subite. Solo Spagna (30-0) e Finlandia (18-0) hanno fatto meglio. Inoltre, prima di questo torneo in terra spagnola, la selezione della Lexerød ha avuto la possibilità di effettuare ulteriori test affrontando Cina e Inghilterra, due avversari di buon livello. Contro le coetanee inglesi è arrivato un buon pari per 1-1, mentre contro la truppa asiatica è maturata una sconfitta per 2-1 al fotofinish. Nonostante ciò due ottime prove per le Grasshoppere, che hanno comunque confermato le buone cose viste nella prima parte di stagione. Aldilà di tutto, però, è stata un buona occasione per testare il carattere di questa squadra, messa parecchio sottopressione dalle individualità tecniche superiori delle avversarie (da ricordare che la Cina si sta preparando per il Mondiale U20 e nei precedenti due test aveva rifilato una manita alla Svizzera e aveva sconfitto di misura l’Olanda). Infine è stata un’occasione anche per dare spazio a molte new-entry come Sigrid Bloch-Hansen, che ha talmente impressionato in positivo al debutto assoluto contro la Cina da ottenere subito la conferma per La Manga.
GIOCATRICI CHIAVE
La colonna portante di questa nazionale è senza dubbio formata dal trio Sneve-Brenn-Haug, le quali sono le uniche tre giocatrici ad essere state presenti in tutte e tre le gare di qualificazione. La numero uno norvegese è stata confermata dopo il grande europeo U17 dello scorso anno, in cui è stata una delle protagoniste della cavalcata della sua squadra sino alle semifinali, dove poi è arrivata la scottante eliminazione alla lotteria dei calci di rigore.
La Brenn, invece, è la colonna portante del sistema difensivo disegnato dalla Lexerød. Probabilmente uno degli elementi più esperti del gruppo, dalla sua ha già quasi 2000 minuti giocati nella Toppserien, vinta anche per due volte consecutive, con il Lillestrome. Inoltre da segnalare anche l’upgrade effettuato nell’ultima stagione, dove ha assaporato l’aria della UEFA Champions League sfidando Brondby e Manchester City.
A chiudere il trio, infine, ci pensa Sophie Roman Haug, compagna di squadra della Brenn al Lillestrome. Il suo nome, almeno a livello nazionale, è salito alla ribalta grazie alle caterve di gol segnati in campionato. Ultima stagione chiusa con 15 reti in un totale di 20 partite, media pazzesca. Tra queste risaltano la tripletta contro il Valerenga e il poker inflitto al Medlika. Con quest’ultimo è entrata di diritto nella storia della Toppserien come la quarta giocatrice di sempre a segnare altrettante reti in una singola partita; prima di lei c’erano riuscite solo Cecilie Pedersen, Isabell Herlovsen (capace di segnare un gol in una fase finale di un Europeo alla tenera età di sedici anni, record finora imbattuto) e Jene Mykjaland. Attaccante che ama usare il fisico, l’area di rigore è il suo terreno di caccia. Che sia di testa o di piede non importa, fondamentale è gonfiare la rete. Nonostante la giovane età, la Haug è stata prescelta dal tecnico Hege Riise (altra discreta figura del calcio norvegese a livello femminile) come sostituto naturale della Herlovsen (volata in Cina). Finora non si può dire che il suo non l’abbia fatto in maniera egregia, i numeri sono lì a testimoniarlo.
Infine nota di merito anche per Andrea Norheim, altro talento grezzo molto interessante presente nella spedizione spagnola. Già opzionata dall’Olympique Lione, gol all’esordio in coppa francese per lei e ottime prestazioni con la squadra delle riserve, nel corso di questa stagione andrà a farsi le ossa in Svezia, tra le fila del Pitea (già due presenze collezionate), per giocare in prima squadra nella Damallsvenskan, campionato in cui sono passate calciatrici come la brasiliana Marta o la danese Harder.
CONVOCAZIONI NORVEGIA FEMMINILE
Portieri: Linn Mari Nilsen (Kaupanger, Norvegia), Karine Olive-Sneve (Kill/Hemme, Norvegia), Kristin Rage (Klepp, Norvegia).
Difesa: Vilde Gullhaug Birkeli (Kongsvinger, Norvegia), Silje Bjørneboe ( Stabæk, Norvegia), Sigrid Bloch-Hansen (Øvrevoll Hosle, Norvegia), Camilla Huseby (Lyn, Norvegia), Malin Johnsen Brenn (LSK Kvinner, Norvegia), Malin Skulstad Sunde (Trondheims-Ørn, Norvegia), Joanna Bækkelund (Lyn, Norvegia)
Centrocampo: Elise Isolde Stenevik (Arna-Bjørnar, Norvegia), Linn Huseby (Lyn, Norvegia), Elin Åhgren Sørum (Trondheims-Ørn , Norvegia), Camilla Linberg (Lyn, Norvegia), Marte Bjelde Hjelmhaug (Sandviken, Svezia), Ine Østmo (Stabaek, Norvegia)
Attacco: Sophie Roman Haug (LSK, Norvegia), Andrea Norheim (Pitea, Svezia), Jenny Kristine Røsholm Olsen (Lyn, Norvegia), Emilie Nautnes (Arna-Bjørnar, Norvegia), Julie Hoff Klæboe (Kolbotn, Norvegia).