Finale amara per l’Italia che non rende giustizia alla nostra squadra. Finale non positiva nel risultato, ma che ha comunque confermato la forza di questa formazione e di questo gruppo. Nonostante la sconfitta maturata ai rigori dopo 120 min di gioco terminati 3-3, l’Italia ha portato in campo il solito consueto gioco fatto di collegamenti tra i reparti, movimenti costanti e indole offensiva. Oltre al lato tecnico-tattico, il gruppo italiano ha messo sul terreno di gioco tantissima grinta, voglia di giocare e di dimostrare il proprio valore a tutti, che è stato ampiamente dimostrato nel corso della partita: tutto il secondo tempo giocato in attacco per trovare il pareggio, così come i tempi supplementari dopo il discutibile rigore assegnato alla Corea al termine del primo supplementare.
Osservando la partita abbiamo assistito ad una fase iniziale di studio seguita dalla presa di comando della partita da parte dell’Italia. Il controllo del gioco ha presto portato ad occasioni da gol che sono maturate nel vantaggio siglato da Girelli. Qualche disattenzione sulla pressione portata dalla Corea dopo lo svantaggio subito, hanno portato a qualche rischio e al successivo pareggio e vantaggio coreano, intervallato dall’espulsione del capitano asiatico. Ripresa di gioco che ha visto ancora l’Italia, forte della superiorità numerica e della grinta portata in campo, padrona assoluta del gioco. Gioco coronato nel pareggio di Sabatino al termine del tempo.
Supplementari che iniziano con il solito motivo di gioco, coreane schiacciate e costrette a giocare solo su ripartenze: sulla prima Salvai salva sulla riga, sulla seconda l’arbitro concede un generosissimo rigore che riporta la Corea in vantaggio. Le ultime forze vengono messe in campo nel secondo supplementare con Cernoia che riporta nuovamente in parità la gara portandola ai calci di rigore. Anche qui continua la fase di stallo con 5-5 nella rotazione iniziale, sbloccati nei calci successivi, terminati nel risultato finale di 7-6, che sta stretto all’Italia per quanto mostrato durante il gioco, ma che conferma il buon processo di preparazione ai mondiali estivi di Francia.
Ci sarà ancora da lavorare su alcuni aspetti del gioco, come la maggiore attenzione in fase difensiva, specie quando la squadra si trova in vantaggio ad amministrare il risultato. Complimenti a tutte le interpreti di questa competizione, ragazze e staff al completo. Ottima la gestione del gruppo, l’utilizzo delle giocatrici che traspare dal gioco sviluppato in campo da tutte le interpreti. Il lavoro tecnico-tattico da effettuare in questi mesi sarà agevolato dal clima che si sta creando nel gruppo azzurro.
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