Conclusasi la Supercoppa, è ora tempo di analisi anche in casa della Roma. Le giallorosse hanno perso la partita di semifinale secca contro il Milan, e questo fa emergere diversi aspetti che sono in netta contrapposizione con quanto di bello avevamo scritto proprio sulla pagine del nostra testata giornalistica.
Una Roma che, dopo 5 successi consecutivi in campionato e uno in Coppa Italia in campo contro il Milan, è stata la brutta copia di quella bella squadra che avevamo potuto ammirare e applaudire nella fase finale del campionato. Le ragazze di Spugna, infatti, specialmente nel primo tempo, sono state assenti, sbagliando completamente l’approccio mentale alla partita, non è una questione di singoli o di reparti, perché attualmente la Roma rimane una delle squadre, assieme al Sassuolo e alla Juventus, fra le più complete in ogni ruolo e con discreti cambi in panchina, ovviamente come il Sassuolo, con cui divide attualmente il secondo posto in campionato, non ha la qualità e l’abbondanza della bianconere della Juventus, ma comunque è ben equipaggiata.
Con il Milan ecco, però, la gara che non ti aspetti, uno per la bravura della squadra che ha saputo buttare il cuore oltre gli ostacoli e per le tante voci di mercato che l’hanno sicuramente destabilizzata e che, comunque, ha giocato senza due pedine che erano state in questi ultimi anni due veri e propri punti di riferimento, quali prima Boquete e poi Giacinti che, per “misteriosi” problemi di salute, non ha preso parte alle gare contro le giallorosse e contro la Juventus in finale. Comunque le rossonere sono state bravissime ad aggredire, con una Bergamaschi sopra gli scudi, la Roma, soprattutto nel primo tempo.
La Roma ha pagato sicuramente la mancanza di “tigna” e “garra” sportiva che, solitamente, aveva messo in campo in ogni singola gara da almeno tre mesi a questa parte, il famoso gioco di squadra, la fame agonistica, che si è rivista sì, ma solo in parte e nel secondo tempo, troppo tardi per pareggiare i conti, essendo sotto di due goal con le rossonere.
Sicuramente le feste di Natale e di Capodanno, condite anche con la triste notizia della perdita del proprio medico sociale, non hanno certamente portato bene, anzi semmai hanno portato via un po’ di smalto; infatti, si è rivista la squadra di inizio stagione, smarrita, senza i soliti punti di riferimento, specie nel primo tempo, che avevano fatto perdere punti preziosi in classifica nella prima fase del campionato.
C’è solo da augurarsi che le giallorosse possano riprendere come hanno chiuso l’anno solare, dalla prossima partita di campionato, il loro percorso, visto che il secondo posto, e di conseguenza un pass per le competizioni europee non sarà cosi facile da ottenere, vista anche la concorrenza sia del fortissimo Sassuolo, piegato nella prima gara dalla Juventus solo dopo i calci di rigore e di un Milan attivissimo sul mercato non solo in uscita, ma anche in entrata, si attende ancora per capire se ci possa essere l’aggiunta di un ulteriore tassello di prestigio in attacco per sostituire la qualità e la quantità di goal garantiti da una Giacinti che assieme a Boquete è data in arrivo sulla sponda Viola, e il bel gioco e la costanza dei risultati dell’Inter della Guarino, che ha saputo farsi apprezzare già nel suo primo anno da Mister sulla panchina meneghina a tinte nerazzurre.
La Roma deve ritrovare quanto prima l’entusiasmo e in modo particolare la continuità di proporre il proprio calcio aggressivo e offensivo, con la consapevolezza che questa battuta d’arresto, in una competizione, alla quale non solo il club ma tutto il gruppo squadra teneva in modo particolare, sia la spinta in più per dare il 101% sia in campionato che per difendere lo scettro della Coppa Italia, vinta proprio lo scorso anno ai danni del Milan, ma siamo sicuri che vedremo un’altra Roma concentrata e sul pezzo non solo per un tempo ma per tutto l’arco dei 90 minuti più recupero, perché dalla sconfitte solitamente si impara e si esce sempre più forti!
Credit Photo: Domenico Cippitelli