“Quindi o’ Permac torna a casa, che il freddo qua si fa sentire”. Parafrasando il singolo del momento made in Måneskin, molti sono i luoghi ai quali è possibile associare un pezzetto di cuore e delle proprie esperienze sensoriali più iconiche, ma solo uno possiede la qualifica di “focolare domestico” nel quale ritrovare la propria dimensione originale e sincera al 100%. Home Sweet Home per i colori rossoblù, da oltre 35 anni simbolo di una comunità, di una fede, di una passione ardente e sciabordante più che mai, significa tornare nel cuore della Città della Vittoria tra le braccia amiche dello Stadio Paolo Barison, teatro di ricordi indimenticabili e ora stage di nuove pièce sportive tutte da sceneggiare e da vivere. Dopo gli albori stagionali a Cordignano e il rinvio del match interno con l’Oristano – si sarebbe dovuto disputare al “Narciso Soldan” di Conegliano – le Tose riabbracciano dunque il proprio pubblico appena a fine novembre, in corrispondenza del sesto impegno del Girone B di Serie C al cospetto di un Unterland Damen coriaceo per DNA e per le caratteristiche fisico-tattiche delle proprie protagoniste in maglia neroverde guidate da coach Massimo Trentini.
Obiettivo gimme five per il condottiero Fabio Toffolo e la sua Groove Armada rossoblù dopo quattro successi pieni e a rete inviolata in altrettante prime uscite di questo campionato. Il modulo, anche in questa occasione, non può che essere il solidissimo 4-2-3-1 ormai vero e proprio trademark dell’allenatore friulano: a pesare nella scelta delle protagoniste, altrimenti pressoché cristallizzate, sono però le 3 importantissime defezioni – dovute a questioni lavorative – di capitan Francesca Da Ros, bomber Natasha Piai e del jolly con furore della mediana Francesca Zanella. Davanti alla garitta presidiata dal Capo di Stato Maggiore Giulia Reginato e accanto al Segretario Generale della Difesa Michela Martinelli compare dunque, nell’inedito ruolo di co-protagonista al centro della Brigata, la Queen of Multitasking Karin Mantoani, con Monica Furlan a sinistra e l’ex ramarra Alissa Padovan all’esordio da titolare sull’out opposto. In mediana il raccordo formato da Laura Tommasella e Valentina Foltran è la collaudatissima e invalicabile Linea Maginot allestita per schermare il centrocampo avversario, Vanessa Stefanello l’imprescindibile jolly avanzato con licenza di creatività in mezzo alle ali Margherita Zanon e Alice De Val, quest’ultima a sua volta alla première stagionale, ma soprattutto per la prima volta in campo dal 1′ dopo il biennio horribilis in infermeria. Davanti, alla ricerca di una gioia personale dopo tanto lavoro oscuro al servizio delle compagne, c’è ovviamente l’Ingegner Bomber Adriana De Martin. Dall’altra parte le altotesine, reduci da due successi consecutivi contro Venezia e Oristano dopo una stentata ouverture stagionale, si presentano con un modulo pressoché speculare scandito dalle incursioni offensive della talentuosa Sandra Ernandes e dell’incisiva Elisa Dalla Santa con la gambiana Awa Demba chiamata a pungere il montante della porta vittoriese, sinora sigillata ermeticamente oltre ogni contesto geografico.
Davanti ad un’ottima cornice di pubblico – la miglior risposta possibile alla chiamata alle armi del popolo della Mafalda rossoblù – si sviluppa una contesa da subito particolarmente bloccata, insidiosa, collosa come il manto erboso provato dagli eventi atmosferici dei giorni precedenti. L’Unterland, con la proverbiale garra da squadra di montagna, pressa altissimo le portatrici di palla di casa, impedendo alle Tose di gestire con pazienza e costrutto il possesso della sfera e la relativa costruzione di insidie verso la porta presidiata da Brida. Nelprimo quarto d’ora l’unico tiro in porta del match arriva su palla da fermo, una girata centrale di Mantoani all’altezza del dischetto, sugli sviluppi di una punizione da destra battuta dal capitano di giornata Tommasella, controllata senza troppi patemi dall’estremo difensore altoatesino. Dall’altra parte, per la prima mezz’ora, Reginato non avrebbe neppure bisogno di indossare i guantoni d’ordinanza: al 31′ è Dalla Santa, con un’audace incursione solitaria non adeguatamente perfezionata dalla conclusione da fuori, a giustificare in minima parte alla numero 1 rossoblù la presenza del lattice sui palmi delle proprie mani. La prima frazione non ne vuol proprio sapere di decollare dal punto di vista dello spettacolo, l’Unterland ci mette la compattezza fisica e tecnica necessaria ad arginare le favorite avversarie, prive in questa fase della creatività richiesta per spostare la sfida su tematiche più favorevoli. Mister Toffolo prova allora a mettere mano alla lavagna tattica già in pieno corso d’opera alzando De Val e Zanon, e provando così a dare maggiore assistenza ad una ADM16 troppo schiacciata tra le fitte maglie difensive della retroguardia altoatesina. Al 36′ una bella combinazione De Martin-Stefanello offre a Zanon la possibilità di concludere a rete dal limite dell’area, ma sull’asfissiante pressing delle centrali ospiti MZ11 non può inquadrare lo specchio della porta con profitto. In pieno recupero ci prova anche Stefanello, all’altezza del lato corto di destra, con una botta potente ma ampiamente sopra la traversa dello specchio della porta difeso da Brida. I primi 45′ si chiudono così, con un senso come di apatia che sembra pervadere il cielo e l’atmosfera sospesa sopra il Barison.
La ripresa si apre con una variazione nell’organico della compagine di Cortina sulla Strada del Vino: fuori l’evanescente Demba, spazio all’altoatesina purosangue Schwienbacher. L’Unterland riaccoglie tra le proprie falangi il canovaccio migliore da esibire nella plumbea domenica vittoriese: aggressività nelle zone cruciali del gioco rossoblù, conditi da qualche puntura in più per cercare di insozzare l’immacolata concezione stagionale di Reginato. Al 50′ Pfoestl fa sul serio, concludendo perentoriamente di controbalzo da 20 metri e chiamando la numero 1 di casa ad un intervento in due tempi, manifesto dell’ottimo senso della posizione da sempre patrimonio tecnico e genetico di “Ciuki”. Ci si aspetta un segnale di vitalità di Tose, ma le rossoblù continuano a non brillare nonostante il cambio di modulo e al 64′ ancora Pfoestl prova a stuzzicare Reginato con una conclusione sul primo palo, non irresistibile ma degna di attenzione. Mister Toffolo capisce che è necessario intervenire anche sulle protagoniste in campo: un minuto dopo De Val, che non può evidentemente avere 90′ di autonomia nei quadricipiti, cede la propria mattonella sul palcoscenico rossoblù a Giovanna Coghetto, a segno per la prima volta su azione in Prima Squadra nella trasferta di inizio mese a Monza. L’ingresso della classe 2002 e attaccante della Nazionale Under 17, di fatto, spariglia le carte sul traballante tavolino di un pomeriggio da fiato sospeso: bastano 5 giri di orologio – e una splendida penetrazione centrale a cura di miss Vanessa Stefanello – alla bomberina Giovanna per ergersi a Papessa con una diagonale vincente da dentro l’area non trattenuto dall’estremo difensore altoatesina Brida. L’1-0 Permac è un’esplosione di gioia collettiva tra campo e realtà, con l’ovvio ed evidente effetto di regalare alla partita almeno 20′ finali densi di emozioni e occasioni. Le ospiti provano subito a reagire con la solita Pfoestl, la migliore delle sue, abile a liberarsi di Mantoani al limite ma non altrettanto nell’inquadrare la porta di Reginato. Le Tose si stringono dietro per sopportare la sfuriata, sempre Pfoestl con una rasoiata su punizione da 30 metri prova a suonare la carica, Ciuki è sempre sul pezzo e blocca in sicurezza. A 6′ dalla fine, su un rimpallo fortunoso, Adri De Martin avrebbe l’opportunità di sigillare la contesa e di rompere il digiuno perdurante dai primi turni di Coppa Italia, la bomber di Fregona dalla camiseta numero 16 spedisce però alta la botta di destro da ottima posizione. Il tentativo personale ma centrale di Dalla Santa sul fronte opposto apre i 300 secondi di recupero da vivere con la giusta dose di cardiopalma. Al secondo dei 5 minuti di extratime ci pensa ancora Giovanna Coghetto a cantare on stage incornando alla perfezione al centro dell’area piccola la magistrale punizione di capitan Tommasella da appena oltre il lato corto mancino degli ultimi 16 metri. Prima doppietta per la sedicenne canterana – nonostante il tentativo di De Martin di ribadire il pallone in rete, dopo la deviazione del portiere a sfera già oltre la linea di porta.
Il triplice fischio finale del signor Galasso di Ciampino sancisce il quinto successo consecutivo delle Tose in altrettante sfide di campionato, ventesimo risultato utile di fila della gestione Toffolo e nona partita per Giulia Reginato senza gol incassati a referti. Numeri pazzeschi e non opinabili, ma la vera sfida è renderli sempre più memorabili, sempre più forieri di nuovi successi a lunga gittata. Traguardi che passano anche da partite serrate e poco spettacolari contro avversari fisicatissimi e pronti a dare tutto. Obiettivi da affinare a partire dall’insidiosa e lunga trasferta di domenica prossima sul campo di Como. Sempre con tutto il cuore e con tutto il rossoblù, pulsante, addosso.
VITTORIO VENETO: Reginato, Martinelli, De Val (65’ Coghetto) Foltran, Zanon (90′ Mella), De Martin, Furlan, Tommasella, Padovan (95′ Tonon), Stefanello, Mantoani. (Da Ronch, Gava, Trevisiol, Modolo, Cartelli, Canzi).
All: Fabio Toffolo
UNTERLAND DAMEN: Brida, Marmentini, Settecasi, Vuerich (88’ Ninz), Menegoni, Turrini, Dalla Santa, Demba (46’ Schwienbacher), Ernandes, Peer, Pfoestl. (Spitaler, Cainelli, Casal, Targa). All: Massimo Trentini
Arbitro: Riccardo Galasso di Ciampino
Ammonite: Turrini, Demba, Marmentini, Vuerich
Photo Credit: Permac Vittorio Veneto