Questa volta vi abbiamo riportato l’intervista pubblicata recentemente sulla testata giornalistica: Il Blog Sportivo, di Elisa Dalla Santa, alla seconda stagione con il VFC Venezia, di cui è diventata velocemente uno dei leader indiscussi e un bomber di assoluto valore, che anche in questa stagione ha siglato ben 28 goal.
Elisa come hai visto questa vostra stagione?
“Abbiamo sicuramente rispettato i nostri obiettivi arrivando a ridosso di squadre attrezzate per vincere il campionato, magari all’inizio della stagione abbiamo fatto un po’ più di fatica fra infortunate che dovevano rientrare, altre che hanno contratto il Covid e, soprattutto, tanti nuovi arrivi e una squadra che aveva bisogno di tempo per potersi amalgamare e per dimostrare tutto il suo valore, cosa che abbiamo fatto nel girone di ritorno”.
Già, un girone di ritorno davvero da super squadra…
“Assolutamente sì, siamo riuscite a dimostrare il nostro valore nonostante la rosa fosse abbastanza limitata, ma chi è entrata ha sempre dato una grande supporto alla causa, poi nelle tre partite più difficili della stagione siamo riuscite a realizzare 4 punti su 9, con il rammarico del derby con il Venezia FC dove sicuramente meritavamo come minimo il pareggio per quello che abbiamo dimostrato in campo”
Senza tanti giri di parole le tue compagne che ho intervistato quest’anno oltre ad aver sempre espresso tanta stima nei tuoi confronti, hanno detto che il VFC è come una famiglia, è cosi anche per te?
“Sì confermo, sia dallo scorso anno, quando prima di aver girato tante squadre sono arrivata qui a Venezia, devo dire che fin da subito mi sono trovata bene sia con i dirigenti in primis che ci coccolano tanto e sono sempre attenti alle nostre esigenze, che con tutte le compagne della scorsa stagione e di quella attuale, stesso discorso per il Mister”.
Il segreto per segnare tanti goal?
“Visto che io vivo in montagna a 160 kilometri di distanza, mi viene concesso di fare un solo allenamento più la partita, anche perché tutte le volte spostarsi da Fiera di Primiero (vicino a San Martino di Castrozza), purtroppo non è del tutto agevole, ma tengo a specificare che durante l’inverno faccio l’istruttrice di snooboard e la guida alpina di mezza montagna, dunque il mio non è neppure un lavoro sedentario, sono sempre in movimento su e giù per le montagne, così cerco di ricompensare sia le mie compagne e che la mia società dando tutto quello che ho in partita, e cercando di segnare sempre anche se mi piace poi fare anche assist per le compagne”.
Quello del goal, però, mi dicevi che è un meccanismo che parte da lontano fino da quando eri piccola.
“Sì, sono sempre stata spronata da mio babbo, perché quando ero piccola giocavo con i maschi ed era difficile che le ragazze fossero prese in considerazione, allora l’occasione migliore per farsi notare e avere la palla era quella di segnare. Parto sempre se la marcatura a uomo è 4 o 5, in realtà mi da un certo stimolo, ma per dimostrare che sono ancora più forte segno di più”.
Come ti marcano le squadre avversarie?
“Solitamente hanno due sistemi, o a uomo oppure creano una gabbia con 4 o 5 avversarie per cercare di fermarmi, ma solitamente proprio questo tipo di marcatura mi gasa tanto e riesco sempre a tirare fuori il meglio di me per superarle e ovviamente segnare; però, intendiamoci, anche se segno tanto, vorrei precisare che è tutto frutto del gioco di squadra e delle mie compagne che mi mettono in questa condizione, inoltre quando posso ricambio sempre con piacere il favore”.
C’è qualche attaccante a cui ti ispiri?
“In serie A maschile mi piace molto il modo di giocare di Chiesa, specie quello visto nell’ultimo europeo, quando tentava di saltare sempre l’uomo che aveva davanti”.
C’è una compagna con la quale a livello di attacco ti trovi più delle altre in sintonia, anche se poi tutte sono importantissime nell’economia del gioco di squadra?
“Devo dirti che con Marangon che ora è fuori per dei problemi fisici, ci compensiamo benissimo, infatti spero che il prossimo campionato possa recuperare del tutto, in modo da avere un tridente anche con Conventi di tutto rispetto”.
Il prossimo anno rimani al Venezia come hai dichiarato?
“Sì, lo ammetto, ho dichiarato che rimango, voglio segnare con questa maglia il mio 100esimo goal, dopo lascio il calcio giocato”.
Il tuo rapporto con le tante giovani che sono arrivate in squadra in questa stagione?
“Buono, perché noi della vecchia guardia le abbiamo prese da subito sotto la nostra ala protettrice, dando consigli e cercando di non fare mai pesare qualche errore di gioventù, loro dal canto loro ci hanno messo tanta dedizione e impegno in ogni allenamento o partita, dunque penso che potranno crescere ulteriormente anche nella prossima stagione”.
A Venezia avete dei tifosi davvero super, che ci puoi dire a riguardo?
“In particolare ci sono due ragazzi che animano il nostro tifo, seguiti a ruota dal gruppo dei genitori e parenti; devo solo ringraziarli, anche perché, se all’inizio due anni fa si sono avvicinati forse solo per caso a noi, ora anche loro fanno parte integrante della nostra famiglia. E’ bello quando magari il venerdì si fermano anche loro con noi al campo, e poi a me personalmente il loro tifo sia che giochiamo a Venezia o a Jesi, e sentirli che ci incitano a me gasa in modo particolare e sono spinta sempre a dare il massimo, perché anche loro come noi lo fanno per passione e sacrificano tempo per seguirci ovunque, e poi ci sono gli inossidabili genitori e parenti vari che non fanno mai mancare il loro supporto, devo dire che sono molto grata a tutti loro”.
Quel poco tempo libero che ti rimane come lo vivi fuori dal campo?
“Premetto che fra i miei vari lavori in montagna e gli allenamenti mi rimane davvero troppo poco tempo, lo dedico alla mia compagna Erika, al mio cane Ares, e quando possibile a fare qualche aperitivo per il resto sono già felice cosi”.
Credit Photo: VFC Venezia