Nativa di San Donà di Piave, in provincia di Venezia, il portiere Alice Pinel si unisce al Venezia FC nel 2020, guadagnandosi il posto di titolare nella rosa delle leonesse. Ormai una veterana dello spogliatoio arancioneroverde, Pinel, classe 1997, descrive così il suo rapporto con il pallone e traccia un bilancio provvisorio della stagione in corso.
“Ho cominciato a giocare a calcio intorno ai 7 anni in una squadra maschile vicino al mio paese, ma a differenza di molte mie compagne sono riuscita a passare in una squadra femminile molto presto, già a 9 anni, continuando comunque ad allenarmi occasionalmente con i ragazzi. La mia storia sportiva è da sempre legata al territorio, fra Marcon, Mestre e Venezia: vestire questi colori, per me, è un grande onore e un grande privilegio.
Negli anni, ho potuto constatare sulla mia pelle come l’impegno nelle squadre femminili sia aumentato, anche nelle categorie juniores e giovanili, ma penso che si debba investire ancora di più in un settore indubbiamente in crescita. In questo, essere parte del Venezia FC costituisce una grande fortuna: la proprietà investe moltissime risorse in noi e nel nostro campionato, motivo per cui sento davvero che sia un nostro dovere e una nostra responsabilità ripagare la società degli sforzi profusi con l’impegno in campo. Sotto questo profilo, il bilancio della stagione è agrodolce. Siamo cresciute molto dal punto di vista tecnico e tattico, migliorando nel gioco, ma abbiamo perso per strada punti importanti in partite alla nostra portata. Viceversa, il percorso è stato migliore in Coppa Italia: non conosciamo lo Spezia, nostro avversario nelle semifinali il 26 aprile, ma sono convinta che possiamo giocarcela, sta tutto in noi.
Personalmente, vivo il ruolo del portiere con grande senso di responsabilità: sono in mezzo ai pali fin dai primi giorni di vita di questa squadra, sento l’appoggio e il sostegno delle mie compagne e a mia volta sento il dovere di offrirne altrettanto. Questo è un ruolo che ha dei risvolti positivi e negativi: con una parata puoi risolvere una partita, ma con un errore puoi condannarla completamente. Miei modelli di riferimento sono Manuel Neuer nel calcio maschile, di cui apprezzo intuizione e abilità con i piedi, fondamentale nel gioco moderno, e Katja Schroffenegger, portiere della Fiorentina Femminile e della Nazionale italiana, per la sua reattività”.