Isabel Cacciamali, 22 anni, arriva al Venezia FC Femminile nella stagione 2021/2022 e si rivela subito un elemento decisivo della formazione arancioneroverde, con dieci reti all’attivo. La mezz’ala bresciana racconta così il percorso che l’ha condotta in Laguna, partendo dalle giovanili della sua città.
“La mia passione per il calcio nasce grazie a mio padre, che aveva una squadra di terza categoria nel bresciano. Cercavo di essere sempre presente alle loro partite e per anni ho tentato di avvicinarmi in prima persona, ricevendo sempre le stesse risposte. ‘Il calcio è per i maschi’, ‘Cerca qualcosa di più adatto alle bambine’.
Ho sperimentato moltissimi altri sport, finché, a 11 anni, non ho convinto mio padre a farmi fare un provino per il Brescia. Superai questo provino con assoluta sorpresa di mio padre, e da lì è iniziata la mia carriera, fino ad approdare in Serie A a 19 anni con il Milan. Partendo da queste premesse, è facile immaginare che mai mi sarei aspettata una crescita così sorprendente del calcio femminile in Italia, sia dal punto di vista della copertura che riceve, che della qualità tecnica delle squadre nostrane, sempre più forti.
Sono arrivata a Venezia perché il progetto mi ha conquistato da subito. Uscita da due anni difficili, avevo bisogno di una svolta che mi facesse ritrovare l’amore per il pallone. Venezia è una delle mie città preferite in Italia, mi sono ambientata velocemente. La società mi ricorda la realtà da cui sono venuta, il Brescia, dove si sente molto la vicinanza della dirigenza. Nelle società più grandi, ci si sente a volte un numero, una piccola parte in un meccanismo molto più grande di te. La dimensione quasi familiare del Venezia è una boccata d’aria fresca.
Il gruppo è davvero nuovo, non è stato semplicissimo conoscerci e creare dinamiche che funzionino fin da subito. Ci stiamo lavorando, la strada è lunga, ma andiamo sicuramente nella direzione giusta. Per quanto riguarda le mie prestazioni, devo riconoscere di essere uscita da stagioni in cui giocavo poco e con poca serenità, non riuscendo a esprimermi completamente. Adesso sento di riuscire a dare il 100%: sapere di essere in grado di dare tutto per la squadra ti pone in una condizione mentale migliore.
Per le mie caratteristiche, il passaggio da attaccante a mezz’ala mi sta facendo rivalutare i modelli di giocatore a cui ispirarmi. Tempo fa avrei forse detto Higuain, di cui conservo la voglia di inserirsi e di andare a cercare palla, anche a centrocampo. Baggio e Del Piero rimangono i miei idoli, da juventina e bresciana. Il ruolo di mezz’ala mi diverte fino a questo momento, perché è più coinvolto nella costruzione del gioco rispetto all’attaccante, che a volte rimane isolato. I margini di miglioramento, da parte mia, sono ampi: se riuscirò a interpretare questo ruolo al meglio, non escludo di poter proseguire la mia carriera in questa posizione.
Prima delle partite non ho riti particolari, non sono una persona scaramantica. Cerco di abbassare la tensione e sdrammatizzare scherzando con le mie compagne: abbiamo sempre la musica accesa in spogliatoio, per restare allegre. Alcune ragazze sono come me, altre hanno bisogno di qualche attimo di solitudine: ognuna di noi ha il suo modo di vivere il momento. Fuori dal campo, studio Scienze Motorie e mi diletto con le immersioni subacquee. In generale, adoro le attività all’aria aperta, come il trekking e l’equitazione. Mi consentono di rilassarmi e staccare la testa dagli impegni professionali.“
Credit Photo: Venezia F.C.