È lì, dove il profumo di un leale incrocio di tacchetti sull’erba incontra e abbraccia con naturalezza una grande storia di umanità, rispetto ed empatia coltivate nel backstage, che si rinnova il miracolo dello sport e la vittoria del calcio contro ogni facile insalata mista scondita a base di retorica e cliché. Il match proposto dal calendario per l’ottavo turno del Girone B di Serie C non può essere una partita come le altre per le Tose di mister Massimo Zoni, peraltro chiamate a caccia di un pronto riscatto dopo la netta sconfitta casalinga nel turno precedente contro il Trento. La domenica altoatesina, incastonata tra le austere montagne nel cuore della Weinstraße locale, vive della forza del gemellaggio ormai consolidato tra il Permac e la locale compagine dell’Unterland Damen. Un sodalizio di valori forti e sinceri, pronto a celebrare l’indimenticata memoria del DG rossoblù Giovanni Joe Bolzan con un minuto di raccoglimento nel prepartita e una maglia speciale a lui dedicata. Grandi brividi, intense emozioni e commozione palpabile, prima dell’abbandono alle normali dinamiche da disfida tra due squadre a caccia di punti preziosissimi, per tentare di scalare con orgoglio la classifica alle pendici di posizioni di maggior prestigio e pedigree.
Alle prese con i consueti incastri tattici dalle obbligate nuance last minute, a metà tra massimo sfruttamento della duttilità delle protagoniste rossoblù e la conta sempre in corso delle acciaccate effettive, coach Zoni rimescola nuovamente le carte nel mazzo sulla lavagna del proprio totemico 4-2-3-1 tutto polmoni ed elmetto. In difesa, davanti alla presidente del seggio Alice Bonassi, spiccano i ritorni al centro dello retroguardia del mastino di Baskerville Carlotta Gava, accanto al baluardo Carlotta Martinis, e di capitan Karin Mantoani e Monica Furlan rispettivamente sugli out di sinistra e destra. A centrocampo, è Carlotta Modolo a riprendersi oneri e onori del duetto con l’artigiana della qualità Laura Tommasella, mentre l’inedito trio semi-avanzato vede l’esordio dal 1′ di Sofia Bigaran in veste di rifinitore spalleggiata dalle guizzanti Gaia Maria Sovilla sulla corsia destrorsa ed Elena Govetto ala invertita sul fronte opposto. Davanti, in piena intercambiabilità tattica con le compagne tatticamente più limitrofe, è chiamare ad agire Ilaria Mella nel ruolo per lei tutt’altro che inedito di prima punta.
Sotto un implacabile diluvio, evidente e primario responsabile di un campo ai limiti della praticabilità umana e sportiva, si sviluppa una contesa comunque e sin da subito frizzante sotto il profilo del ritmo e dell’agonismo collettivo. Il primissimo squillo del pomeriggio, ad opera delle padrone di casa neroverdi, si materializza dopo appena 180 secondisugli sviluppi di un corner da sinistra battuto da Settecasi, a cui segue il controcross affilatissimo di Nischler che per poco non pesca la deviazione volante in spaccata di Vuerich a pochi metri da Bonassi. Il Permac risponde nell’immediato con una conclusione di destro, abbondantemente larga, di Modolo dai 25 metri. Come accaduto sette giorni prima al Barison, alle Tose basta la prima vera incursione su azione da parte delle avversarie per andare sotto nel punteggio e complicare pericolosamente il pane nella lunga lievitazione domenicale. Minuto 8: il lancio dalle retrovie di Muco pesca lo slancio di Erlicher sulla fascia destra, la numero 92 altoatesina prima fredda Martinis in velocità e poi trafigge con un preciso pallonetto una Bonassi troppo fuori dalla comfort zone della propria area piccola per poter intervenire nel modo migliore. L’1-0 Unterland costringe le Tose ad essere subito più corte e aggressive in mezzo, mentre le padroni di casa bolzanine ci riprovano ancora soprattutto sull’out offensivo destro: brava Furlan al quarto d’ora a farsi trovare nel cuore dell’area rossoblù per deviare di testa, e levare dalla disponibilità maliarda di Vuerich sul secondo palo, un traversone spiovente di Settecasi. Il Permac prova più volte a rispondere con approcci fatte di imbucate centrali, ma le fitte mese di casa impediscono a Mella e Sovilla di pervenire con pragmatismo alla conclusione. Ci prova allora Tommasella, alla mezz’ora, a saggiare i riflessi di Tarantino su palla da fermo, ma la perentoria conclusione dai 30 metri della veterana sandonatese si spegne un paio di metri oltre il palo destro con il portiere altoatesino in controllo. Decisamente più pericoloso l’Unterland, su azione corale molto elaborata, poco dopo: il piattone dal limite di Peer costringe Bonassi a respingere in tuffo sulla propria sinistra, sul prosieguo dell’azione il colpo di testa di Erlicher sulla sfera rimessa al centro non inquadra il bersaglio della porta rossoblù. Il primo, vero tiro delle Tose nello specchio della porta avversaria si materializza al 38′, Carlotta Modolo è brava a coordinarsi di prima su un pallone vagante respinto dalla difesa, ma Tarantino non si fa sorprendere e a pugni uniti respinge lateralmente l’interessante esecuzione della numero 92 vittoriese. Appena prima del duplice fischio del signor Sentinelli di Bergamo ci prova anche Nischler con una battuta spiovente di controbalzo da posizione defilata, non lontana dal montante di Bonassi, ma con il guardiano del faro di casa Permac in assoluto controllo. Si va al thè caldo di metà match con l’Unterland avanti di misura.
Anche la ripresa si apre, particolarmente spumeggiante, sin dai primi vagiti offensivi. A un nuovo tentativo spiovente dai 20 metri di Erlicher, con Bonassi sul pezzo in panciolle, risponde un’insistita percussione a stantuffo di Ilaria Mella a destra, non perfezionata a dovere con una velleitaria conclusione sull’esterno della rete di casa. La partita si erge a manifesto del batti e ribatti, un flipper apparentemente all’insegna dell’equilibrio, che prima vede le Tose tremare su sfondamento centrale di Vuerich – ottimo il tempismo in uscita bassa di Bonassi – e poi le porta alla rete del pareggio al minuto 61. È ancora Ilaria Mella, in perenne duello rusticano vis a vis con Turrini, a trovare il corridoio orizzontale che porta, dopo un rimpallo, Gaia Maria Sovilla alla battuta con il destro a giro appena dentro l’area: Tarantino tocca ma non riesce a smanacciare, legittimando il terzo centro in stagione per la bellunese, letteralmente sbocciata a tutto tondo in questa prima parte di stagione. Il punto dell’1-1 aumenta coraggio e spigliatezza nelle ragazze di mister Zoni, sempre più consapevoli in questa fase dei valori legati a un pressing attento e puntuale e un contropiede maggiormente strutturato. La difesa rossoblù si danna per difendere il fortino rossoblù, mentre davanti si ripresentano occasioni generose per Mella, Govetto e Bigaran, a loro volta schermate dalle ringhiose centrali difensive di origine altoatesina. A pochi secondi dalla mezz’ora coach Zoni decide di provare a giocarsi la carta Deborah Zilli, al posto di un’esausta Elena Govetto, nel tentativo di donare maggiore brio e superiore ariosità alla manovra offensiva rossoblù. Se ai punti, per gran parte della ripresa, le Tose si fanno preferire alle padrone di casa di mister Bollino, nella realtà la beffa rischia di materializzarsi feroce a 10′ dalla fine: ottimo pallone filtrante di Nischler per Francesconi, che di fatto getta alle ortiche un rigore in movimento a tu per tu con Bonassi calciando troppo a lato del palo sinistro rossoblù. Most classic, in perenne bilico tra sottili leggi del karma e benedizione taumaturgica da parte della dea Eupalla, dal possibile colpo del k.o. il Permac si eleva alla gioia suprema a neanche 240 secondi dal 90′: incredibile e affilatissima punizione di Laura Tommasella, da distanze siderali e pure da posizione particolarmente laterale (sulla destra), che rimbalza velenosa per tutta l’area altoatesina prima di spegnersi, letale come un proiettile di AK47, all’angolino destro della porta di Tarantino. Inutile aggiornare rendiconti e tabelle anagrafiche, ma è facile capirsi: una “Tomma” così si mantiene indispensabile come la miscela di argon, ossigeno e azoto necessaria alla respirazione umana.
Si chiude così la contesa sportiva nella domenica di Cortina sulla Strada del Vino: con una vittoria delle Tose in rimonta, all’ultimo graffio, sotto il diluvio, dopo una prova tutta cuore, garra, polmoni, sudore e ardore. Il DNA rossoblù, at its best, appunto. Quello inculcato dal Joe, e che in una domenica così lo avrebbe reso ancora più fiero delle sue Tose.
Nel prossimo turno si riparte dal Barison e dal confronto interno con la SPAL, a caccia di altri punti importantissimi per tornare ancora di più a innamorarsi della classifica.
Photo Credit: Permac Vittorio Veneto