La partita col Montespaccato si presentava per il Palermo come un incontro complicato. Per le rosanero, alla fine, si è rivelato anche stregato, viste le numerose e clamorose occasioni non sfruttate.
Antonella Licciardi conferma fra i pali Sofia Biundo e schiera al centro della difesa l’incerottata Collovà. Il Montespaccato scende in campo con una formazione decisamente coperta, messa in campo dal suo allenatore Davide Mengoni molto corto, ma tutt’altro che rinunciatario.
Ad aprire il festival delle occasioni mancate è Ribellino, con due occasioni nei primissimi minuti. Dopo saranno Dragotto per tre volte (su una, grande intervento dell’estrema romana) e Cancilla a fallire il gol del vantaggio. Il Montespaccato, però, non sta a guardare: una doppia occasione di Ponzio (respinte entrambe da una bravissima Biundo nell’occasione) ed un tiro centrale di Angelone mettono i brividi ai tifosi palermitani.
Il secondo tempo si apre in maniera tambureggiante da parte del Palermo, ed è la portiere Pucova (migliore in campo) a salire in cattedra: al 46° è Dragotto a vedersi negare la gioia del gol, cinque minuti più tardi stessa sorte per Licari. Sulla miracolosa respinta, la capitana rosanero si vedrà respinto il tentativo sulla linea dalla difesa romana.
Gol sbagliato, gol subito: al minuto 56, punizione dalla destra di De Pasquali sulla quale si fionda Sciarretti che con un tocco sotto porta trafigge Biundo (non perfetta l’intesa fra lei e la difesa nell’occasione).
Il Palermo non ci sta: prima Chirillo e poi Impellitteri (con l’aiuto del palo) saggeranno le doti di Pucova. La più clamorosa delle occasioni al minuto 77 nei piedi di Collovà: rigore per le rosanero per fallo su Ribellino che Pucova, tuffandosi sulla sua destra, riesce a respingere.
La pressione finale del Palermo non produce che un tiro poco fuori dallo specchio di Chirillo e tanti rimpianti per un risultato che avrebbe potuto essere diverso.